Tokyo Ghoul: Re, vol.1 – La Recensione del cofanetto Blu-ray

Sono passati due anni dall’assalto all’Anteiku. Chi è il protagonista di Tokyo Ghoul: Re?

Torniamo a parlare delle serie dal gran successo commerciale, ancora una volta grazie a Dynit.
Dopo Attack on TitanMy Hero Academia, è il turno di Tokyo Ghoul. Il manga di Sui Ishida è composto da due serie, e si è concluso la scorsa estate sulle pagine di Weekly Young Jump. La controparte animata ha invece coperto entrambe con tre stagioni, chiudendosi lo scorso dicembre in simulcast su VVVVID.

Tokyo Ghoul è diventato un fenomeno anche in Italia, le serie sono state acquistate e doppiate da Dynit per poi  venir rese disponibili online prima su VVVVID e poi anche su Netflix. La terza serie, Tokyo Ghoul: RE è giunta al dodicesimo episodio in italiano e, a breve distanza dalla conclusione in streaming gratuito su VVVVID, arriva in formato home video. In attesa dei nuovi episodi doppiati, a partire dal primo Aprile, andiamo a parlare di Tokyo Ghoul: Re vol.1,nel suo formato Blu-ray.

Chi è Haise Sasaki?

Ovviamente, non potrete addentrarvi nei fatti di Tokyo Ghoul: Re senza aver visto le due stagioni precedenti. Sebbene questa terza serie cerchi di dare un nuovo inizio a tutto, i collegamenti con gli eventi antecedenti inizieranno  a saltare  fuori già al termine del primo episodio.
Che fine ha fatto Ken Kaneki dopo l’assalto all’Anteiku?

Sembra non importare a nessuno, perché le Colombe stanno finalmente vincendo la guerra contro i Ghoul. Grazie all’aiuto di una speciale squadra di umani modificati con le stesse cellule dei mostri che andranno ad uccidere: i Quinx.
A nessuno membro della CCG pare fregare che il Gufo che hanno eliminato fosse quello innocuo, e il vero capo di Aogiri sia ancora in libertà. I Quinx stanno facendo un ottimo lavoro sedando piccoli gruppi di Ghoul e impedendo che si verifichino altre aste di cibo. In un processo di sterminio che parte dai pesci piccoli e va via via verso prede più grosse.

Questi primi dodici episodi di Tokyo Ghoul: Re si concentrano su queste operazioni minori, dandoci in pasto i cinque membri della squadra Quinx, capitanata dal misterioso Haise Sasaki, che non ricorda nulla dei suoi primi vent’anni di vita. Il più classico dei cliché, ma a parer mio, come protagonista, per quel che dura, Sasaki è nettamente più convincente di Kaneki.

Tra Quinx e Gourmet

L’evoluzione dei Quinx è il punto focale di questi primi dodici episodi. Il rapporto di famiglia e rivalità che si va a instaurare tra i cinque membri è decisamente più interessante di quanto visto nelle ventisei puntate precedenti. Non mancano però i vecchi personaggi, anche e soprattutto per il breve gap temporale tra le serie. Juzo e Akira sono presenti nelle vite dei Quinx, e ci viene mostrato anche un altro lato dell’agente più forte della CCG, Arima.
Dal lato Ghoul invece, sebbene Touka e Nishiki abbiano poco spazio, ci viene data qualche informazione in più su Shu Tsukiyama. Tokyo Ghoul: Re riesce così da farci empatizzare con colui che rappresenta il lato trash della produzione.
Il quartetto di episodi dedicato alla famiglia Tsukiyama è sicuramente il più riuscito di questo primo pacchetto, probabilmente perché la trama entra nel vivo e Sasaki scopre il motivo della sua amnesia.

Se nelle prime due stagioni avevamo l’Anteiku e i Ghoul come protagonisti, questa volta vedremo sotto un altro punto di vista la CCG, le colombe e i neo-introdotti Quinx. Ognuno con le proprie motivazioni e sfumature, e con il dubbio constante sull’annosa questione “Chi è il vero cattivo tra i due?”.

Sotto quest’aspetto Tokyo Ghoul: Re è decisamente una serie migliore rispetto alle precedenti.

 

Nonostante riparta praticamente da zero, introducendo un nuovo cast, cerca di non cadere troppo spesso negli errori già commessi, sebbene fallisca un paio di volte con scene al limite del ridicolo.
Superati queste spiacevoli situazioni, i dodici episodi scorrono ben più tranquilli (e coerenti) della seconda serie il cui finale dal montaggio caotico ancora mi tormenta.

Buono l’adattamento italiano di questi primi dodici episodi, mantiene una coerenza vocale con le prime due serie. Sfortunatamente ho notato un paio di imprecisioni sui generi di alcuni personaggi, ma niente di troppo preoccupante.
Ottime le musiche, probabilmente l’aspetto migliore della produzione, con “Remembering” capace di trasmettere angoscia e la giusta atmosfera per il personaggio di Sasaki.
Passando al cofanetto italiano edito da Dynit, troviamo ancora una volta tutti i punti di forza che ormai contraddistinguono la casa di produzione.
Ben confezionato ed elegante, con uno slip case per il comodo booklet, che contiene le descrizioni degli episodi,gli studi dei personaggi e un’intervista in italiano al regista Watanabe. Un acquisto come sempre consigliato ai fan dell’opera originale.

Tokyo Ghoul: Re è disponibile  per l’acquisto, la seconda parte in italiano comincerà il 1° Aprile su VVVVID.