La Casa di Carta: Stagione 3 – Recensione

La casa di carta

Una delle serie più attese di questo 2019 è finalmente arrivata, La Casa di Carta Stagione 3,ha fatto il suo su Netflix portando non poche sorprese. Ma vale davvero la pena guardare questa nuova stagione?

Sin dal suo debutto sulla TV spagnola (Netflix ha poi comprato i diritti della serie pochissimo tempo dopo) La Casa di Carta ha ricevuto apprezzamenti quasi da tutti. Se siete amanti del genere non potete ovviamente lasciarla andare. Ma cosa accade in questa stagione 3? Andiamo con ordine.

Trama

Se state leggendo questa recensione immagino che abbiate già visto le prime 2 parti, si darà quindi per scontato che gli spoiler relativi alle prime 2 stagioni non saranno tali. Avevamo lasciato la nostra banda piena di soldi, fuggiti dalla rapina alla Zecca di Spagna i nostri eroi si sono divisi e hanno iniziato la loro vita da milionari. La stagione 3 partirà proprio da questo punto, le prime scene ci mostrano la vita che i membri della banda si sono creati con particolare attenzione a quello che sta succedendo a Tokyo e Rio(Fuggiti assieme per amore). I 2 si stanno rilassando su un’isola deserta (Da circa 2 anni) quando Tokyo decide di tornare ad una vita un po’ più movimentata.

Senza lasciare troppi dettagli sulla storia, vi basti sapere che per alcuni problemi Rio viene arrestato e tenuto nascosto dal governo. A quel punto Tokyo decide di chiedere l’aiuto del Professore per liberarlo, viene quindi riunita la banda (Con dei nuovi membri) e si studia un piano per liberare Rio. Nell’attuare il piano succederà ovviamente di tutto, la serie ci lascerà indizi per cercare di capire cosa succederà negli episodi successivi e poi, proprio come le prime stagioni, il tutto verrà capovolto con idee che non avremmo potuto intuire nemmeno lontanamente.

la casa di carta stagione 3 recensione

Cosa cambia dalle prime 2 stagioni?

Lo stile narrativo della serie resta pressoché lo stesso, i flashback utilizzati perfettamente, l’alternanza della storia tra ciò che fanno i nostri protagonisti e ciò che fa la polizia per cercare di acciuffarli il concetto di vicinanza al popolo da parte dei criminali sono tutte quelle cose che ci avevano fatto innamorare delle prime 2 stagioni. Un enorme passo avanti è stato invece fatto nella gestione dei tempi, se all’inizio infatti alcuni momenti potevano sembrare estremamente lenti (quasi noiosi) il dividere l’intera stagione in soli 8 episodi rende il tutto molto più adrenalinico ed emozionante.

Le aggiunte al cast non stonano, anzi, Palermo risulta essere il degno erede di Berlino portando nella banda quel giusto mix di follia necessario per una rapina di questo calibro. Allo stesso modo la polizia guadagna uno dei personaggi più interessanti dell’intera stagione, anche in questo caso serviva qualcuno che potesse ereditare il ruolo di Rachel e Alicia Sierra riesce ad occupare quel posto in modo magistrale (I più attenti riconosceranno in lei una piccola citazione ad un certo L, o l’ho pensato solo io?).

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Ancora una volta i personaggi sono caratterizzati in modo straordinario ( chi più, chi meno) risultano sempre estremamente umani anche nelle scene più d’azione. L’umanità di questi la fa sempre da protagonista, Denver scoprirà i suoi lati da padre, Tokyo si ri-scoprirà più debole di quanto abbia mai pensato e il Professore più innamorato di quanto voglia dimostrare. La forza di questa serie è nascosta proprio nei personaggi, tutto ciò che gli accade è relativo, quello che appassiona i fan è l’animo, le idee e i timori che questi provano. Lo spettatore è come l’opinione pubblica che il professore cerca disperatamente di conquistare, perché una volta conquistato il cuore delle persone allora tutto sarà possibile.

Unica nota critica, in una stagione altrimenti quasi perfetta (sia dal punto di vista tecnico che non) è l’incipit che da il via al tutto. ATTENZIONE QUI POTREBBE ESSERCI UN PICCOLO SPOILER

“Hanno arrestato Rio”
“Bene, Rapineremo la banca nazionale di Spagna”

Non vi sembra un po’ forzata come motivazione? Certo, durante la serie il tutto verrà giustificato più e più volte anche con altre motivazioni, ma il tutto sembra troppo forzato per una mente geniale come quella del Professore. Ci sorprenderà nella 4 stagione già annunciata per il 2020? Non ci resta che aspettare.

Conclusioni

Cosa dire dunque di questa stagione 3? Sicuramente se avete apprezzato le prime 2 non potrete che non apprezzare anche questa. Come anticipato sono riusciti a perfezionare tutte le piccole criticità delle prime 2 per creare un prodotto estremamente emozionante che vi terrà incollati allo schermo. Che aspettate a finire di guardarla?

Ah…La serie fa anche un omaggio a Breaking Bad, non hanno già vinto così?

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