Enrico Vanzina torna con Sotto il sole di Riccione
Da oggi disponibile su Netflix, Sotto il sole di Riccione è il nuovo film ideato e scritto da Enrico Vanzina, che insieme al fratello – purtroppo scomparso – Carlo, è considerato il precursore dei Cinepanettoni e della nuova commedia all’italiana anni ’80. Eppure, nonostante il nome Vanzina potrebbe a primo impatto far storcere il naso, a partire dal titolo, omonimo alla canzone di Tommaso Paradiso (ex Thegiornalisti), per altro presente nel film, state tranquilli, perché non abbiamo a che fare con una pellicola dalla comicità pecoreccia.
Scritto insieme a Caterina Salvadori e Ciro Zecca, per la regia di Antonio Usbergo e Niccolò Celaia (YouNuts!), Sotto il sole di Riccione è un film immediato e senza pretese, ma al tempo stesso risulta sorprendentemente godibile. È vero, si respira vagamente il richiamo a Sapore di mare, a cominciare dalla presenza di Isabella Ferrari, ma siamo parecchio lontani da quel tipo di commedia, a cominciare dai personaggi. In generale, qui non vengono estremamente tipizzati, come succedeva in prodotti di dubbio gusto quali Cornetti alla crema o W la foca, insomma fortunatamente non ci sono macchiette caricaturali. Pur nella loro semplice caratterizzazione, tutti i protagonisti di Sotto il sole di Riccione hanno una personalità più sfaccettata. Scordatevi quindi uomini allupati e latin lover, mogli e suocere brutte, figoni scemi e pieni di sé e anonime figure di contorno. Addio anche a volgarità di ogni sorta e parolacce dette a caso.
Sotto il sole di Riccione è una romantica commedia estiva, ambientata sulla Riviera Romagnola, da sempre famosa per essere una delle mete estive ideale tra i ragazzi; il cast si compone di attori giovanissimi, tra cui Ludovica Martino (Eva di SKAM Italia), Cristiano Caccamo, Lorenzo Zurzolo, e molti altri. Proprio per questo possiamo considerare il film apertamente indirizzato a un pubblico altrettanto giovane. Tuttavia, non manca l’intento di abbracciare anche lo spettatore più adulto e ciò lo si vede dalla presenza di Luca Ward e Andrea Roncato, con storylines differenti. Storylines che comunque si intrecciano, conferendo alla storia un ritratto omogeneo, in una sorta di scambio generazionale.
Certo, le tematiche affrontate sono ampiamente sfruttate, ma il modo in cui sono costruite ha un che di originale e non annoia, anzi, un’ora e quaranta minuti fileranno via che è un piacere. In più, non è da sottovalutare la maturità con cui vengono affrontate certe problematiche tipicamente giovanili. Ovviamente non siamo di fronte a un film che ha la presunzione di essere particolarmente impegnativo, si tratta pur sempre di una pellicola per ragazzi, ma tutto sommato fa il proprio dovere senza scadere nel cattivo gusto. Se vogliamo spingerci nel fare un paragone, il tono è molto simile a quello di Notte prima degli esami.
La scrittura è lineare e il messaggio che manda il film arriva chiaro e senza fronzoli. È una storia leggera, che richiama alla mente dello spettatore ricordi estivi in cui tutti possono ritrovarsi; dove è concesso fantasticare, lasciare lontano i problemi e preoccuparsi soltanto di divertirsi e avere il proprio lieto fine.
È uno di quei film perfetto da guardare quando si ha voglia di qualcosa di scanzonato, fatto di buone frivolezze. Un po’ come un amore estivo che, anche se finisce, ti lascia comunque un bel ricordo.