Cuphead trova una nuova casa su Nintendo Switch, siete pronti a scommettere l’anima col diavolo?
Fin dal suo rilascio su Xbox One e PC, dopo cinque anni di sviluppo in quell’ottobre 2017, Cuphead ha conquistato giocatori e critica. Anche l’uscita su Mac è stata accolta positivamente, mentre sul web imperversavano petizioni per portare il titolo dei fratelli Moldenhauer e del loro Studio MHDR anche sulle altre console.
Impossibile secondo molti, data l’esclusività per la piattaforma Microsoft. Così quando i rumor che volevano una collaborazione tra il colosso di Stanford e la casa di Kyoto per l’arrivo di alcune esclusive Xbox su Nintendo Switch iniziarono a diffondersi, lo scetticismo divampò con essi.
Almeno fino al direct dedicato ai soli titoli indie del 20 Marzo, dove Cuphead non solo aprì le danze, ma confermò anche la collaborazione tra Microsoft e Nintendo.
Il 18 Aprile, il run ‘n gun di Studio MHDR ha iniziato a tastare il terreno, come un colone nella nuova terra, diventando nelle settimane successive il titolo digitale più venduto del mese su Nintendo Switch.
Per soli 19,99 € i possessori di Nintendo Switch possono scommettere la propria anima col Satanasso Pigliatutto, e affrontare uno dei titoli più riusciti degli ultimi anni.
Scopriamo insieme perché Cuphead non può assolutamente mancare alla vostra collezione.
Versione testata: Nintendo Switch
Chi muore ci riprova
Cuphead e Mugman si sono giocati le anime al Casinò del Diavolo, e per riaverle indietro, dovranno sconfiggere una serie di debitori scappati dalle grinfie del satanasso. Questa è semplice trama del titolo di Studio MHDR, pretesto per farci combattere con i nemici più diversi e infidi degli ultimi anni. Le due tazzine antropomorfe avranno a loro disposizione alcuni poteri particolari: dalla possibilità di sparare proiettili dalle proprie mani, a quella di trasformarsi in aeroplani per affrontare i debitori volanti. Sulla loro strada, potranno raccogliere monete in livelli lineari, a volte anche più difficili degli stessi boss, con cui comprare nuovi proiettili e mosse speciali che faciliteranno l’esperienza di gioco.
Ogni boss è infatti più debole ad un determinato tipo di colpo, e questo diventerà vitale nel post game, quando e se vorrete cimentarvi con la modalità esperto ed ottenere il tanto bramato rank S. Potreste anche cimentarvi nei livelli run ‘n gun senza sparare un colpo, calcolando ogni minimo salto cercando di portarli a termine con un P (e ottenendo una ricompensa retrò). Prima di tutto ciò però preparatevi a morire, a fallire, e ad imprecare anche per guadagnare una misera A-.
Uno dei punti forti di Cuphead però è proprio questo: il giocatore impara dai propri errori,è stimolato a ritentare per poi sconfiggere l’avversario nel più breve tempo possibile. Perché sebbene ogni stage sia completabile in massimo cinque minuti, ci saranno sicuramente avversari che vi impegneranno per più di qualche ora. Se da un lato potreste perdere la pazienza (è presente anche un piacevole easter egg al riguardo) dall’altro la soddisfazione di sconfiggere un nemico che ci ha fatto dannare è impareggiabile.
Sconfiggere i Boss è paragonabile ad una seduta Onanistica.
Cuphead è frutto di un lavoro certosino, a partire dal gameplay. All’apparenza semplice, ma variegato grazie all’estrema varietà delle boss battle. La parte più debole è rappresentata dai livelli run ‘n gun, uno stacco netto dal resto dell’esperienza confezionata da Studio MHDR.
Ogni stage va studiato nel minimo dettaglio, per poi essere affrontato al meglio. Anche per questo è difficile dare una longevità a Cuphead, siccome basa tutto sulle capacità della memoria muscolare del giocatore.
Con il lancio della versione Switch, anche le precedenti sono state aggiornate con del contenuto gratuito. Ora è possibile utilizzare Mugman anche in singolo, e non solo come secondo giocatore e alcuni boss hanno ricevuto delle opzioni segrete che ne trasformano la fase finale. Inoltre tutto il titolo è ora tradotto in italiano, eccezion fatta per le canzoni. Un contenuto gratuito che è quasi un assaggio di quel DLC in arrivo (si spera) quest’anno.
Sebbene Cuphead non perda un frame ne in portatile ne in modalità TV, è su quest’ultima che da il meglio di se. Soprattutto se siete in possesso di un controller pro. I joycon purtroppo risultano meno ergonomici, soprattutto nelle fasi finali. Nulla di totalmente diverso, sia chiaro, ma meno adatti al genere di Cuphead.
Lavoro di mano
Lo stile grafico unico di Cuphead è sicuramente quello che ha spinto i più ad interessarsi al progetto, anche ai tempi del primo annuncio nel 2014. Ogni singolo frame del gioco è completamente disegnato a mano, nello stile rubber hose che impazzava nell’animazione americana degli anni ’30. È facile quindi trovare tante citazioni ai cartoni dell’epoca, dalle sinfonie Disney a Betty Boop, passando per Popeye, Tom & Jerry e molto altro.
Non solo citazioni ai cartoni, ma anche ai videogiochi degli anni ’80, in cui i Run ‘n Gun facevano da padroni. Il titolo dei fratelli Moldenhauer strizza più di un occhio ai caposaldi del genere, rendendo però il platforming moderno e mai troppo snervante.
Ma Cuphead non è solo forza grafica o di gameplay. Anche le musiche registrate in studio, fortemente jazz e tutte ispiratissime, stregheranno ogni singolo giocatore e vi aleggeranno nella mente per i prossimi mesi. Come già detto, un lavoro certosino curato nel minimo dettaglio, un titolo imperdibile e assolutamente da provare.