L’Erasmus, per chi l’ha vissuto, è indubbiamente un’esperienza indimenticabile e molto complicata a causa della ricchezza di eventi che accadono in un arco di tempo molto limitato. In questo periodo di quarantena Tunué ha pubblicato un graphic novel incentrato proprio sul valore formativo del viaggio e dell’Erasmus e sul coraggio di affrontare la vita godendosela appieno. L’opera è realizzata dal trio composto da Lorenzo Coltellacci, Niccolò Castro Cedeno ed Enrico Gabriele Rollo e prende il nome di Un singolo passo.
La multisensorialità dell’Erasmus e dell’esperienza del viaggio
Ogni viaggio rappresenta un’esperienza a 360° in cui tutti i sensi hanno un ruolo molto importante. L’Erasmus li amplifica e pertanto tatto, udito, vista, olfatto e gusto permettono di raccontare in maniera molto dettagliata ogni cosa che accade da quando si parte a quando si atterra fino a quando si ritorna. Senza di essi ogni ricordo e ogni evento non avrebbe la stessa importanza. Questo gli autori del graphic novel lo sanno molto bene e infatti l’opera inizia con un viaggio mentale del protagonista fatto la notte prima del volo di andata per Porto, in Portogallo.
Da quel momento inizia la storia dell’anonimo protagonista, la cui scelta di non dargli il nome coincide con la possibilità che tali eventi possono capitare ad ognuno di noi indipendentemente dall’Erasmus. Il giovane ragazzo, di appena vent’anni, infatti, parte per questa importante esperienza col cuore spezzato dopo essere stato lasciato dalla sua ragazza. Vuole smettere di essere uno spettatore della sua stessa vita e ha bisogno di mettersi alle spalle il passato per chiudere un capitolo e lanciarsi in un nuovo inizio.
La decisione non è semplice e lo si capisce perfettamente fin dalle prime pagine che, grazie all’utilizzo di onomatopee e carta lucida, restituiscono al lettore le stesse percezioni sensoriali e psicologiche di chi sta preparando la valigia tra le lacrime e le raccomandazioni dei genitori che non vedranno il proprio figlio per mesi interi.
Il racconto è frenetico e il percorso di crescita del protagonista è rapido con punti a volte disconnessi tra di loro. Vi sono diversi salti temporali, delle volte un po’ confusi, ma dopotutto è ciò che accade nella vita reale quando si cerca, a posteriori, di sbrogliare il bandolo della matassa dei ricordi. Questo confusione rappresenta proprio il complesso tentativo da parte del protagonista di conoscere se stesso e di allontanarsi dal suo triste e recente passato.
Inizialmente le difficoltà non mancano e dopo appena ventiquattro ore pensa già di scappare e tornare a casa. Chiunque di noi si trovasse nella sua stessa situazione, forse, penserebbe la stessa cosa: città nuova e sconosciuta, zero amicizie, solitudine, barriere linguistiche, psicologiche e culturali e soprattutto i ricordi della storia d’amore da poco conclusa. Ma è proprio in questo caso che entra in gioco la forza e l’importanza dell’amicizia grazie ad una delle due coinquiline che lo invita a fare la conoscenza di tanti altri ragazzi anch’essi in Erasmus.
Insomma, senza continuare oltre e quindi rischiare di spoilerare, Un singolo passo è una storia incredibilmente al passo con i tempi in cui vengono raccontate e mostrare tutte le complessità e le meraviglie di un evento come l’Erasmus, baluardo della nuova generazione di studenti. Gli stili artistico e narrativo non si lasciano andare in inutili virtuosismi, rimanendo su binari abbastanza lineari, semplici, ma di grande impatto emotivo.
Lo stile artistico e narrativo
I disegni presentano delle linee marcate, ma molto dolci e la palette colori è improntata su un misto di toni caldi e toni cupi che vanno dal giallo al rosso e dal viola al blu scuro. Questa scelta cromatica pone la storia su dicotomia tra l’allegro e il malinconico che rappresenta perfettamente la sfera emotiva della vita all’estero e dell’esperienza dell’Erasmus. La maggior parte delle vicende, inoltre, si svolge di sera o al chiuso per non mostrare la monotonia della vita quotidiana e forse questa è una delle mancanze più evidenti di questo graphic novel.
La quotidianità è quasi inesistente, sostituita da un’eccentuato e forse eccessivo divertimento serale. Questa scelta spezza un po’ il realismo poiché gli autori hanno preferito mostrare solo l’aspetto sentimentale e giocoso del protagonista con tutti i relativi pro e contro. Non mancano però delle bellissime tavole paesaggistiche dove la dolcezza delle parole e di alcuni sguardi si mescolano con l’oggettiva confusione mentale dei personaggi. Le amicizie si rafforzano, ma sono tutti consapevoli della durata temporanea di esse. Ci sono quindi gli amici storici e la famiglia e gli amici dell’Erasmus, ed entrambi si mescolano in un turbinio di divertimento, sentimenti, confusione ed incertezze rafforzate, proprio, dalla palette cromatica e dalla frenetica narrazione.
Un singolo passo è quindi un’opera che mostra i pro e i contro dell’Erasmus dal punto di vista prettamente sentimentale. Chi ha fatto già questa esperienza si troverà pienamente coinvolto con grande nostalgia, chi non l’ha mai fatta proverà il desiderio e la paura all’idea di trovarsi nelle stesse situazioni del protagonista. Tunué, poi, è sempre una certezza dal punto di vista qualitativo con copertina rigida e carta lucida di ottima grammatura. Potrebbe far storcere un po’ il naso lo stile artistico poco dettagliato, ma la resa sentimentale è garantita. Insomma, in poche parole, Un singolo passo è un viaggio poetico e molto intimo, che nella sua semplicità e anonimia, porta su una vicenda umana pura e cruda che ognuno di noi ha vissuto o può vivere.