World’s End Club – La Recensione

Siete pronti per la fine del mondo?

Dagli autori di Danganronpa e 9.9.9. arriva, su Nintendo Switch e Apple Arcade, World’s End Club.

Quando si parla di visual novel non c’è dubbio che le serie di Danganronpa e Zero Escape siano due delle più famose e amate dal pubblico.

Ma cosa succede quando Kazutaka Kodaka e Kotaro Uchikoshi, i rispettivi autori delle due serie citate, si ritrovano a collaborare insieme?

La risposta è “World’s End Club”.

Versione Testata: Nintendo Switch

Chi mastica un po’ di visual novel e conosce i lavori dei due director giapponesi sa probabilmente cosa aspettarsi: giochi al massacro, storie di morte e speranza ed intricati sviluppi di trama con continui colpi di scena.

E World’s End Club inizia esattamente così, mettendoci subito di fronte al possibile epilogo, un breve flash forward nel quale tutti i nostri sforzi fatti per raggiungere il temibile “mastermind” sembrano essere stati vani.

 

Release Date
28 Maggio 2021
Sviluppato da
Too Kyo Games
Distribuito da
NIS America
Piattaforme
Nintendo Switch, Apple Arcade
Our Score
8.2
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Il gioco però ci riporta subito con i piedi per terra, introducendoci i protagonisti di questa avventura, il Club dei Temerari meglio conosciuti come i The Go-Getter Club. Questi ragazzini, uniti da un forte senso di amicizia, si trovano però a vivere un’avventura non programmata, quando alle porte dell’estate, durante il viaggio che li porterà nella loro meta vacanziera, un meteorite colpisce la città di Tokyo coinvolgendo nell’impatto anche il mezzo sul quale stanno viaggiando.

Il risveglio però non promette nulla di buono. Sebbene sopravvissuti alla tragedia, scopriranno presto di essere finiti prigionieri in una sorta di Parco Acquatico sottomarino e costretti a prendere parte ad un gioco al massacro, nel quale il vincitore, dopo aver eliminato a sangue freddo tutti gli altri partecipanti otterrà la chiave per fuggire dal parco e riottenere la propria libertà.

L’inizio di World’s End Club sembra proprio nel focus delle precedenti avventure del duo Kodaka-Uchikoshi, ed è proprio quello che da fan ci si aspetterebbe di trovare.

World’s End Club ci mette poco però a cambiare faccia, e dopo questo prologo che vi ruberà all’incirca un’ora, vi troverete di fronte ad uno scenario totalmente differente.

Dismesse le dinamiche da “life-or-death game” scopriremo che dietro a questa messa in scena si cela ben altro. Fuggiti dal parco subacqueo affronterete quindi una triste realtà: l’impatto con il meteorite sembra aver spazzato via tutta la vita dalla Terra e i ragazzi del Go-Getter Club si ritrovano misteriosamente a 1200 km lontani da Tokyo. Decisi a ritornare a casa nonostante tutto quello gli è successo, intraprenderete insieme a loro un lungo viaggio ricco di sorprese alla scoperta del Giappone.

I toni di World’s End Club cambiano nuovamente trasportandoci in un’avventura “on the road” che ha il sapore di uno “Stand by me” catastrofico.

E il viaggio verso casa sarà ricco di avvenimenti che ci porteranno a scoprire sempre più verità sul cataclisma che ha colpito la Terra e su chi si cela realmente dietro a tutto quello che sta accadendo, in un crescendo che viaggia fra la science fiction e teorie da leggende urbane.

Qua inizieremo così a conoscere meglio i 12 protagonisti di questa avventura corale, dopo che il prologo ce li ha presentati come i classici personaggi stereotipati. Pian piano che il disegno narrativo prenderà forma, ogni membro del Club dei Temerari avrà modo di farsi scoprire.

Ci verrà introdotto il loro passato. Impareremo a conoscere le loro paure e compiremo con loro un percorso di crescita, appianando le divergenze che si creeranno e stringendo legami che via via diventeranno sempre più solidi. È questa la chiave per sconfiggere il mastermind e scoprire cosa li aspetta in questo nuovo mondo.

Saranno poi proprio gli screzi fra i vari membri del gruppo a creare dei bivi narrativi, che porteranno l’avventura in direzioni differenti a seconda di quale strada sceglieremo di percorrere. In alcuni casi affronteremo la vicenda da un’altra prospettiva, in altri ancora ci troveremo di fronte a “what if” più marcati anticipando o cambiando addirittura alcuni degli eventi principali.

Ed è qua che ritroviamo un elemento tipico del lavoro di Uchikoshi, quello del “giocare” con le linee temporali, dell’obbligare a ripercorrere strade già battute pur di ottenere un nuovo elemento narrativo che possa esserci utile per completare al meglio la nostra avventura.

 

Mentre sia Danganronpa che Zero Escape si concentravano sulla risoluzione di enigmi, sul rimettere insieme i pezzi del puzzle della storia puntando sull’aspetto investigativo, World’s End Club si presenta al giocatore come una sorta di platform a scorrimento che intervalla le varie sequenze narrative.

In realtà le sezioni giocabili rappresentano solamente una piccola parte dell’avventura e il loro apporto è in funzione allo svolgimento della storia. Ognuno dei 12 ragazzi è dotato di un potere speciale sopito, che è possibile risvegliarlo nel momento del pericolo. E proprio in queste sezioni potremo sfruttare uno dei nuovi poteri per superare lo stage ed avanzare così nella storia. Ad esempio il taciturno Reycho, protagonista e leader del gruppo potrà sollevare qualsiasi oggetto e scagliarlo a tutta forza contro i nemici, il paffuto Mowchan sarà in grado di indurire il proprio corpo così da essere invincibile, mentre l’irascibile Chuko può sputare del fuoco dalla bocca dopo aver mangiato qualcosa di piccante.

In generale però le fasi di gameplay rischiano di deludere chi si aspettava qualcosa di più complesso.

Risulta chiaro fin da subito quanto queste siano accessorie, e lo si capisce dal basso livello di sfida con le quali ci vengono proposte, dove nonostante ci sia il rischio di morire, queste non rappresentano mai un ostacolo vero e proprio, addirittura appianabile abbassando ulteriormente il livello di difficoltà. Anche dal lato del gameplay nudo e crudo va sottolineato che i controlli non sono sempre precisissimi così come le hit zone dei modelli spesso sono più ampie di quanto ci si aspetterebbe.

https://youtu.be/yxD4VHDKDzI

Nonostante questo però World’s End Club riesce ad avere i suoi momenti. In particolar modo con alcuni dei boss che vi troverete ad affrontare, decisamente più stimolanti delle semplici sezioni a scorrimento laterale. Il tutto viene poi in qualche modo anche giustificato dalla storia, quasi a spiegare il perché di questi livelli che intaccano quella che poteva essere una visual novel “pura”, senza l’alcunché influenza derivativa.

Detto ciò World’s End Club, come le opere che lo hanno preceduto, da il meglio di sé proprio nelle ore finali.

Fra un plot twist e una rivelazione shoccante, la storia inizierà a darci qualche risposta e fare luce, finalmente, sui misteri che ci attanagliano da inizio gioco. E lo fa avvalendosi di numerosi filmati che animeranno i vari intrecci narrativi e le avventure dei ragazzi, mentre le fasi testuali si svolgono in maniera più classica, come succede solitamente nelle visual novel. E nel farlo si avvale di un comparto 3D piacevole, che da vita ad un character design ricercato ed eccentrico, che rende i protagonisti del gioco sicuramente memorabili fin dalle prime ore.

A livello artistico è interessante notare la forte contrapposizione dei toni cupi del racconto che si scontrano invece con un mondo di gioco si desolato e in balia della natura, ma estremamente colorato, quasi a rimarcare una sorta di speranza inconscia per il destino dei ragazzi.

Anche le ambientazioni sono realizzate in maniera piacevole, riportando a video alcuni dei luoghi più caratteristici del Giappone, che spesso saranno protagonisti di siparietti “educational” e snoccioleranno diverse informazioni sui posti visitati.

Sebbene il comparto grafico non spinga troppo sulla mole tridimensionale che la console è chiamata a muovere, durante i livelli a scorrimento è facile notare frequenti rallentamenti. Data la tipologia di gameplay, che non richiede né precisione né grande tempismo, è possibile passarci sopra, nonostante spesso e volentieri questi fenomeni siano parecchio vistosi.

La componente musicale da man forte al racconto, diventando spesso protagonista, come ad esempio con la canzone “motto” dei The Go-Getter Club, che canteranno a più riprese per infondersi coraggio e andare avanti verso il loro obiettivo.

Troviamo poi la possibilità di scegliere una doppia traccia per le voci, inglese o giapponese, mentre per quanto riguarda i testi il gioco offre sottotitoli adattati nella nostra lingua, che seguendo una traduzione abbastanza letterale, non sempre danno l’impressione di aver ricevuto un controllo qualità degno di questo nome, facendoci optare per la nostra prova per i testi inglesi, che tutto sommato sono semplici e abbordabili anche per chi ha poca dimestichezza con la lingua.

World’s End Club è la visual novel che non ti aspetti

Insomma che dire. Da fan sfegatati delle visual novel e del duo Kodaka-Uchikoshi, dopo le prime ore di gioco siamo rimasti spiazzati (in positivo) nell’accorgerci che World’s End Club piantava le basi per l’ennesimo “life-or-death game” per poi andare a finire in un contesto socio/narrativo completamente differente.

E la sorpresa non è finita li, grazie ad una storia bella articolata e ricca di sfumature, che una volta completata nella sua interezza (15/17 ore circa) offre una buona dose di intrattenimento. Va ricordato nuovamente che si tratta fondamentalmente di una visual novel, e proprio a tal riguardo possiamo, in parte, soprassedere  si i due difetti più grossi del gioco: il gameplay e l’ottimizzazione tecnica.

Al primo purtroppo è relegato solamente un ruolo accessorio, che serve alla trama per compiere il suo disegno, mentre per quanto riguarda i rallentamenti, speriamo che una qualche patch possa limitare ulteriormente questa lacuna.

Nel complesso però se state cercando una visual novel un po’ diversa dal solito e che sappia catturarvi grazie al carisma e alla spensieratezza dei suoi protagonisti, forse World’s End Club è un titolo che dovreste prendere in considerazione. 

World’s End Club è disponibile dal 28 Maggio su Nintendo Switch e Apple Arcade.

World’s End Club – La Recensione
Pro
Storia articolata e ricca di sorprese
Buona la scrittura dei personaggi
Graficamente piacevole
Contro
Chi si aspetta un gameplay articolato rimarrà deluso
Qualche rallentamento di troppo
8.2
Voto