La-Mulana 1&2, ovvero il più crudele degli Indiana Jones che possiate immaginare ed il suo sequel.
Negli ultimi anni non è inusuale imbattersi in titoli dall’alto tasso di sfida, capaci non solo di metterci alla prova, ma anche di trascinare i ricordi verso le prime generazioni ludiche, dove i riflessi e la memoria muscolare erano parte predominante dell’esperienza.
Uno degli esempi più calzanti è Cuphead, che pescando a piene mani da un run ‘n gun come Megaman, aveva nel cuore una meccanica trial and error capace di assuefare il giocatore fino a quando non si riusciva ad andare contro l’ostacolo.
Ma nel mercato indie il trial and error c’è da ben prima dei fratelli Moldenhauer, è una meccanica infatti molto comune, sia per aumentare la longevità delle produzioni, sia per offrire una sfida crescente ai giocatori.
Non solo in run ‘n gun ma anche in altri generi che siano platform o dungeon crawler, o ancora come in questo caso, in action platform (o Metroidvania).
La prima versione di La-Mulana uscì su Steam nel 2005, e venne accolta positivamente (con qualche improperio verso le divinità) proprio per il suo alto tasso di sfida. Nel 2012 venne poi pubblicato da Nigoro un remake (la versione EX) che andava ad aggiungere altri templi e segreti, oltre che a migliorarne il gameplay e sostituirne i boss. Praticamente un altro gioco.
Su quella fortunata scia, il team aprì una campagna crowdfunding per un sequel, più grosso, più rifinito e soprattutto più cattivo. La-Mulana 2 fu pubblicato sempre su PC nel 2018 sempre tra le lodi della stampa e del pubblico.
Il prossimo 20 Marzo, con alle spalle Nis America, Nigoro porterà nelle case dei giocatori console una collection di entrambi i titoli. La-Mulana 1&2 uscirà infatti sia in digitale che in versione retail, per PlayStation 4, Nintendo Switch e Xbox One.
Scopriamo insieme perché dovreste avventurarvi nelle rovine di La-Mulana o tenervene alla larga.
Versione testata: Nintendo Switch
Come Indiana Jones, anche Lemeza Kosugi è un archeologo. Dopo aver ricevuto una lettera dal padre, Lemeza raggiunge un villaggio sperduto nei boschi, dove si trovano delle antiche rovine apparentemente abbandonate. Il professore scoprirà molto presto (a sue spese) che le rovine di La-Mulana sono molto di più che semplici templi, e che una minaccia più grande di lui si sta per abbattere sull’intero pianeta. Armato inizialmente solo di una frusta ed un computer, il professore dovrà esplorare ogni anfratto dei templi per portare a casa la pelle e la reputazione. Al suo fianco (anche se solo via mail) il saggio del villaggio, che gli illustrerà alcune delle qualità dell’inventario o delle trappole sparse per le rovine.
Il primo La-Mulana, nella versione ricreata da zero da Nigoro è stato capace di mettermi veramente alla prova. Il team ci rende veramente esploratori non anticipandoci niente di quello che abbiamo davanti. Mentre esplorerete le rovine di La-Mulana potrà succedere davvero di tutto, dall’arrivo a sorpresa di nemici inattesi, a massi, travi o botole che si aprono sotto i vostri piedi. Sta a noi esplorare per bene la mappa ed evitare tutti gli ostacoli che ci potrebbero portare ad un prematuro Game Over.
La mappa di La- Mulana è piena di segreti che dovrete memorizzare o appuntare da qualche parte al di fuori del gioco, dato che la stessa a schermo vi mostra solamente la forma del labirinto, senza ulteriori segnali di scrigni o quant’altro.
La possibilità di salvare solo in determinati punti poi, è l’altro grande ostacolo alla fruibilità del gioco. Qualora vi dimenticaste di salvare, potreste perdere decine di progressi sudati, e dover ripetere il tutto per un singolo errore è frustrante.
Altamente punitivo fin dai primi istanti, La-Mulana è stato ideato per mettere alla prova il giocatore.
Non va preso alla leggera e anche una volta capiti i meccanismi, è capace di spiazzare completamente con morti rapide e inattese. Per questo motivo mi sento di consigliarlo solamente agli amanti delle sfide, a coloro che adorano sbattere la fronte contro un muro fino a quando non trovano il modo di buttarlo giù. Non esiste nessuna modalità più semplice da affrontare.
La situazione di osticità non migliora col secondo capitolo. La figlia di Lemeza, Lumisa, divenuta un’archeologa migliore del padre, torna nelle rovine di La-Mulana, convocata dal saggio del villaggio. Nel frattempo l’intera location è diventata una meta turistica. La quiete e il pubblico sono però minacciati da nuovi mostri, così Lumisa si addentra nuovamente all’interno delle rovine per scoprirne il motivo. Eg-lana prende vita all’interno di uno dei templi di La-Mulana, con ulteriori rovine da esplorare per porre fine una volta per tutte all’antica minaccia che mette a rischio l’umanità.
Nonostante un inizio più leggero, un prologo che non si prende sul serio e scherza sia sulle abilità di Lemeza, che sulle rinnovate capacità della figlia (come il potersi abbassare o un tablet con una chat al posto dell’ingombrante pc), una volta entrati in Eg-lana riconoscerete subito la cattiveria del team Nigoro. Ancora più trappole, ancora più pericoli, e ovviamente ancora più segreti da scoprire.
In ogni caso, anche questo secondo capitolo non ha pietà, possibilmente anche più del predecessore.
Dopo aver faticato tanto per sbloccare uno scrigno o una porta, sarebbe un vero peccato se il soffitto vi crollasse in testa inaspettatamente, vero?
Entrambi i La-Mulana sono perfetti per la modalità portatile di Nintendo Switch, anche se probabilmente vi vorrete armare di un joycon specifico con d-pad o di un controller pro, per evitare errori nelle traiettorie dei salti o nelle distanze da una trappola o da un boss.
Visivamente ci troviamo di fronte ad una pixel-art precisa (e migliorata nel 2) e facilmente riconoscibile, accompagnata da brani strumentali d’atmosfera incalzanti. Nel secondo capitolo poi, anche la colonna sonora diventa dinamica, interrompendosi bruscamente per farci capire che il pericolo è vicino.
I due titoli di Nigoro sono solamente in inglese, nonostante l’alta presenza di testi però, la difficoltà dovuta alla comprensione della lingua è facilmente sormontabile, a differenza del resto.