Stranger Things 3 – The Game : La Recensione

Dopo l’ottimo debutto su Netflix, Stranger Things 3 diventa un videogioco.

Luglio è iniziato con l’arrivo su Netflix dell’attesissima terza stagione di Stranger Things.
In contemporanea con l’uscita della serie, BonusXP ha pubblicato su Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One e PC il gioco ufficiale della creazione dei fratelli Duffer.
Stranger Things 3- The Game è il sequel diretto del titolo uscito un paio d’anni fa per dispositivi mobile, sviluppato sempre da BonusXP e ambientato ad Hawkins. Con questa nuova produzione, in maniera analoga alla serie, il team ha puntato più in alto, espandendo tutti gli aspetti del lavoro precedente. Varrà la pena tornare nella Hawkins a 16 bit?

Versione testata: Nintendo Switch

Un’estate a 16 bit

Stranger Things 3-The Game segue pedissequamente la trama della terza stagione. Il titolo è diviso in otto capitoli (gli otto episodi) e ripercorre ogni avvenimento in modo più o meno fedele. Questo porta a due possibili scenari: potreste avvicinarvi a questo tie-in dopo aver finito la serie, per non rischiare spoiler, o potreste giocarlo prima di averla vista, rovinandovi alcun idei colpi di scena. In entrambi i casi però c’è un contro: se aveste già visto la serie potreste non avere la voglia di rivivere per filo e per segno la stagione appena conclusa, nell’altro caso invece dovreste infischiarvene degli spoiler e di conseguenza non apprezzare allo stesso modo alcuni dei momenti più iconici di Stranger Things 3.

Nel fortunato caso in cui la terza stagione non vi sia bastata e volete tornare immediatamente in quel di Hawkins, allora Stranger Things 3- The Game potrebbe essere la scelta giusta. BonusXP ha tramutato la terza serie dello show in un’avventura in 16 bit, presa di peso dall’era SNES. Rivivendo le vicende del Mind Flyer, avremmo accesso agli otto protagonisti, ognuno dotato della propria abilità e potremo affrontare tutti i momenti clou della stagione, rivisitando le location come il Parco di Divertimenti, l’ospedale e ovviamente lo Starcourt Mall.

La chiave dell’esplorazione di Stranger Things 3- The Game sono le diverse abilità dei personaggi. Alcuni, come Joyce e Erica sono necessari per sbloccare nuove aree o trovare collezionabili nascosti. Altri come Eleven e Will sono perfetti per il combattimento e adatti ai numerosi scontri della seconda metà di gioco. Il cardine del gioco di BonusXP e l’unica differenza con la serie, sta nel permetterci di usare il personaggio che preferiamo, salvo nello scontro finale, nulla ci vieta di riempire di pugni in faccia Billy nella sauna con Hopper, anche se nella serie non era presente.

 

Oltre alla storia nel gioco sono presenti una serie di quest secondarie, molto semplici e facilmente completabili, e ben 50 gnomi da giardino nascosti, ognuno con un nome che richiama i personaggi più famosi degli anni a cavallo tra gli 80 e i 90. Decisamente troppi pochi extra per un’avventura completabile nel giro di una decina d’ore. Avrei gradito qualche missione secondaria in più anche simile a quelle già presenti, o qualche quest che andasse ad allargare quanto visto nella serie.

Stranger Things 3- The Game offre però una modalità extra, sbloccabile una volta raggiunta la fine, che permette di affrontare il gioco con solamente una vita per personaggio. Otto chance di portare a termine la storia, rischiando di perdere le abilità più utili per una svista o un errore.
L’aspetto a 16 Bit si confà adeguatamente alla portabilità di Nintendo Switch, permettendovi di superare ogni zona comodamente sdraiati sul divano (o ovunque vogliate). Alcune animazioni sono simpatiche e i boss enormi danno il giusto colpo d’occhio grazie alla pixel art usata da BonusXp.

Il titolo pecca invece in alcuni volti e in alcune animazioni decisamente troppo legnose dei boss umani. Vi sono poi constanti compenetrazioni di oggetti distrutti. Quando si abusa troppo dell’abilità speciale di Will (sparare una serie di fuochi d’artificio in tutto lo schermo) Stranger Things 3 subisce anche degli inspiegabili rallentamenti.

Leggi la recensione di Stranger Things 3.

A differenza del precedente titolo mobile, è possibile affrontare l’avventura in co-op, affidando il secondo joycon ad un amico. Lo schermo si dividerà quindi in due e ognuno potrà esplorare come più gli compiace, senza limitare i movimenti dell’altro.

Povera invece la colonna sonora, con gli stessi tre brani a ripetizione, e l’assenza, probabilmente per mancanza di diritti, della canzone cardine della stagione, trascritta in italiano durante la fase finale. Il gioco è completamente tradotto nella nostra lingua anche se ci sono un paio di sviste di localizzazione e refusi sparsi qua e là.

 

Stranger Things 3 – The Game  è disponibile su Nintendo Switch, Xbox One, PlayStation 4 e PC.

 

Stranger things 3 - The Game
Stranger Things 3- The Game ci riporta ad Hawkins e ci permette di rivivere la terza stagione del serial di Netflix. Il problema più grave è che la produzione di Bonus XP non cerca di approfondire quanto già visto, non osando intaccare nessuna delle vicende e limitandosi a riproporre pedissequamente gli eventi. Un gioco d'avventura in 16 bit onesto ma che è consigliato solo a chi non smette di pensare alle vicende di Hawkins. In caso contrario, potete benissimo guardare da un'altra parte.
Pro
Ottimo feeling era SNES
Fedele alla serie
Contro
Poche sub quest aggiuntive
Qualche compenetrazione di troppo
Poco stimolante se si è già vista la serie
6.7
Voto