Finalmente si ritorna a caccia di Dracula con Castlevania Advance Collection
La saga di Akuma jō Dracula, da noi meglio conosciuta come Castlevania è sicuramente un tassello di storia videoludica molto importante. E la saga di Konami, che insieme a quella di Nintendo con Metroid hanno dato vita ai cosiddetti “metroidvania” e che si distingueranno nel tempo come un genere a sé stante e di rilevanza per gli action 2D a scorrimento con elementi RPG, sono sicuramente tra i giochi più richiesti dai fan per nuovi capitoli o remake dei titoli più amati. Questo periodo, tra l’uscita di Metroid Dread e Castlevania Advance Collection, i fan di vecchia data di questo genere, potranno sicuramente sentirsi soddisfatti tra vecchio e nuovo che avanza. E per celebrare il 35° anniversario di Castlevania, grazie a Konami, con questa collezione potremo ripercorrere meravigliosi titoli inediti mai usciti prima su console non Nintendo.
Finalmente per ogni fan e curiosi novizi, potrete rivivere tre grandi classici usciti su Game Boy Advance e uno su Super Nintendo che hanno fatto la storia del brand. Dopo la pubblicazione di Castlevania Anniversary Collection, è arrivato il turno di questa Advance Collection che comprende i labirintici ed esplorativi giochi per GBA Castlevania: Circle of the Moon, Castlevania: Harmony of Dissonance e Castlevania: Aria of Sorrow. In più, come extra annunciato nelle fasi finali, troviamo anche Vampire Kiss/Dracula X, una conversione di Rondo of Blood per PC Engine e ripubblicato poi successivamente su SNES.
Ma sarà riuscita Konami e M2 a dare nuovamente lustro a questi giochi in questa Collection? Grazie a Konami ho avuto modo di giocare alla versione per PlayStation 4 Pro, quindi armatevi dell’iconica frusta della serie, “l’Ammazzavampiri” e andiamo a scoprirlo in questa recensione di Castlevania Advance Collection!
Gameplay e novità
I comandi di gioco per ogni capitolo è pressoché lo stesso, molto semplice e intuitivo. Avremo un tasto per l’attacco, uno per il salto e due per utilizzare l’attacco speciale e quello magico. A volte combinando i tasti direzionali, potremo anche scivolare, distruggere pareti o cambiare scenario della mappa scendendo dalle strutture o salendoci sopra. Ogni gioco, ci darà modo a differenza dei titoli originali di salvare in qualsiasi momento. Potremo anche salvare replay e ricaricarli ogni qualvolta vorremmo tramite il menù opzionabile con il tasto L2.
Ma soprattutto, come ogni retro-game proposto da qualche anno a questa parte, avremo modo di riavvolgere la nostra partita sul momento. Infatti, ci basterà premere il tasto indietro + R2 ed et voilà, riavvolgeremo il tempo fino ad un lasso di 20 secondi. Questo ci permetterà di correggere ogni qualvolta moriremo o sbaglieremo azione, aiutando di tantissimo la nostra partita. Per i primi tre capitoli, troveremo inoltre una vasta mappa che come di consueto si svelerà con la progressione del nostro personaggio, con tanto di stanze segrete, di salvataggio e parecchie boss stage.
Soprattutto i boss, saranno particolarmente ardui da sconfiggere se andremo allo sbaraglio e cercando di attaccare senza sosta. Ogni boss fight, ci porterà a studiare una strategia d’attacco e difesa, che solo così ci darà modo di sconfiggere il mostro dinanzi a noi. Durante il nostro percorso troveremo anche molteplici oggetti droppati dai mostri sconfitti e in giro per la mappa, come pozioni per ridarci la vita persa o quelli per ripristinare i punti magia spesi. In aggiunta, ci saranno pozioni anti-veleno e equipaggiamenti che andranno a migliorare le nostre statistiche di forza, difesa o fortuna.
Invece per Harmony of Dissonance e Aria of Sorrow, le pozioni, armi e armature, potranno anche essere acquistati da un mercante che apparirà in vari punti del castello. Sempre dal menù speciale, possiamo anche trovare una vasta enciclopedia che potrà tornarci molto utile. Qui ci saranno voci con tutti i nemici, le loro statistiche e le varie info di poteri e comandi di gioco. Infine, ogni nemico ucciso ci donerà dei punti esperienza che faranno livellare il nostro personaggio che partirà in ogni titolo dal lv.1. Ora che sappiamo quello che ci aspetta a livello di gameplay, andiamo a scoprire nel dettaglio i quattro capitoli di questa collection.
Castlevania: Circle of the Moon
Vincitore di molteplici premi, Circle of the Moon debuttò su Game Boy Advance nel 2001 e la storia vede come protagonista il giovane cacciatore di vampiri Nathan Graves. Nel 1830, gli “Adoratori del Caos” stanno cercando di risvegliare nuovamente il malvagio Dracula e Morris Baldwin, cacciatore di vampiri, si precipita al castello insieme ai suoi due apprendisti, Nathan Graves e suo figlio Hugh Baldwin. Purtroppo i tre arrivano tardi, con il rito per far risorgere Dracula già terminato dalla sua adepta Camilla e con Morris Baldwin che viene lasciato solo con i due cattivi mentre i ragazzi si vedono precipitare nei bassifondi del castello. Ha così inizio l’avventura del giovane Nathan che dovrà vedersela con mostri di qualsiasi tipo e pericolosi percorsi labirintici.
La caratteristica principale di Circle of the Moon è sicuramente il Dual Set-Up System (l’amato/odiato DSS), in cui due carte sulle 20 disponibili possono essere combinate. Le carte verranno droppate uccidendo specifici nemici, anche se questo accadrà casualmente e mai seguendo un determinato schema. Nel menù, troveremo una sezione di carte denominata “Action” e un’altra “Attribute” che una volta unite ci garantiranno diversi effetti d’abilità sul nostro tipo di attacco o difesa.
Questa caratteristica, ci donerà più di 80 poteri magici che saranno molto utili nel corso dell’avventura e di determinati scontri. In questo modo abbinando due carte dai due rispettivi set, potremo scatenare attacchi elementali con la nostra frusta che potrà diventare infuocata, elettrica o molto altro. Alcune carte invece, saranno in grado di garantirci uno scudo o anche una potente magia che colpirà i nemici su tutto lo schermo di gioco.
Durante la mia esperienza, ho trovato Circle of the Moon il titolo più dark dei quattro proposti, anche grazie ad una palette di colori molto più cupi. Questa scelta, si adatta perfettamente alle atmosfere tenebrose del gioco e della sua storia. Il titolo mi è piaciuto molto essendo abbastanza lungo, con una buona mappa ed abbastanza impegnativo, ma senza mai essere troppo frustrante. L’unico tasto dolente del gioco riguarda proprio il DSS, perché spesso dovremo ripetere assiduamente percorsi di gioco e molteplici uccisioni prima di droppare la carta casualmente, rendendo questo procedimento alquanto noioso.
Castlevania: Harmony of Dissonance
Uscito nel 2002, Castlevania: Harmony of Dissonance vede protagonista Juste Belmont, Maxim Kischine e Lydie Erlanger. Ambientato nel 1748, Juste, discendente del ben più celebre Simon Belmont, dovrà esplorare il castello del conte Dracula e le sue minacce per salvare l’amica Lydie, rapita dalle forze del male. La giocabilità di questo titolo, si basa sulla raccolta di libri magici e annessi incantesimi elementali denominata “Spell Fusion”, che potranno essere combinati con le armi per scatenare degli attacchi speciali. In questo titolo a differenza del precedente, i colori si fanno nettamente più accesi e accecanti. Difatti, anche Juste ha contorni illuminati e rilascerà una scia di ombre luminose durante gli scatti, donando al gioco una tonalità più vivace del precedente.
In questa collection, sicuramente questo è il gioco più longevo a livello di gameplay, dove il castello che visiteremo avrà ben due versioni differenti. Strutturalmente, i castelli hanno la stessa disposizione delle stanze, ma i mostri, gli oggetti e altri aspetti, varieranno in base alla versione da noi scelta. Il giocatore inoltre, può utilizzare speciali portali in grado di teletrasportare Juste in altre stanze accorciandone il percorso. Nel nostro cammino, troveremo anche stanze di salvataggio e stanze per il cambio di castello. Ovviamente le reliquie e le chiavi rinvenute all’interno delle due versioni del castello, consentiranno a Juste di raggiungere zone precedentemente inaccessibili.
In questo titolo, potremo utilizzare anche Maxim, nella sua “Maxime Mode”, dopo aver finito almeno una volta il gioco e con il finale migliore. A differenza di Juste, Maxim non può equipaggiare oggetti e può usare solo la sua spada e il suo shuriken come armi. Maxim inoltre è molto più veloce, ha la capacità di saltare tre volte e di rimanere in aria molto facilmente oltre a lanciare svariati incantesimi capaci di eliminare anche i boss in soli due colpi. Questa modalità, nonostante i due castelli da esplorare, ha una mappa molto più piccola e soprattutto sarà nettamente meno longevo. Infine, troviamo anche per la prima volta la modalità Boss Rush, dove potremo sfidare uno dopo l’altro, tutti i boss del gioco con Juste o Maxim.
Tra i pregi del gioco a confronto del precedente, ho trovato un gameplay molto più fluido e innovativo, inoltre la sua longevità grazie ai due castelli e a ben tre finali diversi garantiscono una notevole rigiocabilità. Invece, un passo indietro l’ho trovato per la palette di colori fin troppo accesa, che vanno troppo a scontrarsi con le tematiche della storia. Anche la colonna sonora, l’ho trovata leggermente sottotono e poco ispirata messa a paragone agli altri capitoli. Tutto sommato considerando anche i suoi difetti, nel complesso Harmony of Dissonance è certamente un ottimo prodotto, garantendo divertimento e una buona storia che non vi deluderà.
Castlevania: Aria of Sorrow
Nel 2003 invece uscì Castlevania: Aria of Sorrow, dove stavolta il nostro protagonista sarà Soma Cruz. Il gioco è ambientato nel 2035, con Dracula che fu sconfitto dal Clan Belmont e con i suoi poteri sigillati in un eclissi solare. Durante una visita ad un santuario, il giovane studioso insieme alla sua amica Mina Hakuba, durante un eclissi solare si ritrovano improvvisamente dinanzi ad un castello. Qui incontrano Genya Arikado, membro di un organizzazione governativa segreta giapponese, che rivela ai due giovani che si trovano nel castello di Dracula.
Inoltre, Arikado nota in Soma il “Potere della Dominanza”, ovvero la capacità di assorbire e controllare il potere delle anime dei nemici uccisi. Lasciata la ragazza all’ingresso, Soma entra nel castello e su consiglio di Arikado va alla ricerca della “Camera del Maestro”. Inizia così l’avventura di Soma, che durante il suo cammino tra mostri e labirinti incontrerà molteplici personaggi come Graham Jones, Yoko Belnades, Hammer e J regalandoci intrecci e molte sorprese nel corso della storia.
Per quanto riguarda il gameplay, in questo capitolo troviamo la mappa più grande della collection ed un gioco ancora più dinamico e fluido dei precedenti. Anche qui tra varie sezioni ed altre, possiamo trovare stanze di salvataggio e fortunatamente anche quelle per teletrasportarci in più punti della mappa. Come dicevamo prima, il Potere della Dominanza è un sistema d’attacco dove Soma può assorbire il potere di determinati nemici. Una volta uccisi svariati mostri e raccogliendone l’anima, successivamente saremo in grado di utilizzarle come nostre armi/magie nel nostro arsenale. Le anime conquistate, sono suddivise in quattro categorie e dove solo una per genere sarà utilizzabile contemporaneamente:
- Bossolo: Consumando una certa quantità di punti magici potremo usare un’abilità come armi infuocate, proiettili ecc..
- Custode: Consentono la trasformazione in creature mitologiche o l’evocazione di armi o mostri consumando continuamente i punti magici finché saranno attive
- Magia: Forniscono un aumento delle statistiche o abilità e capacità di camminare sull’acqua, salti più lunghi ecc..
- Abilità: Capacità aggiuntive che provengono da nemici unici nel gioco e sempre attive a nostra scelta senza consumare punti magia.
Tra le modalità, una volta finito il gioco avremo la possibilità di usare Julius Belmont che avrà fin da subito alcune abilità e anche l’uso di armi secondarie a differenza di Soma. Al contrario, Julius non potrà accumulare anime, comprare al negozio e accumulerà punti esperienza solo tramite la sconfitta dei Boss. Anche in questo capitolo torna la Boss Rush Mode ed inoltre potremo anche rigiocare il gioco ad una difficoltà maggiore come Normale o Hard, ma con già tutti i potenziamenti e magie ottenute dalla partita precedente.
Diretto da Junichi Murakami e Koji Igarashi, ho trovato questo capitolo splendido sia per il level design, sia per le animazioni, trovando Aria of Sorrow uno dei giochi più belli e rivoluzionari di tutta la saga di Konami. Anche la soundtrack, composta da Michiru Yamane, Takashi Yoshida e Soshiro Hokkai, l’ho trovata di altissima qualità, con la meravigliosa traccia “Castle Corridor” all’entrata del castello che trovo sia una delle canzoni più belle tra tutti i Castlevania. Parlando del protagonista, Soma Cruz ricalca molto il personaggio di Alucard, il celebrissimo protagonista di Symphony of the Night, ereditandone in parte l’eleganza, il carisma e la reattività delle movenze.
Un altro punto a favore, va anche ai tre finali diversi che garantiscono un’ottima rigiocabilità rendendo il titolo più longevo e divertente. L’unica pecca di questo gioco è solo per le più di 100 anime che dovremo conquistare tramite i nemici e che verranno droppate casualmente. Quindi vi avverto, per i completisti e cacciatori del platino sarà un compito assai frustrante, ergo, dovrete armarvi di tantissima pazienza. Ad ogni modo, nel menù avrete un enciclopedia con tutti i mostri e ogni anima che manca alla vostra lista ad aiutarvi. Secondo il mio punto di vista, nonostante questo piccolo dettaglio, già solo Aria of Sorrow merita il prezzo di questa collezione. Assolutamente una perla immancabile per tutti i fan e un lavoro veramente stupendo degli sviluppatori. Quel che resta da dire è solamente una cosa: “Chapeau Konami”.
Castlevania: Vampire Kiss/Dracula X
Uscito nel 1995, Vampire Kiss fu l’ultimo capitolo ad uscire su console SNES. Il gioco è ambientato nel 1792, durante l’ennesima battaglia tra i Belmont e l’oscuro signore dei vampiri Dracula. Una volta resuscitato da un gruppo di fanatici, guidati dal sacerdote oscuro Shaft, Dracula rapisce la fidanzata del diciannovenne Richter Belmont. Provocando l’ira di Ritcher, il giovane eroe si lancia verso il castello maledetto alla ricerca di Annette Renard e la sorella Maria. Ha così inizio, Castlevania: Vampire Kiss.
Il gioco che uscì prima su PC Engine e poi dopo su SNES, sfortunatamente fu castrato particolarmente con livelli ridimensionati e molti elementi rimossi. In questo capitolo, dovremo percorrere sette brevissimi livelli con una boss stage finale alla fine di ognuno di essi. A differenza del capitolo originale, che garantisce quattro livelli alternativi e quattro donzelle da salvare, questa versione offre solamente due livelli alternativi oltre ai sette proposti e solo due ragazze da portare in salvo. Inoltre, in questa versione non avremo modo di utilizzare Maria come personaggio alternativo. Parlando del gameplay che è solo dotato di scorrimento laterale, l’ho trovato un sacco macchinoso e frustrante. Ancora privo dei tratti rpg che arriveranno dal capitolo seguente, avremo solo alcune armi secondarie da usare oltre alla nostra frusta.
Tra i comandi, ho trovato particolarmente fastidioso e macchinoso il salto, che non permette cambi di direzione o rallentamento dopo aver premuto il tasto. Spesso questa cosa mi ha portato a sbagliare tempismo e anche ad innervosirmi morendo molteplici volte stupidamente. Anche il livello di difficoltà senza il rewind è veramente ostico, per non parlare della boss fight finale. Durante lo scontro con Dracula, che credo sia una delle più frustranti e odiose boss fight mai viste nella saga, dovrete essere perfetti. Ed essere perfetti in questo contesto vi garantisco che sarà quasi impossibile, andando a maledire ogni vampiro possibile dalla difficoltà dello scontro.
Ovviamente è da tener conto che è pur sempre un capitolo con quasi 30 anni alle spalle. Nonostante i suoi molteplici difetti è comunque un extra gradito in più visto che originariamente i giochi dovevano essere solo tre. Con il senno di poi, forse sarebbe stato meglio inserire Dawn of Sorrow, sequel di Aria of Sorrow dato che sarebbe stato più inerente alla collection. Il mio consiglio è comunque di giocarlo, perché nonostante la difficoltà e i suoi problemi, grazie al rewind avrete modo di portarlo a termine semplicemente. Ma soprattutto essendo molto corto, nel giro di due ore riuscirete tranquillamente a finirlo.
Il pacchetto completo di Castlevania Advance Collection è sicuramente un ottimo prodotto per tutti i fan della saga, avendo tra le mani tre capitoli veramente molto belli. A distanza di 20 anni sono titoli che non invecchiano mai, anche se è da tener presente che su schermi particolarmente grossi i personaggi e le ambientazioni “pixellose” si faranno sentire parecchio in maniera sgranata. Ma non vi spaventate, basterà farci solo l’occhio e ci si abituerà in fretta per godersi appieno questa avventura. Inoltre nel menù speciale, avremo modo di settare lo schermo con tre modalità, Standard, Pixel Perfect e Full Screen, con la seconda che migliorerà di parecchio l’esperienza di gioco. Qui ci sarà anche la possibilità di settare l’audio e modificare lo sfondo con sei desktop disponibili.
Nel menù principale invece avremo anche la possibilità di entrare nella galleria, dove troveremo un sacco di extra inediti. In questa sezione avremo modo di ammirare stupende immagini, disegni, artwork, bozzetti e i libretti d’istruzioni originali. Una chicca molto gradita è assolutamente il Music Player, dove troviamo tutte le tracce dei quattro capitoli. Qui potremo ascoltare tutte le bellissime canzoni e soprattutto avremo la possibilità di creare una playlist da ascoltare durante le nostre partite. Infine, in coda troviamo la sezione Game Version. Qui potremo modificare a nostro gradimento la versione dei giochi in quella europea, giapponese o americana.
Senza mezzi termini il mio pensiero su Castlevania Advance Collection è che è assolutamente un capitolo irrinunciabile per ogni fan della saga. La collection è divertente, impegnativa e con un’ottima colonna sonora ad accompagnarla. Inoltre con la possibilità del rewind, questi titoli sono un’occasione troppo ghiotta per rinunciare a giocarci. Come ho detto precedentemente, già solo per Aria of Sorrow il pacchetto merita tutto il suo prezzo d’uscita. Quindi, se siete fan del genere, il mio consiglio è di rituffarvi in questi ottimi giochi. Mentre se siete novizi o curiosi di avventurarvi in un platform 2D impegnativo, questa è chiaramente l’occasione che fa per voi. Vi assicuro che non ve ne pentirete…e soprattutto in caso, buona caccia a Dracula.