Pikit – La Recensione

Pikit

Pikit vi farà lottare per catturare le migliori carte, ma senza mai farvi perdere il sorriso. Un lancio di dadi, la giusta strategia e portate ovunque l’allegria

Siete appassionati di Kaijū e Mecha e cercate un gioco da tavolo che sia semplice, rapido, dinamico e ricco di colpi di scena? Allora dovreste dare un’occhiata a Pikit, gioco di carte e lancio di dadi creato da Corentin Brand ed edito in Italia da Asmodee. Il titolo presenta una grafica colorata e accattivante e delle meccaniche di gioco molto intriganti, scopriamone di più in questa recensione.

Pikit: unboxing e materiali

Pikit presenta una scatola di piccole dimensioni, molto comoda da portare ovunque. Questa è realizzata in cartone molto resistente proprio per avvantaggiare la sua natura tascabile e presenta una stampa molto accattivante sia per le illustrazioni che per l’effetto lucido e brillante dato ai colori. Al suo interno è presente un buon numero di componenti, ovvero:

  • 63 carte (53 Kaijū, 6 Mecha e 4 Consultazione)
  • 2 dadi
  • 12 segnalini (6 Coppia, 6 Ferita)
  • 1 porta carte
  • 1 regolamento

Le carte presentano delle splendide illustrazioni pop realizzate da Sylvain Repos con stile e ambientazioni che ricordano mostri e robottoni delle più importanti opere giapponesi. La qualità realizzativa è di buon livello, con una comoda telatura che aiuta a proteggerle nel corso dei numerosi mescolamenti. I segnalini, invece, sono in robusto cartoncino spesso ed è da apprezzare la comodità dei segnalini Coppia che indicano in una faccia i numeri dei dadi e nell’altra i punti vittoria.

Pikit

Pikit

Dadi di dimensioni superiori alla norma con numeri differenziati per colore e regolamento breve, ma dettagliato e ricco di esempi (è anche presente un comodo codice QR per vedere un video esplicativo). Da segnalare due chicche davvero pazzesche: la prima è un piccolo strato di feltro incollato con la parte interna di una faccia della scatola per consentire che i dadi vengano lanciati anche nel silenzio della notte e la seconda è l’utile porta carte che consente di conservare ordinatamente tutti gli elementi di gioco senza che possano spostarsi durante il trasporto. Quest’ultimo è veramente difficile da trovare in altri giochi simili e con scatole di simili dimensioni.

Setup rapido come le meccaniche di gioco

Pikit è un party game da 2 a 4 giocatori di età superiore agli 8 anni e con una durata di circa 20 minuti. Lo scopo del gioco è quello di recuperare più carte possibili così da poterne usare l’effetto o conservarle nella mano fino alla fine della partita per ottenere punti. Chi totalizza più punti è il vincitore della partita. Il setup di gioco è velocissimo e per nulla ingombrante, proprio per giocare in qualsiasi occasione e situazione. Si piazzano le 6 carte Mecha al centro del tavolo in ordine crescente: queste mostrano una coppia di dadi di pari valore che vanno da 1+1 a 6+6. Ad ogni carta si associa il relativo segnalino da prendere insieme alla carta poiché indica chi è il possessore di ciascun Mecha.

Pikit

Dopodiché si mescolano le carte Kaijū (se si gioca in due, verranno tolte due carte per colore dall’1 al 8) che mostrano un valore da 1 a 11 e in alcuni casi anche delle icone effetto speciale. Ogni giocatore pesca dal mazzo una o più carte fino a ottenere una somma pari o maggiore a 10. Dopodiché si pescano le prime 8 carte e si posizionano in mezzo al tavolo visibili a tutti i giocatori. Tutti i giocatori poi prendono una carta Consultazione che riassume le regole principali e i significati dei simboli delle carte speciali e si può iniziare a giocare.

All’inizio del proprio turno, ogni giocatore lancia i dadi, che attivano due diverse scelte:

  1. Numeri diversi sui dadi: il giocatore può scegliere se prendere una carta sul tavolo con il valore uguale alla somma o alla differenza dei dadi, oppure due carte con i valori dei dadi stessi. Per esempio se esce 5 e 3, può prendere una carta 8, una carta 2 oppure una carta 5 e una carta 3 (o anche una sola delle due se sul tavolo non sono presenti entrambe). Ogni carta presa viene sostituita da una nuova carta dal mazzo alla fine del turno.
  2. Numeri uguali sui dadi: il giocatore può prendere carte come spiegato sopra, tuttavia se il Mecha corrispondente è ancora disponibile, può prenderlo insieme al relativo segnalino. Qualora, invece, il Mecha fosse in possesso di un altro giocatore, può cercare di rubarlo pescando una carta casuale dalla mano di quel giocatore. Se si prende la carta Mecha, si ottiene anche il segnalino.

Pikit

Dopo aver lanciato i dadi, ma prima di prendere le carte da terra, il giocatore può scegliere anche di giocare uno o più effetti delle carte nella propria mano. Basta, infatti, scartarle per attivarli, ma ciò significa che a fine partita non verranno conteggiati quei punti. Gli effetti sono i seguenti:

  • Carta 2: rilanciare uno o entrambi i dadi
  • Carta 4: rubare una carta dalla mano di un altro giocatore
  • Carta 5: pescare la prima carta dal mazzo, quindi senza conoscerla, e aggiungerla alla propria mano
  • Carta 6: annulla gli effetti di una carta giocata da un altro giocatore (è l’unica carta che, per ovvi motivi, può essere giocata in qualsiasi momento)
  • Carta 7: modificare il risultato di uno dei dadi a proprio piacimento
  • Carte 9, 10 e 11 (Jolly): permettono di applicare uno degli effetti precedenti a scelta

Ci sono, poi, carte che possiedono effetti speciali, e sono le seguenti:

  • Carta 1: conferisce 15 punti vittoria bonus al giocatore che a fine partita ne possiede di più
  • Carta 3: protegge dai furti perché se rubata, non solo infligge un malus di -3 al ladro, ma lo costringe anche a scartare la carta rubata
  • Carta 8: quando viene presa dal centro del tavolo, vengono prese anche tutte le altre carte 8 se presenti

Il gioco si conclude quando viene girata l’ultima carta del mazzo Kaijū. Si chiude con un ultimo giro e poi si contano i punti, ovvero 15 per ogni Mecha posseduto più il valore delle carte rimaste in mano e gli eventuali bonus e malus. Chi fa più punti è il vincitore, in caso di parità vince chi rimane con meno carte e se la parità continua, si condivide la vittoria.

Giusto equilibrio tra aleatorietà e strategia

Pikit è un gioco di carte frenetico e divertente in cui i giocatori competono per ottenere le carte con il punteggio più alto, in particolare quelle Mecha. In ogni turno interviene il fattore strategico di decidere come utilizzare al meglio il risultato dei dadi: raccogliere carte di valore inferiore per sfruttarne gli effetti o puntare sulle carte di alto valore per il punteggio, oppure manipolare i dadi per ottenere il prezioso Mecha?! La velocità di questo gioco e il continuo uso degli effetti rendono il titolo ricco di colpi di scena e di potenziali colpi bassi tra giocatori.

Il fattore aleatorio, invece, è caratterizzato dal lancio dei dadi, e nonostante sia molto alto, può essere facilmente attenuato proprio con l’uso degli effetti delle carte. Potrebbero però capitare momenti sfortunati in cui non si riesce a prendere nessuna carta, sprecando di fatto uno o più turni di gioco e avvantaggiando gli avversari qualora si avessero poche carte in mano, ma di alto valore. Per questo a volte è meglio riempirsi di carte 3 per creare delle trappole o di carte 1 sia per provare a ricevere il bonus a fine partita, sia per evitare che vengano rubate carte con punteggio elevato.

Pikit

Il furto è proprio una delle meccaniche più utili in Pikit per creare un buon equilibro e il giusto livello di interazione tra i giocatori. Per esempio è l’unico modo per togliere qualche carta 8 di troppo a quel giocatore che ha avuto la fortuna di pescarne più di uno in una sola volta o per togliere un Mecha a qualche giocatore fortunato o che ha sapientemente usato l’effetto di una carta 7. Interessante anche il rapporto punti – effetto che richiede nei giocatori un ragionamento maggiore. Più, infatti, la carta ha un valore alto, più l’effetto è utile, pertanto diventa fondamentale, soprattutto verso la fine della partita, capire se abbia più senso conservare la carta o applicarne l’effetto.

Da segnalare, infine, la grande rigiocabilità visto che ogni partita è differente dalle altre, e la grande cura con cui è stato realizzato il titolo così da renderlo giocabile a chiunque. Infatti, oltre alle meccaniche di gioco facilmente imparabili anche dai più piccoli o dai novizi dei giochi da tavolo, ma apprezzabili dai più grandi e dai veterani, sono presenti dei dettagli che rendono Pikit giocabile anche dai daltonici, ricevendo la certificazione Colorblind Friendly. La mancanza di regole complesse e il fatto che si basi principalmente su colori e simboli, lo rende giocabile anche da chi non conosce l’italiano.

Conclusioni

Pikit è un ottimo filler game da giocare ovunque e in qualsiasi momento. Offre tanto divertimento e strategie coinvolgenti per giocatori di ogni età e di ogni esperienza. Le meccaniche potrebbero sembrare troppo semplici, ma in realtà nascondono scelte e colpi di scena davvero intelligenti e inaspettati. L’alta qualità delle illustrazioni e dei materiali è solo la ciliegina sulla torta di un gioco che dovreste possedere assolutamente. Solo un piccolo appunto conclusivo: deve essere giocato con la giusta compagnia perché la meccanica del furto potrebbe infastidire i più suscettibili o i meno pazienti.

Pikit
Pikit
Pro
Regole semplici da imparare, ma non banali e molto intelligenti
Buon equilibrio tra aleatorietà e strategia
Alta qualità dei materiali e delle illustrazioni
Facilmente trasportabile e giocabile ovunque
Contro
La meccanica del furto è talmente importante che potrebbe infastidire alcuni giocatori
8.8
Voto