Armatevi di carte ed immergetevi nell’oscuro mondo di Inscryption!
Che Daniel Mullins fosse uno da tenere d’occhio era già noto da tempo. Dopo Pony Island e The Hex arriva grazie a Devolver Digital, una nuova imperdibile gemma del mercato indie, Inscryption.
Per chi non conoscesse l’eccentrico sviluppatore canadese, Mullins è diventato famoso proprio per la natura camaleontica dei suoi titoli. Ed Inscryption non è da meno.
Uscito su PC alla fine dello scorso anno ed arrivato su console PlayStation, tocca a Nintendo Switch dare una casa alla nuova fatica di Mullins.
Data la peculiarità dell’opera però cercheremo di ridurre al minimo gli spoiler, dato che la sorpresa nello scoprire di cosa parla realmente Inscryption fa parte della sua esperienza.
Ci siamo avvicinati ad Inscryption quindi senza sapere minimamente nulla del gioco, ed è la cosa migliore da fare con tutti i titoli di Mullins.
Versione Testata: Nintendo Switch
Avviato il gioco vi ritroverete immediatamente immersi in un’atmosfera oscura, in un luogo a voi sconosciuto. Davanti a voi un poliedrico dealer, il vostro aguzzino, che vi introdurrà al gioco di carte che da li a breve dovrete affrontare. Si perché Inscryption è un deckbuilder rogue-lite, un card game con elementi randomici che variano da partita a partita.
Insomma il primo impatto sarà abbastanza confusionario, fra le diverse regole del gioco di carte e i vari misteri che si trovano all’interno della capanna che vi tiene prigionieri, come carte parlanti enigmi da risolvere e presenze inquietanti.
A livello di gameplay il gioco mostra delle meccaniche veramente solide che vengono snocciolate al giocatore partita dopo partita. Si inizia con le regole base. Dopo aver pescato una carta dovremo calarne un’altra sul tavolo, un “sacrificio” che rappresenta il costo da sostenere per giocare le carte del nostro deck. Ognuna di queste presenta infatti 3 valori come attacco, salute e costo, e più potente sarà la carta maggiore sarà il sacrificio richiesto per poterla utilizzare. Sulle prime battute vi troverete ad avanzare in balia degli eventi, andando a tentativi cercando di prendere confidenza con questo sistema di gioco. Una volta capito come funzionano i sacrifici, l’efficacia di certe carte o delle loro abilità secondarie, Inscrytption si ammorbidisce permettendovi di eseguire delle giocate capaci di sopraffare il vostro avversario nel giro di un paio di mani.
Sfida dopo sfida avanzeremo nel racconto affrontando una specie di tabellone alla board game, dapprima lineare, e man mano che avanzeremo, ci saranno proposti bivi e percorsi da scegliere. Ogni casella ospiterà un diverso evento. Ci saranno quelli dedicati alla costruzione del mazzo, che permettono di sacrificare una carta per fondere le sue abilità in un’altra, creando così una versione potenziata. Oppure potremo sfidare la sorte per aumentare i valori di attacco o difesa, con il rischio di distruggere la carta stessa nel caso dimostriamo troppa ingordigia. O ancora creare dei sigilli, combinando insieme le parti di un totem che infonderanno alle carte nuove abilità in grado di ribaltare completamente gli esiti della partita.
Insomma, di carne al fuoco ce n’è tanta e starà a voi scoprire tutto quello che ha da offrire il sistema di gioco creato da Mullins. Non mancano nemmeno delle ingegnose boss fight, ognuna delle quali metterà alla prova il vostro spirito strategico introducendo di volta in volta nuovi elementi di gameplay, o tutta una serie di oggetti da utilizzare durante le vostre mani, capaci di salvarvi da una fine annunciata.
La componente rogue-lite la troviamo una volta che verrete sconfitti (avrete a disposizione 2 vite prima del game over) e arrivati a fine corsa avrete la possibilità di creare da zero una nuova carta, utilizzando quelle che avrete ottenuto nella run appena conclusa, decidendo il costo necessario per giocarla, salute e difesa, e cosa ben più importante quale abilità assegnargli. Conclusa la fase creativa la carta entrerà a far parte del vostro mazzo, diventando così disponibile nelle partite successive. Queste carte personalizzabili sono un aiuto incredibile e serviranno a darvi man forte nell’arrivare ad affrontare il temuto boss finale, il quale necessiterà di diversi tentativi prima di poterlo sconfiggere una volta per tutte.
Ed è qua che Inscryption svela la sua natura.
Là dove dovrebbero esserci i titoli di coda che segnano la fine di questa avventura, trova spazio qualcosa di inquietante e al tempo stesso spiazzante.
Il genio creativo di Mullins esce allo scoperto, ed Inscryption si avvia verso un secondo arco narrativo, permettendoci lentamente di scoprire la verità sul gioco e sulla sua storia. Se già prima era difficile staccarsi da Inscryption grazie al suo gameplay, questo ribaltone degli eventi cattura ancora di più il giocatore, che si troverà ad affrontare qualcosa di totalmente differente da quello che è il design iniziale di Inscryption. Vogliamo fermarci nel raccontarvi del gioco perché ogni elemento di troppo rischia di rovinarvi la sorpresa.
Pure noi ci siamo avventurati nel mondo di Inscryption senza sapere nulla del gioco, dei verginelli che sono stati ripagati con qualcosa che nel mondo del videogioco è sempre più raro, la sorpresa. Inscryption ha questo enorme valore aggiunto di saper stupire, di non essere mai banale, e al tempo stesso di coinvolgere il giocatore nell’avventura, di farlo diventare parte integrante di essa. E così Inscryption diventa una creatura mutevole, si reinventa costantemente, e non lo fa come mero esercizio di stile, ma evolve mantenendo una concretezza di gameplay che pochi fuoriclasse hanno.
Anche a livello di atmosfera, bastano pochi poligoni a schermo per immergere il giocatore in un mondo tetro. Gran parte del nostro tempo lo passeremo chini sul tavolo da gioco, ma di tanto in tanto ci sarà concessa la libertà di alzarci ed esplorare liberamente la cabina dove siamo prigionieri per scoprire qualcosa che possa avvicinarci conoscere cosa si nasconde in quella baita. Il gioco di luci e ombre, i filtri che distorcono l’immagine a video, l’inquietante sguardo del dealer, che si arma di maschere e si finge qualcun altro o la lugubre musica di sottofondo sono tutti elementi che fanno emergere una spiccata vena horror che, in egual misura del gameplay, non è mai fine a sé stesso, ma dimostra una solidità ed un’efficacia spesso rare.
Inscryption si rivela perfetto nella sua versione Switch.
La conversione sull’ibrida di casa Nintendo non va a perdere troppo del fascino dell’originale, ma che trova proprio in modalità portatile un ottimo modo di fruizione. Ci potremmo lamentare dell’assenza di controlli touch, che in qualche modo potevano avvicinare questa versione alla controparte PC, ma la mappatura dei controlli è buona, e passate le prime ore non avrete troppi problemi a gestire le carte in vostro possesso.
Se l’audio di gioco serve a creare la giusta atmosfera, maggior impatto avrebbe potuto avere il doppiaggio, qua assente (e con il senno di poi questa mancanza risulta pure coerente), magari nel dare maggior spessore ai suoi protagonisti. Sono presenti invece i testi in italiano, utili per capire a fondo tutte le varie regole del gioco di carte.
Inscryption è a mani basse uno dei titoli indie più interessanti e stimolanti di questi ultimi anni. La nuova creatura di Daniel Mullins è una pietanza da consumare a digiuno di qualsiasi informazione o spoiler, perché fa della scoperta e dell’effetto sorpresa il suo punto forte. Nonostante la botta creativa ed anticonformista di Inscryption, alle spalle troviamo un deckbuilder solidissimo, in continua evoluzione, che vi porterà a tornare sul gioco, magari per completare il DLC che è compreso all’interno dell’avventura, e sperimentare nuove strategie di gioco. Consigliamo quindi Inscryption non solo agli amanti dei giochi di carte, ma anche a chi è alla ricerca di qualcosa di più particolare, un horror intelligente, ben confezionato e capace di catturarvi come non mai. Il veo problema adesso riguarda il prossimo gioco di Mullins, per il quale dopo aver alzato così tanto il livello con Inscryption, le aspettative volano altissime.