Square Enix rifà il look a Crisis Core, che arriva finalmente su console e PC dopo ben 15 lunghi anni
Annunciato durante la celebrazione del 25° Anniversario del settimo capitolo, Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion è finalmente arrivato il 13 dicembre 2022 su console e PC. Il titolo, annunciato da Square Enix come “più di una remaster” è nientemeno che la rivisitazione del gioco uscito su PlayStation Portable (PSP) nel 2008 in Europa e che inoltre va a collegarsi alla lore di Final Fantasy VII, titolo lanciato su PlayStation 26 anni fa che vede protagonista le avventure di Cloud Strife. Da fan della saga e in particolar modo al protagonista di questo titolo, il mio hype nel mettere mano su questo gioco era veramente tantissima e grazie a Square Enix e a Bandai Namco Entertainment ho avuto modo proprio di rigiocare a questo titolo su PlayStation 5. Quindi mettetevi comodi e andiamo a scoprire pregi e difetti di questa remaster.
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Per chi non lo sapesse, Crisis Core si pone come prequel di Final Fantasy VII, in cui troviamo come protagonista il Soldier di 2a Classe, Zack Fair, figura rivista precedentemente anche nel remake del settimo capitolo. Iniziando una nuova partita, ci sarà permesso di scegliere tra due difficoltà, la modalità Normale e quella Difficile. Una volta scelta, finalmente potremo iniziare la nostra avventura, che si aprirà con l’iconico filmato del treno in corsa e che ci farà seguentemente da tutorial, mostrando fin da subito al giocatore, quanta mano ci abbia messo sul titolo la software house nipponica.
Sotto l’ala protettiva di Angeal Hewley, SOLDIER di 1a Classe e mentore di Zack, dovremo andare in avanscoperta a Wutai, in cerca di Genesis Rhapsodos, altro SOLDIER di 1a Classe misteriosamente scomparso. Senza andarvi a fare troppi spoiler di trama, soprattutto per chi si affacciasse per la prima volta al titolo, il gioco offre 11 capitoli dalla durata di 20 ore circa, in cui potremo esplorare molteplici macrozone, affrontare combattimenti, interagire con npc e anche svolgere tantissime missioni secondarie.
A livello di storia, Crisis Core rimane completamente fedele all’originale, ma è su tutto il resto, che Square Enix ha fatto un lavoro veramente certosino sull’opera uscita originariamente 15 anni fa. Difatti, appena ho iniziato il gioco, subito a saltarmi all’occhio è stata l’interfaccia e il menù, di cui sia il design e il font, ora ricordano molto più similarmente quella del remake del settimo capitolo. Ovviamente però, a sorprendermi incredibilmente è stato il gameplay di gioco, a mio avviso migliorato in maniera esponenziale. Avendo l’UMD originale del gioco su PSP ancora funzionante, durante la mia esperienza, ho voluto rispolverare la vecchia PlayStation Portable, proprio per notare nei minimi dettagli i cambiamenti apportati da Square Enix, che fidatevi non sono pochi.
In questa nuova versione, in primis il team nipponico ha ridisegnato completamente il sistema di controllo, difatti, ora Zack potrà spostarsi con la levetta analogica sinistra e governare la telecamera con quella di destra, cosa non possibile su PSP, in cui trovavamo anche l’attacco gestito tramite il menù orizzontale in basso a destra. Qui invece, il menù in basso rimane, ma solo per quanto concerne l’utilizzo di oggetti, visto che sia l’attacco, la parata, l’utilizzo di materie e la schivata hanno adesso un loro tasto inerente sul pad. Il tutto, ha portato al gioco una notevole ventata di aria fresca, apportando un gameplay molto più fluido e piacevole, in cui concatenare combo, attacchi magici e l’utilizzo di oggetti, risulta ora molto più semplice e dinamico.
Inoltre, sono state aggiunte anche nuove particolarità, Zack ora potrà anche interrompere o diminuire la potenza dell’attacco speciale di un boss, grazie ad una barra viola che comparirà sullo schermo e che a suon di colpi potremo svuotare, in modo da annullare o diminuire notevolmente la potenza d’attacco inferta. Ho trovato migliorie anche per diversi boss nemici, che ora risultano nettamente più aggressivi, forti e con nuove mosse inedite. A sorpredermi ancor di più è stato però la rivisitazione del sistema Onda Mentale Digitale (OMD), che nel precedente capitolo risultava alquanto fastidiosa, soprattutto perchè andava a spezzare troppo il combattimento. Per chi non lo sapesse, l’OMD è un sistema simile ad una slot machine che utilizza i PS (punti SOLDIER) e dove in cui in base al risultato numerico, potremo ottenere degli effetti benefici per le nostre abilità, aumentare il livello di una materia o quello di Zack stesso.
Inoltre se invece compariranno tre personaggi uguali (tipo Sephirot, Angeal, Ifrit, Odino, Bahamut ecc…), potremo scatenare le abilità uniche o invocare uno dei summon in battaglia. La cosa positiva è che a differenza del suo precursore, ora il sitema di OMD non obbliga più ad usare le Limit Break o le invocazioni, ma farà sempre scegliere al giocatore quando utilizzarle e se voler saltare le cutscene (cosa non presente su PSP). Ma soprattutto, la slot non comparirà più al centro dello schermo, cosa che nel precedente capitolo andava a spezzare tantissimo il ritmo della battaglia.
Ora invece, se ne starà sempre in alto a sinistra, senza andare a risultare mai invadente nel gameplay. Questo sistema, talvolta mostrerà anche dei flashback, in cui potremo scoprire meglio il rapporto di Zack nei confronti di alcuni personaggi e che anche in questo caso, ho riscontrato meno invadente e più casuale a differenza del suo predecessore, in cui risultava invece molto più assiduo. A rimanere ahimè intatte, sono invece le missioni secondarie, fin da sempre punto debole dell’opera e che sfortunatamente il team nipponico non ha voluto rivisitare.
Queste brevi side quest in cui dovremo sconfiggere una manciata di nemici, saranno attivabili e consultabili da qualsiasi punto di salvataggio, dove man mano che avanzeremo nel gioco o portando a termine una missione, sbloccheremo la successiva di difficoltà maggiore. Esse saranno sì, molto utili al giocatore, visto che ci permetteranno di ottenere diverse ricompense (le migliori del gioco), ma a sua volta sono talmente ripetitive che arrivano a sfiancare e ad annoiare molto facilmente. Difatti, saranno ben 300 le missioni disponibili (troppe), in cui stanze e nemici variano pochissimo e si ripetono in continuazione, cosa che posso garantire, renderà la vita ardua anche ai più completisti.
Comparto Tecnico
Sul versante grafico, devo dire che il team nipponico si è rimboccato le maniche, e pure di tanto. Square Enix difatti ha ridisegnato completamente tutti i personaggi principali del gioco, dandogli un aspetto molto più realistico e sull’onda di Final Fantasy VII Remake, soprattutto per Zack, Cloud, Sephiroth e Ifrit, già ricomparsi nel titolo uscito nel 2020. Anche le animazioni sono state completamente rivisitate e modernizzate, dove a spiccare maggiormente ci sono le varie evocazioni dei summon, che risultano veramente spettacolari e dettagliate. Inoltre anche gli scenari sono stati notevolmente ritoccati, dove ora si nota una risoluzione migliore, un’ottima illuminazione e un maggior focus nei dettagli ambientali. Anche a livello di prestazioni, su PlayStation 5, il titolo non si spreca, garantendo una risoluzione in 4k per 60 fps che mi ha notevolmente stupito e dove non ho avuto mai problemi come cali di frame o glitch.
Ovviamente non si parla di una grafica ai livelli di un Horizon Forbidden West o God of War Ragnarok e l’occhio più meticoloso potrà sicuramente notare qualche piccola dimenticanza o personaggio minore non particolarmente curato come gli altri, ma parliamo comunque di un lavoro estremamente ottimo considerando che il titolo originale uscì 15 anni fa su console portatile. Anche a livello sonoro, Square Enix ha pescato un’altra carta vincente dal mazzo, in cui troviamo brani riarrangiati e remixati dal compositore originale Takeharu Ishimoto (Before Crisis: Final Fantasy VII, The World Ends with You, Dissidia Final Fantasy, Kingdom Hearts: Birth by Sleep) e canzoni prese in prestito da Final Fantasy VII Remake, che vanno a confezionare una soundtrack molto più moderna e fresca.
Risentire brani riarrangiati come The Price of Freedom, Vengeance on the World, The True Plan, The One Who Loses Pride e la magnifica Encounter per citarne solo alcune, devo dire che a distanza di 15 anni è stata un emozione incredibile. Infine a chiudere il discorso sul comparto sonoro, troviamo anche un nuovo ottimo doppiaggio, con il ritorno degli stessi attori di Final Fantasy VII Remake, sia per la lingua inglese, che per quella giapponese (tra l’altro non presente nella versione europea uscita nel 2008). Ottima anche la cura nei sottotitoli italiani, che offrono stavolta una traduzione migliore, più fedele (della versione originale giapponese) e praticamente priva di errori.
Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion è molto più di una semplice remaster in HD
A pochi giorni dalla sua uscita, Square Enix disse che Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion sarebbe stato “ben più di una semplice remaster” e a conti fatti, a mio avviso la software house ha ha mantenuto completamente fede a questa promessa. Il titolo infatti va ben oltre una semplice ripulitura da classiche remastered di cui negli anni se ne sono viste tantissime. Nonostante, le missioni secondarie sentano palesemente il peso da console portatile e alla lunga risultano noiosette, se prendiamo in considerazione tutto il pacchetto offerto dal team giapponese, ci troviamo davanti ad una delle migliori remaster uscite negli ultimi anni.
Il tutto, grazie ad una direzione artistica che ha fatto un lavorone su grafica, gameplay e comparto sonoro, facendo sentire e vedere al giocatore quanto questo titolo sia veramente importante per loro e per la saga del remake, che vedrà uscire la sua seconda parte durante l’inverno 2023 con Final Fantasy VII Rebirth. Se siete fan del settimo capitolo, questo titolo è assolutamente imperdibile, anche perchè nonostante qualche stonatura a livello narrativo di cui già soffriva il gioco, ci sono momenti veramente memorabili ed emozionanti di questa saga che non potete assolutamente perdervi. Inoltre il titolo offre anche diversi punti di vista e approfondisce in maniera molto più corposa personaggi come Zack, Sephiroth e alcuni risvolti della lore di cui sapevamo ben poco dal solo Final Fantasy VII.
Il mio consiglio, si espande ovviamente anche per i novizi più curiosi, dato che questo titolo si pone come un prequel del settimo capitolo e potrete iniziare direttamente la vostra avventura da questo gioco, per poi proseguire con il titolo del 1997 o del 2020. Ritornare nei panni di Zack Fair per me è stato veramente emozionante e questa volta devo fare solo i miei complimenti a Square Enix, perchè avendo avuto modo di paragonarlo questi giorni fianco a fianco al titolo uscito su PSP, ho avuto modo di apprezzare al meglio ogni minimo upgrade apportato su questo gioco. E se questo è l’amore che la casa di sviluppo giapponese impiegherà per il proseguio della saga (nonostante qualche passo falso avvenuto nel remake), potremo aspettarci solo un futuro più che roseo, che sinceramente, dopo oggi non vedo l’ora di scoprire sempre di più.
Vi ricordiamo che Crisis Core -Final Fantasy- Reunion è disponibile su PlayStation 4, PlayStation 5, Microsoft Windows, Nintendo Switch, Xbox One e Xbox Series X/S.