Just Cause 4 – Recensione

Just Cause 4
®Square Enix

Just Cause 4 riprende in mano ben dodici anni di carriera e lo fa con molti alti e bassi soprattutto tecnicamente.

Just Cause rappresenta quel brand videoludico famoso per essere libero, scanzonato e divertente. Fin dal primo capitolo i ragazzi di Avalanche Studios hanno dimostrato quale fosse il loro intento e adesso che sono giunti al quarto capitolo hanno cercato di mantenere tutte le caratteristiche che contraddistinguono la saga. Tra esplosioni maestose e un gameplay contro ogni legge fisica, giuridica ed etica, Just Cause 4 riporta un’altra intrigante storia di Rico Rodríguez, ma senza portare grossi stravolgimenti. Sostanzialmente è dal 2006 che non vi sono importanti cambiamenti nonostante il progresso tecnologico abbia senza alcun dubbio permesso allo studio di sviluppo di lavorare con molte più libertà e possibilità. Ecco, quindi, la recensione di Just Cause 4.

Storia

Parto subito dal background di Just Cause 4 che gli sviluppatori hanno voluto rendere, come sempre, il più basilare e lineare possibile. Dopotutto Just Cause non è mai stato famoso per avere una narrazione e una storia memorabile, ma ha sempre fatto da collante per dare uno scopo alle innumerevoli missioni presenti nel mondo di gioco. Il protagonista è l’inarrestabile Rico Rodríguez che questa volta si troverà nel territorio di Solis e dovrà liberare l’isola dal pugno duro del dittatore Oscar Espinoza e della sua Mano Nera. Il compito è tutt’altro che semplice vista la costante minaccia rappresentata dal Progetto Illapa, un’apparecchiatura in grado di alterare intensamente il meteo con forti tempeste e tornado che finiranno per essere telecomandati dal cattivo di turno. A queste minacce non risponderemo da soli, ma ci darà una mano d’aiuto la resistenza locale denominata Armata del Caos che ci fornirà il giusto supporto offensivo e difensivo nel corso delle missioni.

Gameplay

Il gameplay di Just Cause 4 porta con sé le stesse meccaniche di gioco classiche del brand. Sostanzialmente tutto è molto immediato e non eccessivamente impegnativo. La mappa di Solis è infatti divisa in numerose aree che andranno liberate di volta in volta per poter dare più potere e forza all’Armata del Caos con nuovi equipaggiamenti e personale. Rico, per far ciò, potrà chiedere aiuto ai ribelli a propria disposizione e qui vi è una piccola novità: in alto a destra dello schermo vi è una barra denominata “barra del Caos” che andrà a riempirsi progressivamente nel corso degli scontri con la Mano Nera o, appunto, per il caos che generiamo nei luoghi di interesse distruggendo torri, radar, silos e quant’altro. Il riempimento della barra permetterà di ottenere unità da suddividere nel mondo di gioco così da trasformarlo in una sorta di Risiko e poter conquistare le zone occupate dalla Mano Nera. Liberare una zona confinante con altri nostri territori richiederà uno sforzo militare minore e quindi sarà molto utile gestire al meglio le risorse a disposizione ed evitare sprechi di risorse umana in liberazioni al limite dell’impossibile. Ogni nuova zona sbloccata ci concederà missioni aggiuntive da completare tanto per andare avanti nella storia quanto per scoprire tutti i segreti nascosti nel territorio di Solis, con numerosi personaggi che si paleseranno sullo schermo, affidando a Rico i compiti più disparati.

Come già Just Cause 3 ci aveva, purtroppo, abituati anche su Just Cause 4 c’è da segnalare una certa ridondanza nelle missioni. Dopo poche ore possiamo assistere a classiche missioni quali liberare persone imprigionate dalla Mano Nera, distruggere obbiettivi sensibili e hackerare strumentazioni elettroniche il tutto ripetuto più e più volte. Al rischio di monotonia si scontra la totale libertà di fare ciò che si vuole con l’aggiunta della parziale distruttività di ponti e altre infrastrutture. Le esplosioni e le esplorazioni saranno all’ordine del giorno e le orde di nemici che ci faremo saranno sempre di più. I nostri unici amici, oltre che all’Armata del Caos, saranno i gadget quali rampino, paracadute e tuta alare con i corrispettivi potenziamenti. Potenziamenti che questa volta hanno delle caratteristiche particolari perché possono essere inseriti ma suddivisi in miglioramenti fissi, miglioramenti ad “un tasto” e miglioramento a “pressione prolungata del tasto”. Inoltre ogni gadget ha tre slot potenziamento (A, B, C) con altrettanti tre possibili potenziamenti da inserire (1, 2, 3) e per ogni potenziamento ci sono varie tipologie di scelta (ad esempio il pallone aerostatico può essere per piccoli, medi o grandi pesi). Questa è un’interessante novità che permette finalmente un uso più tecnico e specifico del rampino. Un’altra gradita novità che inficia nel gameplay è l’introduzione di diversi biomi con corrispettive condizioni metereologiche, flora e fauna. In ogni bioma sono poi presenti specifici veicoli e basi militari da liberare che rendono più varie e curate le ripetitive missioni.

Comparto tecnico

Passo ora alla parte dolente del titolo: il comparto tecnico. Se dal lato del gameplay si è mantenuta la sì solita, ma funzionale e divertente formula, dal lato tecnico ci sono molte luci e ombre e quest’ultime sono quelle che pesano maggiormente su Just Cause 4. Il motore grafico del gioco, l’Apex Power, mostra effetti pirotecnici maestosi e effetti di luce meravigliosi, ma poi mostra lacune enormi per quanto riguarda le texture e le ombre soprattutto ambientali. È davvero molto fastidioso camminare vicino a degli alberi al chiarore di Luna e osservare le ombre degli alberi che senza alcun motivo iniziano a muoversi a scatti. In fase di planata con la tuta alare, quindi ad alte velocità, possiamo notare dei fastidiosi pop-up per quanto riguarda gli elementi in lontananza. Inoltre si registrano forti cali di frame rate nei momenti in cui ci sono molti elementi su schermo e addirittura alcuni blocchi anche nella visualizzazione della mappa di gioco. Alcune cose sono correggibili tramite patch, ma al momento sono più i difetti che i pregi. Tra i pregi, però, è giusto inserire il comparto audio con un’ottima colonna sonora e un discreto doppiaggio. Discreto perché, anche qui, spesso capita che alcune frasi si ripetano in loop prima di compiere l’azione, come se vi fosse un continuo trigger che si attiva ogni volta a tempi regolari prima che si compia l’azione e la frase pronunciata è sempre la stessa.

Commento conclusivo

In conclusione Just Cause 4 è un gioco che va preso alla leggera sotto ogni punto di vista. È un gioco enorme dal punto di vista della mappa e dei contenuti, ma nella grandezza perde colpi ed ecco che allora diventa ripetitivo a tratti e soffre di problemi tecnici. Il cazzeggio è la parola d’ordine del titolo, ma se ciò fosse fatto con più cura credo che sarebbe stato decisamente meglio. Se non siete alla ricerca del realismo, della perfezione, ma volete solo divertirvi e passare qualche oretta in totale relax è il gioco che fa per voi.

Just Cause 4
Pros
Libertà totale in una mappa vastissima e varia
Divertente e scanzonato
Immediato e semplice...
Cons
...forse un po' troppo
Comparto tecnico con più bassi che alti
Dopo un po' le missioni rischiano di diventare monotone
7.5
Voto