Hidden Agenda – Recensione PS4

Hidden Agenda, il nuovo titolo realizzato dagli autori di Until Dawn, unisce il thriller e l’investigazione con i party game come una sorta di Cluedo digitale, ma pecca di ingenuità.

L’ultima opera di Supermassive Games, software house famosa per aver realizzato l’iconico survival-horror Until Dawn, s’intitola Hidden Agenda ed è un’avventura thriller presente tra i giochi del Playlink. Quest’ultimo aspetto è molto importante poiché tutti i Playlink non sono altro che titoli che non richiedono il classico pad per poter essere giocati, bensì un cellulare e la relativa applicazione dedicata. Mi raccomando, deve anche essere presente un gruppetto di amici altrimenti si perde tutto il bello delle investigazioni.

Storia

La tensione si taglia col coltello ed è giusto, dopotutto, condividerla tra i partecipanti dell’indagine che potrebbe portare alla cattura del Manipolatore, uno spietato serial killer tanto disturbante quanto diabolico. Sulle sue tracce vi sono l’agente Marby e il suo partner che adesso si trovano in una casa diroccata assordata dal volume di una canzone da discoteca con mura fatiscenti e carta da parati ammuffita e chiedono aiuto proprio a noi e al nostro cellulare.

Dopo un breve prologo vi saranno i veri e propri eventi. Infatti la storia avverrà ben cinque anni dopo l’arresto del serial killer che si trova condannato a morte. L’agente Marby e il suo partner sono stati promossi a detective e si attende solo l’arrivo del boia per porre fine alle tremende pagine di cronaca nera. Purtroppo però non è ancora finita poiché in realtà colui che hanno preso e condannato non è il Manipolatore, ma il suo complice.

Gameplay

A questo punto entriamo in gioco noi attraverso un’avventura prettamente narrativa in stile Heavy Rain o Until Dawn. Saremo chiamati a fare diverse scelte ognuna importante per gli sviluppi del gioco e della trama. Quest’ultima si muove su binari solidi, ma forse un po’ troppo inquadrati poiché i colpi di scena, delle volte, risultano davvero troppo banali e palesi. Per fortuna la maggior parte sono ben riusciti e permettono di conoscere meglio sia la vicenda che gli interessanti protagonisti della storia. Purtroppo i tempi sono molto lenti senza una vera e propria azione adrenalinica. Manca la paura di commettere gravi errori, di poter perdere un personaggio principale della storia senza la quale sarebbe difficile o impossibile svelare il mistero. Il gioco ci prende per mano e ci guida verso una obbligatoria e segnalata strada felice senza grosse difficoltà. Spesso, infatti, serve proprio impegno per sbagliare le risposte o le indagini tanta è la semplicità di esse.

Le indagini possono essere seguite o da soli o in compagnia di amici fino ad un massimo di sei giocatori. Il meccanismo di decisione è semplice poiché si segue la regola della maggioranza e solo raramente viene richiesta l’unanimità del voto. I dialoghi e le scelte avranno solo due soluzioni possibili che ci pongono di fronte ad un classico 50 e 50 rinominabile in “bene o male”. In compagnia si ha solo la possibilità di votare un particolare giocatore per scegliere il più affidabile o il più codardo e questo sarà importantissimo in alcuni momenti specifici poiché la decisione ricadrà unicamente sull’eletto che avrà carta bianca sulla scelta da prendere per proseguire l’avventura.

Hidden Agenda presenta, comunque, due modalità di gioco: la storia classica poco sopra descritta e la competitiva. In quest’ultimo caso viene aggiunta una piccola difficoltà in più poiché periodicamente i giocatori riceveranno una missione segreta da portare al termine come ad esempio una lite o una discussione che porta l’indagine in altri binari inaspettati. Ad ogni missione superata si ottengono punti e vince chi ne avrà totalizzati di più così da accendere e vivacizzare le serate tra amici.

Il titolo, purtroppo, è troppo poco longevo poiché in sole due ore abbondanti termina. Questa scelta è stata sicuramente posta per rendere Hidden Agenda un gioco più “alla portata di tutti” per poter coinvolgere quante più persone possibili, ma insieme alla piattezza della trama e la varietà di situazioni fin troppo ripetitive, la scelta non permette di apprezzare a pieno il titolo dalle potenzialità davvero enormi. In poco tempo, il titolo ci riempie con un numero spropositato di informazioni e personaggi secondari, che non riescono a ritagliarsi il giusto spazio nel ridotto minutaggio dell’avventura. Il gioco cerca di riprendere dei concetti legati alla cinematografia ma non ci riesce poiché una produzione ludica richie tempistiche maggiori nell’approfondimento caratteriale dei personaggi presenti su schermo. I bivi decisionali, le fasi di ricerca degli indizi e le sezioni a base di QTE sottraggono inevitabilmente tempo prezioso allo sviluppo dello script, senza che le ore “effettive” dedicate alla narrazione vengano però aumentate.

Tutta la particolarità di Hidden Agenda sta nel Playlink poiché tutto il gioco sarà controllabile attraverso il nostro smartphone, ma anche qui ci sono dei problemi poiché risulta di primaria importanza avere uno smartphone non molto vecchio e soprattutto una connessione dati abbastanza veloce. Ci saranno dei momenti in cui ci verrà chiesto di toccare un preciso punto dello schermo entro un tempo limite molto breve e con alcuni smartphone datati ciò non è sempre possibile. Infine il consumo della batteria, non proprio irrilevante.

Comparto tecnico

Tecnicamente siamo di fronte ad un titolo ben curato. Se, però, da un lato abbiamo dei volti ben dettagliati ed espressivi, dall’altro non possiamo dire lo stesso delle ambientazioni. Una scelta che ha deciso di premiare la recitazione dei personaggi piuttosto che il luogo in cui si trovano. Spesso, infatti, i protagonisti sono inquadrati in pose statiche, ma particolarmente arricchiti da espressioni facciali ben realizzate. Il frame rate, purtroppo, non è stabile e le difficoltà maggiori compaiono nei luoghi aperti, ma nulla di preoccupante. È presente il doppiaggio totalmente in italiano, ma anche in questo caso non siamo di fronte ad un capolavoro.

Conclusione

Insomma, Hidden Agenda è il primo e concreto passo verso la consacrazione del Playlink, ma poteva essere fatto molto di più. Il lavoro c’è e si nota assolutamente, soprattutto a livello concettuale, ma qualitativamente non ci siamo. Fin dall’applicazione e dal connubio smartphone e console si nota subito che c’è qualcosa che non va e una volta avviato il gioco si notano tutti gli altri difetti. Hidden Agenda giocato in compagnia non annoia, ma se ripreso più volte risulta ripetitivo e di per sé le ore di gioco sono veramente poche. C’è però da dire che questo è il primo esperimento degno di nota di questa nuova tecnologia videoludica che deve necessariamente essere migliorata col tempo. Nonostante tutto consiglio l’acquisto sia per il prezzo per nulla alto del gioco sia per invitarvi a provare questa nuova esperienza in particolar modo con gli amici. Vi garantisco che le risate non mancheranno.

Hidden Agenda
Pros
Personaggi ben curati
Storia accattivante
In compagnia è davvero divertente
Investigazione di alto livello...
Cons
...ma troppo semplice e banale
Poca longevità e rigiocabilità nulla
Tecnicamente non perfetto
Playlink da ottimizzare
7
Voto