Dal punto di vista videoludico, il 2018 non poteva iniziare in un modo migliore. Nel corso del primo mese dell’anno abbiamo avuto infatti la fortuna di poter andare a caccia di mostri con amici nel nuovissimo Monster Hunter World e sfidarci a colpi di Kamehameha nel nuovissimo Dragon Ball Fighter Z disponibile su PC, Playstation 4 e XBox One dal 26 Gennaio.
[amazon_link asins=’B0721Q6MXJ’ template=’ProductAd’ store=’animmerd-21′ marketplace=’IT’ link_id=’5b327b22-0b64-11e8-9d1a-97d2649abc28′]Nonostante siano tutti concordi nel proclamare Budokai 3 come il miglior titolo picchiaduro dedicato al franchise di Dragon Ball non posso fare a meno che pensare al mio caro Dragon Ball Budokai Tenkaichi 2, titolo uscito nel 2006 su PS2 e su cui ho passato buona parte delle mie ore d’infanzia, in scontri mozzafiato contro mio fratello minore. Da quegli anni il franchise creato da Akira Toriyama è passato attraverso diverse console e diversi titoli approdando quest’anno in una veste completamente nuova che abbandona dopo anni la grafica 3D per passare ad un fantastico 2.5D il cui sviluppo e cura dei dettagli è stata affidata da Bandai ai ragazzi di Arc System Works.
Ambientato indicativamente subito dopo gli eventi del film Dragon Ball Z: Resurrection ‘F’, la trama del titolo, scritta direttamente da Akira Toriyama, è tanto semplice quanto funzionale. Il pianeta è infatti braccato dai cloni malvagi dei nostri protagonisti che grazie all’aiuto di una misteriosa entità (impersonata dal giocatore) dovrà risvegliare la forza combattiva di Goku ed i suoi amici guidandoli attraverso continui scontri contro i propri altergo ed i principali villain della serie. La storia inoltre introduce un nuovo personaggio, l’androide 21, ex scienziata del Red Ribbon che torna quindi in grande stile, sbloccabile nel roster principale dei personaggi giocabili una volta terminata la story mode divisa in tre archi narrativi.
Come per tutti i picchiaduro però la storia fa solamente da contorno al vero motore del titolo. Dragon Ball Fighter Z tira infatti fuori il meglio di se nella sfida in multiplayer, sia in locale che online. Online si possono svolgere incontri classificati o semplici incontri sul ring con gli altri giocatori presenti nella stanza. Questo comporta una modalità decisamente macchinosa nel caso si volessero sfidare degli amici online. Occorre infatti prima entrare insieme nella stessa stanza e poi avviare un incontro sul ring con password che purtroppo, sopratutto i primi giorni d’uscita, ha dato non pochi problemi.
Presente inoltre la classica modalità allenamento dove imparare le mosse principali dei personaggi e la modalità Arcade con cui dopo aver formato una squadra da tre si dovranno sconfiggere degli sfidanti controllati dalla CPU con difficoltà sempre crescente. Completare la modalità arcade con il punteggio massimo sbloccherà Goku e Vegeta Blu, già disponibili via codice per tutti quelli che hanno preordinato il titolo.
Tecnicamente Dragon Ball Fighter Z è encomiabile, un vero è proprio gioiello. La grafica 2.5 proposta dai ragazzi di Arc System Works è si, qualcosa di già visto sulla loro serie Guilty Gears, ma sfruttata su un titolo come Dragon Ball risulta essere un vero piacere per gli occhi, dando l’impressione ai videogiocatori più nostalgici di trovarsi all’interno del cartone animato che guardavano dopo pranzo d bambini. Ottime anche le musiche e letteralmente fantastiche le animazioni e le ending ricche di citazioni e riferimenti serie animata del brand.
Fino ad ora sulla carta potrebbe sembrare il picchiaduro definitivo ma purtroppo non è così. Al momento Dragon Ball FighterZ conta un roster parecchio risicato con 25 personaggi (di cui tre sbloccabili in-game) ed i problemi di connessione online continuano a farsi sentire (complice però anche il PSNetwork di Sony che in questi giorni non è al massimo della forma). Va detto però che Dragon Ball Fighter Z non è un titolo per tutti. Come per i picchiaduro più competitivi è facilmente imbattersi online in avversari quasi imbattibili, capaci di chiudere in rapida successione diverse combo, non lasciando spazio al giocatore di poter reagire. Viene quindi premiato chi si approccia al titolo con costanza e studio delle mosse dei personaggi. Se la vostra idea è quella di acquistare il titolo e dedicarvi a qualche partita online un paio di volte a settimana preparatevi quindi ad andare incontro ad una sonora e dolorante sconfitta.
Nonostante ciò, l’amore per Dragon Ball Fighter Z è quello puro, quell’amore innocente che personalmente mi ha fatto tornare con la mente e con i ricordi a quel prima citato Dragon Ball Budokai Tenkaichi 2 ed ammetto che risfidare mio fratello a distanza di anni, nuovamente fianco a fianco, pad alla mano, pronti a lanciare le nostre kamehameha è stata e continuerà ad essere nel corso di quest’anno un’emozione indescrivibile.