Saban’s Mighty Morphin Power Rangers: Mega Battle- La recensione

Dal prossimo Marzo i  Power Rangers torneranno nelle sale, con una nuova pellicola che conta nel cast volti noti come Bryan Cranston ed Elizabeth Banks. Quale momento migliore per proporre un nuovo  videogioco dedicato ai supereroi in calzamaglia di Saban Entertainment? E così, quasi in sordina, lo scorso 17 Gennaio i Teenager con super poteri sono approdati su PlayStation 4 e Xbox One a 14,99€ con Mighty Morphin Power Rangers: Megabattle. Sarà un acquisto valido?

Versione testata: PlayStation 4

Go Go Power Rangers!

Mighty Morphin Power Rangers: Megabattle sprigiona nostalgia da tutti i pori fin dall’avvio, con  un intro che richiama la prima storica serie dei Power Rangers, dalla resurrezione di Rita Repulsa alla trasformazione grazie a Zordon. E sulle note della storica sigla originale che Megabattle trasporta il giocatore in sei livelli diversi, divisi ognuno in tre zone, che ripercorrono alcuni dei momenti migliori della prima stagione. Dallo scontro con il Green Ranger sotto l’influsso di Rita, fino alla battaglia contro Lord Zedd, Mega Battle offre per ogni livello più o meno la stessa formula: un paio d’aree da esplorare  in stile Double Dragon, sconfiggendo i mostri  che ci troveremo davanti,  lo scontro con il boss di fine zona e l’immancabile confronto gigante a bordo del Megazord. Mighty Morphin Power Rangers: Megabattle è completabile in circa tre ore, durante le quali il titolo tende ad annaspare nelle fasi d’esplorazione, che risultano verso la fine sempre troppo simili, anche data l’introduzione di solo una nuova tipologia d’avversario per livello. A poco servono gli extra sbloccabili a fine gioco: La torre di Rita Repulsa è semplicemente una modalità orda, mentre l’allenamento con un altro ranger è possibile affrontarlo solo in caso di un altro amico seduto accanto a noi sul divano, data l’assenza della modalità online.

Mighty Morphin Power Rangers: Megabattle segue la struttura di un normalissimo Beat ’em Up a scorrimento laterale, e ad ogni avvio ci permetterà di scegliere il nostro Ranger preferito (con la possibilità di utilizzare Tommy/Green Ranger dopo metà gioco) a seconda dello stile con cui vorremo menar le mani. Se Kimberly/Pink offre un maggior danno con le armi, Billy/Blue ha una stamina più alta, e ancora si possono scegliere Jason/Red e Tommy/Green per delle statistiche più equilibrate. Qualunque sia la vostra scelta, ogni Ranger ha a disposizione tre barre: una dedicata ovviamente alla vita, una all’energia speciale (che, se riempita, permette tramite R2 di incrementare danni e scatenare attacchi  di gruppo più potenti) e alla Ranger Gun (cerchio) e l’ultima dedicata alla stamina con cui eseguire i colpi pesanti (affidati a triangolo). Ad ogni aumento di livello, potremo recarci da Alpha e  spendere  le monete ottenute in potenziamenti: dai classici incrementi di statistiche a nuove combo con cui sgominare gli avversari. Nel corso della nostra  partita col Red Ranger siamo riusciti a portarlo al livello massimo e sbloccare ogni voce della griglia potenziamenti, rendendolo un Power Ranger al 100% e sgominando con facilità ogni nemico.

It’s Morphin Time!

Come accadeva nella serie TV, al termine del livello, il mostro  giocherà l’ultima carta, diventando gigante e  richiedendo l’intervento degli Zord. In una prima fase  dovremo affrontare il boss di turno a bordo del TankZord, sparando laser sugli appositi bersagli. Una volta sconfitto in questo modo, si procederà al round successivo, in cui tramite Quick Time Event lo Zord menerà le mani, la spada e i raggi speciali al gigante avversario, sconfiggendolo definitivamente. Il tutto è molto semplice e come il resto del titolo difficilmente vi ritroverete nella schermata di Game Over.
L’estrema facilità con cui si completa l’avventura da soli è uno dei motivi per cui rigiocare Power Rangers senza amici risulterebbe noioso e privo di mordente. La presenza di una modalità co-operativa solo offline dimezza le possibilità di giocare con i propri amici (o con sconosciuti) impedendo tra l’altro una sequenza di mosse eseguibili solo con i partner di squadra. Inoltre nelle battaglie a bordo del Megazord, che nella seconda fase si svolgono come già detto tramite quick time event, mostrano a schermo i pulsanti del colore del Ranger che dovrà premerli, risultando molto più divertenti rispetto al single player.

16298742_10212032068544779_5690424433625136443_n

Ahi ahi ahi!

Mighty Morphin Power Rangers: Megabattle è completamente in 2D sfruttando uno stile cartoon per i protagonisti in calzamaglia. Le animazioni presenti sono un altro tocco di nostalgia, in particolar modo la mossa finale di gruppo, richiamando più di una volta le coreografie della serie tv. I pochi suoni e versi presenti in Megabattle sono campionati dal doppiaggio inglese della serie, e lo stesso vale per le musiche con una manciata di brani che si ripete in loop alternandosi all’intramontabile “Go go, Power Rangers!” da sempre il main theme del brand.

 

Saban's Mighty Morphin Power Rangers: Mega Battle
Una volta raggiunti i titoli di coda, quel che rimane di Mighty Morphin Power Rangers: Megabattle è ben poco: un lavoro sufficiente che non si distingue e che è palesemente pensato per coloro che insieme ai compagni giocavano ai potenti teenager nel cortile della scuola. Per tutti quelli che invece non hanno amici con cui passare un pomeriggio sul divano a menare le mani, quindici euro potrebbero risultare un costo fin troppo eccessivo da pagare per tornare bambini.
Pros
Divertente in multiplayer
Fattore nostalgico
Battaglie con Megazord convincenti
Cons
Assenza dell'online
Noioso da rigiocare da soli
Fin troppo breve
6.4
Voto
Acquistalo ora