Suicide Squad: Kill the Justice League, La Recensione

La Task Force X da la caccia agli eroi più celebri della DC

Suicide Squad: Kill the Justice League

Folle, adrenalinico e discusso, ecco l’irriverente Suicide Squad: Kill the Justice League

Annunciato come progetto nel 2020 e dopo diversi rinvii, la strada per il debutto di Suicide Squad: Kill the Justice League non è stata certo una delle più semplici, anzi dopo il disastroso gameplay reveal durante lo State of Play dello scorso anno, il titolo di Rocksteady Studios ricevette tantissime critiche a tal punto da far posticipare l’uscita del gioco di quasi un anno. Dopo aver provato l’Alpha Test a dicembre scorso, che poco mi aveva convinto, nonostante ciò ero comunque curioso di provare il gioco nella sua interezza e grazie ad un codice gentilmente offerto da Warner Bros. Games ho avuto modo di avventurarmi nella caotica Metropolis con la folle Task Force X.

Partendo dal principio, Suicide Squad: Kill the Justice League è ufficialmente ambientato nella timeline della quadrilogia di Batman: Arkham, precisamente cinque anni dopo gli eventi di Batman: Arkham Knight, dove troviamo una Metropolis devastata e presidiata dai sottoposti di Brainiac e dalla sua Nave Teschio. Con la città nel caos, ma soprattutto con gli eroi della Justice League controllati mentalmente da Brainiac, il mondo sembra inesorabilmente destinato ad essere conquistato, ma non secondo la direttrice dell’agenzia governativa dell’A.R.G.U.S. Amanda Waller, che ha ancora un asso nella manica da calare. Bisognosa di formare una squadra da mandare in questa folle missione suicida, la direttrice manipola mentalmente quattro detenuti dell’Arkham Asylum: Harley Quinn, Deadshot, King Shark e Captain Boomerang, che si iniettano a vicenda delle micro-bombe nel collo e si ritrovano così costretti a collaborare al suo progetto.

Genere
Shooter, Action/Adventure
Modalità
Single player, Multiplayer on line
Sviluppato da
Rocksteady Studios
Editore
Warner Bros. Games
Piattaforme
PlayStation 5, Xbox Series X/S, PC
Versione testata su
PlayStation 5
Our Score
6.5
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Formata la squadra suicida Task Force X, i quattro vengono inviati a Metropolis, dove vengono messi al corrente di dover fermare Brainiac, ma dopo che Amanda Waller riceve il rifiuto di collaborare da parte di Wonder Woman, ritenendola troppo giusta e nobile, cambia completamente i piani della missione: non solo bisogna fermare Brainiac, ma ora bisogna uccidere tutti i componente della Justice League, ergo Batman, Lanterna Verde, Flash e ovviamente Superman. Conosciuti i membri che aiuteranno i quattro criminali in questa folle missione suicida, come il capitano Rick Flag e l’agente informatico Hack, ha così inizio la caccia ai quattro eroi e nel fermare Brainiac dal trasformare la Terra nel suo pianeta d’origine Colu.

Tra tutte le critiche fatte al gioco, sicuramente la più rumorosa è stata quella che concerne il gameplay, che si discosta drasticamente da quello proposto da Rocksteady Studios nei primi quattro titoli dell’Arkhamverse. Difatti Suicide Squad: Kill the Justice League è un mix tra un looter shooter action/adventure con struttura live service a discapito del Freeflow Combat che è riuscito a cambiare il genere action nel mondo videoludico. Inoltre a differenza dei precedenti capitoli, questo titolo permette di giocare sia in multiplayer fino a quattro giocatori in co-op online o in solitaria, con il resto della squadra impersonata dai bot. Il gioco consente anche di passare in qualsiasi momento (durante l’open world, ma non in missione) ad ognuno dei componenti della Task Force X, che differiscono per caratteristiche, equipaggiamento e skill tree.

Per esempio Harley si muoverà tra i palazzi di Metropolis con un rampino rubato alla Wayne Tech e sarà dotata del suo celebre martellone o mazza da baseball, Deadshot avrà fucili di precisione e un jet pack, King Shark potrà muoversi con balzi lunghissimi e Boomerang coprirà le lunghe distanze con la forza della velocità grazie al guanto del Dottor Sivana. Ecco il sistema di movimento l’ho trovato a tratti stressante, particolarmente utilizzando Harley e Boomerang e soprattutto venendo da un gioco come Marvel’s Spider-Man 2 che fa dell’oscillazione tra palazzi una goduria immensa grazie alla sua praticità. Bene, qui è l’esatto opposto, perchè l’oscillazione singhiozza e in qualche modo si riesce a farci un po’ la mano solo dopo parecchie ore, ma soprattutto dovendo chiudere un occhio…e forse pure l’altro.

Essendo un looter shooter, ovviamente non mancano le armi, che potranno essere ottenute portando a termine con successo le varie missioni, dove il Pinguino, come nostro alleato alla causa, ci rifornirà di pistole, mitra, fucili, scudi, granate e armi contundenti di vario grado. Ottenere le armi più rare quindi sarà generato solo dalla fortuna, ma devo dire che su questo aspetto il gioco è molto generoso fin da subito. Certo, a livello di profondità comunque dimenticatevi di un loot alla Borderlands o Destiny, perchè questo titolo non ci si avvicina nemmeno, anche se il gunplay nel complesso resta comunque molto godibile e semplice da padroneggiare pad alla mano.

Versione testata su PlayStation 5

Inoltre sempre tramite il negozio del Pinguino, sarà possibile potenziare o cambiare le statistiche di ogni arma pagando con i crediti accumulati tramite le missioni, anche se devo dire che ho trovato praticamente irrilevante questo aspetto del gioco, visto che le armi non subiscono questo netto miglioramento ed upgrade. Ogni personaggio sarà quindi dotato di due armi da fuoco, un’arma contundente, un tipo di granata e diverse mod per migliorare le performance di movimento, delle bombe e dello scudo. Quest’ultimo, che proteggerà i nostri life points dai proiettili nemici, potrà salvarci grazie alla rianimazione dei compagni, per tre volte prima del game over. Come dicevamo precedentemente, grazie ai punti xp guadagnati, potremo costruire il nostro skill tree, denominato Talenti e suddiviso in tre rami diversi.

Qui, potremo scegliere a nostro piacimento quali statistiche migliorare, tra cui bonus per il raggiungimento di un tot di combo, miglioramenti per la salute, dello scudo e sbloccare le abilità speciali e l’Ultimate di squadra. Una volta sbloccate, queste mosse permetteranno di effettuare delle prese molto letali sui nemici, o in caso della Ultimate di squadra, di effettuare una mossa con tutti è i quattro membri della Task Force X. Ognuna di queste mosse inoltre avrà una barra che si riempirà mano a mano, che una volta utilizzate si svuoterà e avrà bisogno di ricaricarsi. Raggiunto il livello 30 con un personaggio poi si sbloccherà anche un altro skill tree, chiamato Abilità Squad, in cui si potranno spendere punti che influenzeranno le statistiche di ogni componente della squadra a prescindere da chi utilizzeremo.

Diverse attività, ma troppa ripetitività

Armati fino ai denti quindi ci si potrà lanciare in questo open world ambientato a Metropolis, che presenta diverse attività principali e secondarie di breve durata, ma che risultano fin troppo ripetitive. Tra le secondarie troveremo missioni inerenti al Pinguino, quelle di Rick Flag, Hack e altri tre personaggi di cui non farò il nome per evitare spoiler, in cui dovremo andare in un punto della mappa e verosimilmente sconfiggere nemici che presidiano quella zona. In alcune magari dovremo disattivare delle torri, in altre salvare dei civili o soldati, ma il succo rimane sempre lo stesso: sparare, sparare e sparare. Ogni missione inoltre avrà diversi livelli di minaccia suddivise in grado nemico e grado missione, in cui più alta sarà la difficoltà, maggiore sarà la ricompensa.

Per invogliare i giocatori ad utilizzare tutti i membri della Task Force X, gli sviluppatori hanno anche aggiunto missioni che saranno talvolta contrassegnate da un avviso denominato “Personaggio in Adrenalina”, che garantirà tantissimi xp e bonus per le relative statistiche di un personaggio specifico. Ovviamente non è un obbligo, queste missioni si possono comunque affrontare con qualsiasi personaggio. Per guadagnare parecchi xp potremo anche selezionare in qualsiasi momento cinque sfide di Hack da svolgere nell’open world, che possono variare dall’uccidere i nemici con qualche arma specifica, sparare in scivolata, detronizzare elicotteri e molto altro ancora. Per le missioni principali invece seguiremo gli ordini della Waller, ma anche qui ci troviamo praticamente dinanzi lo stesso modus operandi, solo condito in più da cutscene e talvolta delle boss fight.

Con una durata di circa 8/10 ore per portare a termine la campagna principale, in base a come sceglieremo di affrontare l’avventura, arriveremo al cuore pulsante di tutti i giochi live service: l’Endgame. Cosa potremo fare alla fine del gioco? Senza spoilerare la trama, che inevitabilmente si lega a questa componente, per ora troveremo nuovamente tutte le missioni giocate precedentemente, ma solo di livelli più alti. Inoltre la Task Force X, potrà anche svolgere alcune missioni in altre dimensioni come in Terra-2, attivando i Livelli di dominio che garantiranno lo sblocco del Set Infamia di Bane per le nostre armi. Queste missioni, che sbloccheranno mano a mano livelli sempre più alti, saranno ben più difficili di quelle svolte precedentemente, perchè i nemici saranno molto più forti e avranno dei bonus da sfruttare a loro vantaggio.

Come se non bastasse, queste missioni avranno anche un timer, che scandirà il tempo residuo per completare l’incarico con successo. Infine a condire l’endgame potremo anche svolgere le varie missioni secondarie dell’Enigmista, come quello di scannerizzare determinati luoghi nella mappa dopo alcuni indovinelli, trovare i 40 trofei RA omonimi e svolgere i 13 Assalti aerei in cui dovremo fissare il miglior record su un percorso a checkpoint. Insomma, di carne al fuoco ne abbiamo parecchia, ma tutto questo potrebbe risultare fin troppo noioso vista la ripetitività delle missioni in attesa delle prossime stagioni. Si, perche Suicide Squad: Kill the Justice League avrà almeno quattro stagioni, di cui sappiamo che nella prima (in uscita a marzo) farà il suo debutto come personaggio giocabile il Joker.

Con l’arrivo della Stagione 1, che sarà completamente gratuita come le successive, oltre a Joker arriveranno due nuovi episodi legati alla storia, nuove armi, nuove sfide dell’Enigmista, nuove boss fight e diverse attività. Inoltre già sappiamo che nella seconda stagione il personaggio in arrivo sarà Mr. Freeze, mentre per le stagioni 3 e 4 in base all’immagine ufficiale pubblicata da Rocksteady, i personaggi nell’ombra dovrebbero essere Black Manta e Deathstroke. Infine sempre a detta del team di sviluppo, dovrebbe arrivare nel gioco anche una campagna in single player di cui ancora non si sa nulla.

Il lavoro svolto sul comparto tecnico del gioco invece l’ho trovato un mix di alti e bassi. Partendo dalla grafica, Suicide Squad: Kill the Justice League offre su PlayStation 5 un frame-rate di 60fps con una risoluzione che spesso si attesta sui 1440p, con pochi cali di frame nonostante i ritmi caotici del gioco. Anche i modelli dei personaggi, devo dire che presentano un bellissimo design, dove sono ben caratterizzati e presentano ottime animazioni facciali e corporee, sia per quanto riguarda i quattro criminali, sia per i personaggi secondari e comprimari. Metropolis che fa da ambientazione del gioco, anch’essa è riprodotta ottimamente e ha alcuni scorci architettonici suggestivi come il Daily Planet, la Sala della Giustizia e la LexCorp, ma a pagarne maggiormente è il suo lato esplorativo, che consente praticamente di entrare in pochissimi ambienti e ahimè alcuni solo percorribili una volta.

Sicuramente siamo ben lontani dalla bellezza della Gotham City di Batman: Arkham Knight, ed è un peccato vista la grandezza della mappa e le tantissime opportunità che questa ambientazione open world poteva offrire. Il comparto sonoro offre invece una buona soundtrack curata dal duo Rupert Cross & Nick Arundel, ma che comunque non lascia il segno. Devo dire che mi sarei aspettato qualche canzone dei Ramones o dalle vibes anarchiche, che sarebbero calzate a pennello per i quattro scanzonati criminali, ma invece nada. Anche il doppiaggio ha i suoi alti e bassi, dove ho trovato una meravigliosa interpretazione di Chiara Francese e Francesco Rizzi nei rispettivi panni di Harley Quinn e Captain Boomerang. Convincente anche tutto il resto del cast, a parte le voci scelte per Deadshot, Batman e Brainiac, che dal mio punto di vista non riescono purtroppo a lasciare il segno.

A sorprendermi più di ogni altra cosa però è stato il comparto narrativo, dove il team di Rocksteady si conferma ancora una volta in grande spolvero. Devo dire che ogni personaggio della Task Force X è veramente ben scritto, caratterizzato e carismatico, riuscendo ogni volta a lasciare sempre il segno grazie a brillanti ed esilaranti gag. Non da meno, anche il resto del cast dei personaggi che ruotano attorno alla squad durante l’avventura, dove nell’insieme riescono a relegare una folle storia sopra le righe degna di un qualsiasi fumetto della Suicide Squad. D’altronde quando hai un cast del genere come personaggi protagonisti, a mio avviso devi osare. E Rocksteady l’ha fatto veramente bene, curando anche ogni legame con i titoli precedenti, infarcendo la mappa di easter egg sugli eroi della DC Comics e ampliando ottimamente la lore sui vari personaggi e la Justice League.

Gli unici nei da appuntare alla trama a mio avviso sono due, il primo è la sua longevità, un po’ troppo breve e che corre troppo da metà gioco in su, quando invece dovrebbe diluire meglio alcuni avvenimenti ed approfondirli maggiormente. Il secondo è la mancata spettacolarizzazione per determinate scene (di cui non posso parlare per evitare spoiler di trama), che necessitavano assolutamente di quella componentistica folle ed elettrizzante per rimanere impressa nell’immaginario collettivo e lasciare quell’effetto di stupore che quelle determinate parti dovrebbero donare al giocatore. Un peccato, perchè manca proprio quei momenti “wow” che sarebbero stati la ciliegina sulla torta di una storia ben scritta.

Anche a livello di contenuti, il gioco si presenta molto bene, con la possibilità di sbloccare numerose skin per ogni personaggio, tra abiti, capigliature, gadget, colorazioni diverse, tante armi ed emote. Inoltre per i fan più incalliti c’è anche uno shop in cui poter spendere moneta virtuale per acquistare costumi per ogni membro della Task Force X, tra cui anche le versioni originali tratte dai fumetti della DC Comics. Un plauso va anche alla componente online, con una buona e solida modalità multiplayer dotata di cross-play, dove è possibile giocare con un massimo di quattro giocatori e formare Clan con i propri amici. Infine il gioco presenta anche diverse classifiche, da quella mondiale, a quella in co-op, fino a quelle riservate al singleplayer, in cui vedere e registrare ogni statistica del nostro operato nel gioco come uccisioni, armi preferite usate e tanto altro.

Il supporto potrebbe essere la chiave di volta, ma quanto durerà?!

Sicuramente Suicide Squad: Kill the Justice League ha subito a mio avviso troppe critiche ingiuste e con questo non voglio dire che il gioco sia un completo successo, anzi il titolo di Rocksteady Studios mostra il fianco fin troppe volte mostrando tutte le debolezze del caso. Allontanarsi completamente dal combat system dell’Arkhamverse l’ho trovata una mossa troppo azzardata, soprattutto per alcuni componenti della Task Force X, come Harley Quinn e soprattutto King Shark, dove il Freeflow Combat sarebbe calzato a pennello. Nonostante ciò il gunplay è comunque godibile al netto della fragile I.A. e dei ritmi caotici e frenetici del gioco, ma comunque non siamo dinanzi ad una qualità generale alla Borderlands per farla in breve.

Alla fine, nonostante i suoi difetti questo titolo è un gioco godibile, soprattutto se giocato con amici, perchè è capace di divertire e spegnere il cervello per qualche ora. In più i personaggi sono veramente cool, la trama è ottima e se amate i fumetti sulla Suicide Squad o quelli su Harley Quinn, riuscirete a sguazzare più che volentieri in questo titolo scanzonato, ironico e che spernacchia la serietà dei supereroi e dell’Arkhamverse in maniera talvolta geniale. Il mio consiglio per l’acquisto comunque va perlopiù verso chi ama il genere sparatutto e meno verso i puristi dei giochi su Batman, dove in questo caso sono certo che la pillola da digerire sarà molto più indolore di quello che potete immaginare.

Il vero grande problema però sarà il supporto che Warner Bros. Games vorrà dare al gioco, nonostante i pochi utenti e le scarse vendite iniziali, perchè un vero giudizio completo lo si potrà dare solo vedendo il cammino post-game vista la sua natura live service. Soprattutto perchè per alcuni tratti questo titolo sembra ricordare molto da vicino un Marvel’s Avengers migliorato, ed il rischio di un crollo totale, visto i precedenti con questo genere di giochi è molto alto. Il tutto comunque starà nelle mani di Rocksteady Studios che dovrà riuscire ad offrire veramente contenuti allettanti ogni stagione per cercare di rimanere sul pezzo e risalire quest’onda negativa che si porta dietro dal suo annuncio, ma questo lo scopriremo solo tra alcuni mesi in cui la Task Force X dovrà fare veramente rapporto a qualcuno di ben più rilevante e severo di Amanda Waller….i fan e le copie vendute.

Suicide Squad: Kill the Justice League è disponibile su PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC.

Suicide Squad: Kill the Justice League
Suicide Squad: Kill the Justice League
Pro
La parte narrativa è ottima ma...
Il gunplay è divertente, frenetico e semplice
La Task Force X è ben caratterizzata, fa ridere e riesce sempre a bucare lo schermo
Contro
corre troppo da metà gioco in su e pecca di epicità
Missioni ed Endgame troppo ripetitivi
Discostarsi così tanto dal Freeflow Combat dell'Arkhamverse è un azzardo che andava ponderato e gestito meglio
6.5
Voto