Wonder Woman, per quanto uno degli eroi più iconici e rappresentativi del mondo dei fumetti, è sempre stata un personaggio verso la quale (purtroppo) non sono mai riuscito ad avvicinarmi ed approfondirne il background. Mentirei quindi affermando che attendevo questo film con impazienza. Ma l’avvicinarsi della data dell’anteprima stampa, unita all’ondata di recensioni positive provenienti dall’estero, avevano fatto crescere in me un discreto hype, curioso e soprattutto speranzoso di poter ammirare finalmente una pellicola del DCUniverse che non si fosse adagiata sulla mediocrità ormai tipica dei cinecomics Warner.
Non ci siamo
Purtroppo però la speranza è stata vana, e la delusione è stata enorme! Onestamente ci credevo sul serio, credevo seriamente che Zack Snyder & Co. avessero finalmente compiuto il miracolo ma le uniche emozioni che questo film è riuscito a farmi provare, era il dubbio se stessimo effettivamente assistendo alla stessa pellicola tanto elogiata all’estero. Wonder Woman non è totalmente da buttare via ma risulta essere un prodotto banale e mediocre. La sceneggiatura è terribile e la regista Patty Jenkins, che tanto aveva elevato la pellicola al femminismo, altro non fa che condirla di battutine e doppi sensi al limite dell’imbarazzo. Peccato perchè le premesse erano ottime e alcune cose buone le si possono comunque trovare, a cominciare dalla rappresentazione delle amazzoni e dell’isola di di Themyscira e le coreografie di alcuni combattimenti, di grande impatto e visivamente maestosi (tranne quello finale che è il peggiore di tutto il film).
Gal Gadot convince
L’unica vera nota positiva è lei, Gal Gadot, tanto criticata come scelta nel ruolo dell’amazzone di casa DC ma che risulta essere perfettamente convincente nel ruolo. Sfortunatamente la nostra protagonista è circondata da personaggi macchietta, assolutamente dimenticabili, senza mordente e letteralmente inutili come l’esperto di lingue che fa sfoggio di tutta la sua cultura solamente nella sua scenetta introduttiva ma che non mette mai in pratica. Lo stesso Chris Pine nel ruolo di Steve Trevor è incredibilmente sottotono. Per non parlare poi del villain meno convincente di tutto l’universo creato da Warner, che si rivela a fine film con un plot twist che avrebbe dovuto sorprendere il pubblico ma che non solo è di una banalità disarmante ma risulta essere praticamente già spoilerato a chiunque abbia letto il casting del film (cosa che a questo punto vi consiglio di evitare di fare).
Prima di concludere, volevo tornare brevemente alla questione della lingua, perchè essendo la pellicola ambientata durante la prima guerra mondiale è giustificabile la scelta del personaggio di Steve Trevor di farsi accompagnare dall’amico linguista, peccato che in tutta la pellicola si parli costantemente inglese, anche nelle scene con soli personaggi tedeschi da cui appunto ci si aspetterebbe dialoghi in lingua madre (lo so è una banalità e si tratta del male minore di questo film ma è comunque una cosa nosense).
Diana doveva portare una ventata di freschezza e miglioramento nel tetro e oscuro DCuniverse, fallendo purtroppo miseramente e dimostrandosi l’ennesima occasione sprecata da Warner e risultando essere un segnale estremamente preoccupante per Justice League.