Chi bazzica nell’ambiente JRPG e Square Enix, sicuramente sa del travagliato processo di sviluppo di Final Fantasy XV, noto a tutti dieci anni fa come Final Fantasy Versus XIII, e poi passato dalle mani di Testuya Nomura a quelle di Hajime Tabata nel 2013, cambiando ufficialmente titolo e diventando uno dei capitoli principali della saga di Square Enix. Lo scorso 29 Novembre Final Fantasy XV è finalmente approdato nei negozi di tutto il mondo sia su PlayStation 4 che su Xbox One. Negli ultimi mesi il mondo di gioco si è arricchito diventando un vero e proprio progetto multimediale: con Brotherhood, serie animata antecedente ai fatti del gioco, recuperabile su Crunchyroll, mostra come è nata l’amicizia tra i quattro protagonisti, mentre Kingsglaive lungometraggio in CGI, fa da antefatto agli eventi del quindicesimo capitolo della Fantasia Finale, con un occhio sulla caduta di Insomnia, capitale del Regno di Lucis. Il progetto Final Fantasy XV include anche due giochi mobile, che però non si allacciano con la trama principale, quindi dopo oltre 70 ore passate nel mondo di Eos siamo finalmente pronti a dare un giudizio sull’ultima fatica di Square Enix.
Versione Testata: PlayStation 4
Quattro uomini e una macchina
La terra di Eos è sotto il dominio dell’Impero Niflheim se non fosse per la nazione di Lucis, protetta dalla luce del cristallo, e da Re Regis, unico baluardo nell’oscurità del mondo. Per celebrare un’armistizio tra i due governi, il Principe Noctis dovrà recarsi ad Altissia e sposare la sacerdotessa Lunafreja, fin quando l’impero tradisce i patti e attacca Insomnia rubando il prezioso cristallo e uccidendo il Re (vicende narrate in Kingsglaive), il viaggio di piacere di Noctis e delle sue tre guardie del corpo Gladio, Ignis e Prompto, muta così in una battaglia contro l’impero per riprendersi il trono e riportare la pace nel regno.
Questo è brevemente l’incipit di Final Fantasy XV, che nel corso dei quattordici (quindici) capitoli ci metterà di fronte a diversi momenti drammatici e ad una trama apparentemente matura, che fatica ad ingranare nel corso dei primi otto capitoli, per poi accelerare e portare alla conclusione della guerra nel giro della decina d’ore successive. Tuttavia la storia non riesce ad essere incisiva, e si perde per strada a causa di una caratterizzazione sommaria non tanto dei quattro protagonisti (di cui parleremo dopo) ma degli avversari, indecifrabili e più di una volta fin troppo permissivi con l’eroe. Alcuni nemici riescono a cambiare posizione nel giro di poche ore, altri si riscoprono per quello che non sono mandando all’aria praticamente quanto è stano costruito negli altri progetti dell’universo di Final Fantasy XV. La trama del titolo di Tabata soffre anche dell’eccessiva lentezza nella prima metà di gioco, quando per forza di cose è diluita tra una location e l’altra dell’enorme regno di Lucis che il principe Noctis e compagni dovranno attraversare a bordo dell’auto reale. L’improvvisa accelerazione dal capitolo 8, che chiude le vicende nella parte Open World portando i quattro in sezioni estremamente lineari (seppur concedendo grazie ad uno stratagemma narrativo il ritorno nell’open world) evidenzia ancora di più spunti di trama solamente accennati lasciando, una volta raggiunti i titoli di coda, spaesato il giocatore. Molte scelte di narrazione subiscono un freno e verranno poi raccontate nei DLC in arrivo il prossimo anno, mentre il capitolo meno chiaro di tutti verrà probabilmente corretto in corsa con nuovi filmati tramite una patch. Purtroppo questo lavoro postumo danneggia chi il gioco lo sta affrontando in questo momento, costringendolo ad una nuova partita che metta una pezza agli errori commessi in passato. Dove però indubbiamente la trama di Final Fantasy XV riesce a convincere è nelle sequenze cinematografiche in CGI, soprattutto nelle fasi finali, in cui i facili Quick Time Event non distraggono dalle vicende a schermo rendendo il giocatore spettatore di scontri visivamente spettacolari.
Passando ai protagonisti, ogni membro del party ha le sue abilità e la sua caratterizzazione facilmente intuibile dal character design che il cast si porta dietro da dieci anni. Noctis è un principe cupo e svogliato, capace di agire per il bene dei suoi amici e che si diverte pescando; Gladio è il più forte del gruppo, lo Scudo del Re e farebbe di tutto per proteggere il suo principe fino anche a sgridarlo e insultarlo; Ignis è la mente, stratega e cuoco, a lui sono affidate le sorti tattiche della battaglia (o almeno nella trama); Prompto infine è la macchietta del gruppo, amico d’infanzia di Noctis e ossessionato dalla sua macchina fotografica, sarà protagonista di uno dei pezzi più cupi del titolo, sebbene a conti fatti non viene dato un approfondimento agli eventi scoperti (Magari ne sapremo di più in un futuro DLC). Il rapporto tra i quattro si rafforzerà durante il viaggio, ma non andrà ad aggiungere nulla a quanto si può già vedere nella serie animata, i momenti di tensione nel gruppo verranno riappacificati forse troppo facilmente per portare avanti la trama e mettere i quattro amici di fronte al loro destino. L’amicizia tra i quattro si sente nei dialoghi opzionali e nelle animazioni di battaglia in cui dovrebbero coprirsi le spalle a vicenda, ma la sensazione principale è che i quattro siano stati portati ad Eos da un altro mondo, e che si ritrovino trascinati inermi dal fiume degli eventi verso i titoli di coda. Purtroppo il team di Tabata ha scelto di donare personalità e profondità alla caratterizzazione dei protagonisti tramite delle scene e dialoghi opzionali, ottenibili solo dormendo in determinati alberghi o accampandosi sotto le stelle, rendendo l’evoluzione del party opzionale nel caso in cui il giocatore non si voglia riposare o voglia accumulare esperienza per il futuro.
Chi di spada ferisce…
Final Fantasy XV è un gioco di ruolo adatto al grande pubblico per alcune meccaniche che si possono definire action, ma che non lo sono nel senso lato del termine. Noctis potrà equipaggiare fino a quattro armi (o magie) che saranno selezionabili tramite croce direzionale, per poi attaccare l’avversaio (o gli avversari) tenendo premuto il tasto cerchio. La parata è visualizzata a schermo e utilizzabile tramite quadrato (per poi contrattaccare con cerchio), mentre con triangolo il principe si proietterà in luoghi sicuri o contro nemici (dopo aver attivato il lock-on con R1). Ad L1 invece è affidato l’utilizzo delle tecniche dei compagni, caricabili col tempo grazie a speciali barre (ATB), e che permetteranno all’utilizzatore di non subire danni andando a scatenare i più svariati effetti. Questa è purtroppo l’unica interazione che avremo col team, non sarà infatti possibile pianificare strategie od altro, e l’IA di Prompto, Gladio e Ignis ci è sembrata tutto tranne che sveglia: ad ogni battaglia i tre hanno una sola strategia, buttarsi a testa bassa e cercare di danneggiare il nemico, con risultati, soprattutto nelle fasi avanzate di gioco, davvero deludenti. Quando gli eroi di Final Fantasy XV esauriscono i punti vita, entreranno in uno stato di crisi, in cui non potranno attaccare o difendersi e perderanno gradualmente energia, fino a cadere al suolo inermi; per poter uscire dalla crisi ci sono due modi: utilizzare un oggetto (R2) o soccorrere il compagno tramite quadrato; purtroppo l’IA penserà prima al nemico lasciandovi vagare in crisi se non avete a disposizione qualche oggetto curativo ( il problema più grave è nel post game coi boss opzionali, dove la strategia di squadra dovrebbe essere fondamentale).
Messo in chiaro il problema con l’intelligenza artificiale del party, possiamo tirare le somme sul gameplay dei combattimenti di Final Fantasy XV, automatizzato e privo di combo, è molto bello dal punto di vista registico, un po’ meno da quello pratico, ove l’unica difficoltà sarà il livello dell’avversario e di conseguenza il danno subito. Come detto in apertura di paragrafo Final Fantasy XV è un gioco di ruolo adatto a tutti, e non solo (come dice il messaggio che apre l’avvio di ogni partita) ai fan di vecchia data della serie Square Enix. Per chi cerca qualcosa di più simile ad un gioco a turni è possibile attivare la Modalità Riflessiva, rendendo però il tutto molto più lento e inspiegabilmente caotico.
Durante la notte il mondo di Eos si incattivisce e si riempie di Daemon, mostri oscuri in grado di mettervi in difficoltà fino a quando non avrete superato il livello quaranta. I livelli dei protagonisti funzionano in maniera differente rispetto ad un normale rpg: si potranno accumulare punti esperienza da battaglie e missioni e poi sfruttare motel e campeggi per salire di livello. Alcuni Motel sono in grado di moltiplicare fino a tre volte l’esperienza ottenuta, e sommando questo fattore all’effetto di cibo speciale che ci permette di guadagnare più punti, o a magie create con gli oggetti trovati negli open world, il grinding risulta più semplice di quanto possa sembrare. Inoltre come già accennato, quando i quattro eroi si accampano sotto le stelle Ignis potrà cucinare con gli ingredienti trovati nel corso delle avventure, garantendo dei bonus statistici temporanei (è possibile anche mangiare nei ristoranti per ottenere lo stesso risultato). Ad ogni riposo, aumento di livello, e via via ulteriori azioni (tra cui particolari richieste dei compagni all’inizio dei combattimenti), otterremo Punti Abilità, utilizzabili nel menù apposito per sbloccare per l’appunto abilità passive e attive che ci garantiranno tra le altre nuove mosse per i nostri compagni o miglioramenti di parate e contrattacchi.
Questo dolce e vasto Open World
I primi otto capitoli di Final Fantasy XV si svolgono nel vastissimo regno di Lucis, e mostrano l’open world più ampio della serie fino a questo momento (anche perchè è l’unico vero open world della saga). Lucis ospita foreste, montagne, grotte e città: scorci maestosi e veramente appaganti che vi faranno probabilmente innamorare del regno del Principe Noctis. Il problema si pone quando in un gioco di ruolo le quest secondarie iniziano ad essere tutte molto simili tra loro, mandando il gruppo alla ricerca di determinati oggetti , materiali o anche mostri (tramite le cacce) in lungo e largo a bordo della Regalia (o dei Chocobo). Ed è proprio il viaggio in Regalia uno dei punti deboli dell’Open World di Final Fantasy XV: Tabata ha cercato di trasmettere il senso di viaggio tra una location e l’altra, ma per farlo ha tolto praticamente ogni possibilità di movimento al giocatore, rendendolo uno spettatore durante gli spostamenti in auto. È sì possibile guidare manualmente la regalia, ma la strada da seguire è una sola e non è possibile uscirne.
Che si proceda sui binari con Noctis alla guida, o lasciando Ignis a farci da chaffeur, si potranno ascoltare le colonne sonore dei vecchi Final Fantasy, ma il più delle volte viaggiare risulterà un ammirare lo schermo per tot. minuti, senza poter fare nulla. A niente serve il viaggio rapido, sicchè anche se si arriverà diretti a destinazione, dovremo sottostare al caricamento non proprio immediato della mappa di gioco, siccome nella sferografia (di cui abbiamo parlato qua sopra) vi è un abilità per guadagnare PA guidando, tanto vale lasciare i quattro ignari eroi sul tragitto e intanto dedicarci ad altro. Il problema si risolve in parte col post-game quando potrete ottenere la Regalia volante per muovervi a piacimento, consci del fatto che se atterrete male andrete direttamente in game over.
Fortunatamente a salvare il salvabile arriva ancora una volta il comparto artistico: tutto il regno è veramente suggestivo, e le piccole cose come i piatti cucinati da Ignis e dai ristoratori, il design dei mostri e le location risultano uno dei punti più riusciti della produzione di Tabata. Perfino i dungeon, sebbene siano scialbi e abbastanza impersonali, trasmettono una discreta sensazione dal lato visivo. In Final Fantasy XV non mancano di certo le cose da fare oltre alla storia o al portare al massimo talenti e abilità dei protagonisti: una volta concluso il gioco si potrà tornare nella parte open world e ammirare le nuove missioni ( sempre simili a quelle già viste come caccia o raccolta) per ottenere le armi più forti (oltre le tredici ancestrali attorno a cui ruota la trama), sfidare boss nascosti in caveau dei dungeon e affrontare bestie grandi come montagne. Come quantità di contenuto siamo quindi soddisfatti da questa produzione, peccato per la mancanza di una vera varietà o per la ben poca importanza di queste missioni secondarie su trama ed esperienza.
Chiedimi se sono felice
Abbiamo già tessuto le lodi per il comparto grafico, a partire dal character design passando per i modelli poligonali e gli ambienti, Eos è davvero un mondo suggestivo. Soprattutto Altissia che strizza evidentemente l’occhio alla nostra Venezia, riesce ad incantare tra scalinate e vicoli labirintici.Le scene in CGI (tra cui le evocazioni) e i momenti in QTE sono tra i più positivi della produzione, seppur si stia parlando di filmati e azioni altamente scriptate, non devono fare i conti con la telecamera ballerina, che soprattutto nelle zone chiuse andrà ad inficiare (e non poco) l’esperienza dei giocatori combattivi. Impeccabile la colonna sonora, fin dal brano portante Stand By Me eseguito da Florence and the Machine, passando per ogni singolo brano di Yoko Shimomura (compositrice anche della OST di Kingdom Hearts) che farà da sfondo alle vicende di Noctis e compagni. Forse poteva essere utilizzata leggermente meglio durante le cutscene aggiunte con la patch del Day One, ma a gioco concluso i brani musicali sono sicuramente uno degli aspetti più memorabili di questo quindicesimo capitolo. Il doppiaggio in inglese fa il suo sporco lavoro, ma per i puristi del genere sono disponibili anche le voci originali in giapponese: il titolo è comunque completamente tradotto in italiano e non si lascia sfuggire citazioni non solo ai precedenti Final Fantasy, ma anche a opere come Kingdom Hearts, Star Wars e Ritorno al Futuro.