Amazon sempre più vicino ad acquisire MGM

L'accordo per lo studio "Rocky" e "James Bond" sarà la seconda acquisizione più grande per l'azienda tecnologica

Amazon ed MGM accordo quasi concluso

Amazon.com è sempre più vicina a chiudere  un accordo per acquistare lo studio di Hollywood MGM per quasi 9 miliardi di dollari incluso il debito secondo quanto riportato al Wall Street Journal da diverse persone vicine alle due realtà.

L’ accordo sarebbe ormai praticamente concluso tanto che potrebbe essere annunciato già questa settimana segnando così la seconda più grande acquisizione della storia di Amazon, dopo l’acquisto di Whole Foods da 13,7 miliardi di dollari nel 2017, e darà un segnale dell’importanza che i contenuti avranno in futuro nella “guerra dello streaming”. Lo scorso dicembre l’MGM aveva avviato privatamente alcuni negoziati ed era stato valutato intorno ai 5,5 miliardi di dollari, compreso il debito. Il prezzo delle sue azioni è però aumentato vertiginosamente negli ultimi giorni, da circa 105$ per azione a metà maggio, prima che venissero comunicati i diversi incontri per l’eventuale acquisizione, fino ad arrivare a circa 140$ per azione lunedì mattina.

Ora dopo la notizia postata dal Wall Street Journal le azioni hanno subito un’ulteriore impennata arrivando a 150$. Questa acquisizione di uno dei marchi di intrattenimento più iconici al mondo sarebbe l’incursione più aggressiva mai realizzata da un gigante della tecnologia nel mondo di Hollywood.

Ricordiamo che in caso l’acquisizione dovesse andare a buon fine, Amazon si garantirebbe un catalogo enormi di oltre 4,000 film film tra cui troviamo i franchise di James Bond, Lo Hobbit, Rocky/Creed, RoboCop, la pantera Rosa e tantissimi altri titoli oltre ovviamente alla distribuzione del prossimo film di James Bond. Dal mondo delle serie tv invece troviamo circa 17000 episodi da serie come “Stargate SG-1”, “Stargate Atlantis”, “Stargate Universe”, “Vikings”, “Fargo”, “The Handmaid’s Tale”, “Get Shorty”, “Condor”, “Fame”, “American Gladiators”, “Teen Wolf” e molte altre.

Fonte: Wall Street Journal