Fate/EXTELLA Link – La Recensione

I Servant di Type Moon tornano a menare le mani in Fate/EXTELLA Link.

La serie di Fate è uno dei brand più complicati e pieni di universi alternativi a cui avvicinarsi è difficile soprattutto per la quantità di materiale da dover recuperare senza un reale ordine preciso. Tra novel, film, serie animate, manga e anche videogiochi, l’epopea della Guerra per il Santo Graal abbraccia praticamente ogni media.
Fate/Extella Link è il quarto capitolo della serie Extra, dedicata principalmente a Nero, che esordì nel 2010 su PSP e seguito diretto di The Umbral Star, uscito nel 2017. È stata trasposta anche in anime lo scorso anno, e insieme agli altri universi di Type Moon, è disponibile su Netflix.

Disponibile dal 22 marzo su Nintendo Switch, PlayStation 4 e PC (e anche PlayStation Vita), scopriamo insieme i punti di forza di Fate/Extella Link, ibrido tra visual novel e musou.

Versione testata: Nintendo Switch

Ti parlerò di Eroi e di Waifu

La battaglia per SE.RA.PH. si è conclusa, Roma ne è uscita vincitrice e Altera ha perso apparentemente ogni potere, tornando bambina. Ma una nuova minaccia è all’orizzonte, le armate di Carolous Rex attaccano i png e oracolizzano i Servant delle truppe di Nero. Come Master, toccherà al giocatore salvare i propri alleati dalle grinfie del nemico, al fianco della stessa Nero, di Tamamo, dell’Archer senza nome e del nuovo arrivato Carlo Magno.

La trama di EXTELLA Link abbandona la formula del capitolo precedente, che divideva in tre campagne principali la storia di gioco. Propone invece un’unica linea temporale di sette giorni con diverse ramificazioni (due finali ottenibili da subito e uno segreto da portare a termine dopo). Nel giro di circa sedici ore, riuscirete a raggiungere il vero finale e portare a termine questa nuova avventura a SE.RA.PH..

Sicuramente un modo di narrare più preciso e che fa frutto degli errori di due anni fa, dove ripetere per la terza volta gli eventi iniziali minava il divertimento e soprattutto la varietà.
La possibilità, una volta raggiunto uno dei due finali, di esplorare il nodo saltato in precedenza, ne velocizza il completamento, dando una stoccata alla noia. Per il resto, si tratta ancora una volta di un ibrido tra Musou e Visual Novel.

EXTELLA Link è disponibile solamente in inglese, preparatevi quindi a leggere gran parte degli avvenimenti ed emozioni solo in forma scritta.

Per quanto riguarda i Servant è stato mantenuto l’ottimo lavoro di The Umbral Star, aumentando anche il roster da 16 a 26 personaggi utilizzabili. Anche la meccanica del legame con i Servant ne risulta alleggerita. Non ci troveremo più di fronte a dialoghi a scelta multipla in cui azzardare un aumento d’affetto, bensì il tutto sarà consequenziale all’utilizzo sul campo del personaggio o al compimento di una missione secondaria affidataci prima di entrare nello stage.

Le mosse di ognuno dei 26 Servant disponibili varia a seconda della sua classe. Ci sono quelle di potenziamento, gli attacchi a zona e quelli diretti, ma sta al giocatore decidere le quattro da equipaggiare. Oltre alle tecniche, aumentando il legame, si potranno installare dei chip per abilità passive, in maniera simile a  The Umbral Star.
Purtroppo per il momento EXTELLA Link ha ben pochi costumi bonus disponibili, sebbene quellipresenti vanno a sostituire anche gli artwork in 2D di ogni Servant. Come accaduto due anni fa, le skin alternative potrebbero essere aggiunte tramite DLC a pagamento.

Di il mio nome

La parte musou di EXTELLA Link è decisamente più curata che in passato. Marvelous ha cercato di variare l’offerta di sfide, non vincolandola semplicemente ad una conquista di territori. Sono stati aggiunti stage a tema, in cui non si vedrà nulla a causa della nebbia, o altri in cui bisognerà trovare un avversario nascosto nel più breve tempo possibile. Il tutto sgominando eserciti di fantasmi nemici, accumulando poteri e riempiendo la barra del Noble Phantasm.

Scatenare il Noble Phantasm darà il via a cutscene ricche di fan service. Come è giusto aspettarsi da un titolo su licenza. Gli appassionati delle serie Type Moon saranno più che felici di vedere a schermo il vero potenziale dei propri eroi con attacchi apocalittici e capaci di liberare un’intera zona.

 

Anche il gameplay vero e proprio è stato snellito e rifinito. È possibile far tentennare un nemico per poi colpirlo con attacchi velocissimi (Rush), o sbarazzarsi di orde nemiche grazie alle Drive Skill, mosse uniche per ogni Servant.
Il problema principale si ha con il targeting di un avversario, spesso impreciso e che richiederà di averlo sotto l’inquadratura della  telecamera. Un’operazione ostica quando ci troveremo di fronte cento o più avversari pronti a farsi massacrare.

Giocando ad EXTELLA Link dopo The Umbral Star si percepisce proprio un’accelerata frenetica negli scontri, aspetto importante se si gioca il titolo in portatile. Oltre alla storia, potrete affrontare delle sfide bonus, di difficoltà crescente, in cui le ricompense miglioreranno ma gli avversari si faranno sempre più tosti. Per salire di livello ed essere pronti alle ultime sfide, bisognerà scontrarsi con l’usuale iceberg di ogni Musou: la ripetitività.

 

Guerre di territorio 

Purtroppo una volta raggiunti i titoli di coda, per aumentare il livello dei vostri Servant dovrete per forza ripetere le zone già fatte, anche se verrà resa disponibile un’ulteriore difficoltà.
Se siete temerari, potete gettarvi nel comparto online, affrontando scontri 4 contro 4 nella modalità cattura lo stendardo. Nelle partite che ho affrontato in questi giorni, sono stato riempito di botte da un paio di giapponesi, ma non ho riscontrato alcun tipo di lag o ritardi.

Visivamente invece EXTELLA Link non si distacca molto dal predecessore, anche se questa volta si sente meno differenza tra la modalità portatile di Nintendo Switch e il passaggio sulla TV. Sulla colonna sonora si poteva fare decisamente di più, mentre il doppiaggio giapponese sfrutta le voci delle versioni anime (o dei precedenti giochi) della serie.

Fate/EXTELLA Link
Fate/EXTELLA Link migliora praticamente tutto ciò che è stato The umbral Star due anni fa. Più Servant, più mosse, più varietà negli stage, ed una storia più lineare e molto meno ripetitiva. Purtroppo ne fanno le spese i pochi costumi e la cerchia ristretta a cui è dedicato il titolo, oltre che un sistema di targeting non troppo preciso. Difetti che spero un eventuale nuovo capitolo decida di colmare definitivamente.
Pro
26 personaggi tra cui scegliere
Tre diversi finali
Buone variabili nella formula musou
Contro
Non adatto a chi non conosce la serie
Targeting dell'avversario a volte impreciso
Pochi costumi
7.8
Voto