Stargirl – La Recensione

Stargirl: ecco il film in esclusiva per Disney+

Stargirl è uno dei film esclusivi presenti nel catalogo della piattaforma streaming Disney+ .

Diretta da Julia Hurt, la pellicola è tratta dall’omonimo romanzo di Jerry Spinelli, di grande successo negli Stati Uniti.

La storia è raccontata dal punto di vista di Leo (Graham Verchere) che, trasferitosi dopo la morte del padre nella desertica Mica, è alle prese con una difficile vita scolastica trascorsa nell’anonimato. Il giorno del suo sedicesimo compleanno fa però la sua comparsa Stargirl (Grace VanderWaal), una ragazza stramba, diversa dalle sue coetanee, che cattura subito la sua attenzione.

Lei non perderà tempo a farsi riconoscere e avrà il merito di riportare fiducia e colore nella scuola, fino ad allora spenta e insulsa, dove di solito non succede mai niente di rilevante. Non a caso la squadra di football simbolo del liceo porta il nome di “mud frog”, letteralmente “rane del fango”. Come queste infatti gli studenti della Mica School sembrano essere eternamente in attesa che qualcosa li faccia svegliare da uno stato di apatia. Nel caso delle rane è la pioggia a ridestarle, mentre per i ragazzi del liceo è Stargirl.

La “ragazza stellare” è un inno alla diversità, è l’emblema dell’accettazione di sé nonostante le imperfezioni. Stralunata, allegra e colorata, all’occhio più attento potrà ricordare la tanto amata Luna Lovegood di Harry Potter – da notare nel particolare della collana a forma di broccolo che indossa.

Il film tuttavia, risulta essere nel complesso troppo semplicistico e i temi trattati non aggiungono niente di nuovo rispetto ad altri prodotti Disney di questo genere; anche se l’intento è quello di dare spunti di riflessione in chiave originale, il tutto risulta artefatto. Non basta vestire i protagonisti con lustrini e magliette hipster per dare spessore alla trama, si poteva osare di più nella scrittura, date le buone premesse di partenza.

Non convincono nemmeno i personaggi secondari, insapori e poco divertenti. L’unico che sa distinguersi è Giancarlo Esposito (Gus Fring in Breaking Bad) nel ruolo dell’amico e mentore di Leo, che lo aiuterà a fare luce sui propri turbamenti emotivi.

Stargirl procede a rilento nonostante non abbia una durata lunga e il ritmo della narrazione non riesce a tenere viva l’attenzione dello spettatore, complice senza dubbio la sceneggiatura approssimativa. Lo stesso motivo di attrito tra Leo e Stargirl, ad esempio, che dovrebbe tenere il pubblico in tensione, risulta poco credibile e non molto efficace.

Nota positiva è la colonna sonora. Il film dà valore alla musica e lo fa inserendo canzoni di spessore senza che la storia prenda un tono “da musical” come Disney ci ha sempre abituati. Merito della bellissima voce di Grace VanderWaal, che ricordiamo essere diventata famosa grazie ad America’s Got Talent dove ha fatto sfoggio delle sue doti canore.

Concludendo, la pellicola si conferma una normale commedia musicale per teenager e nonostante sia poco incisiva, è comunque un tentativo da parte di Disney di distaccarsi dai soliti film per la tv prodotti finora.