Age of Mythology: Retold – La Recensione

Age of Mythology Retold

Age of Mythology: Retold ritorna 22 anni dopo la prima uscita a far rivivere le emozioni delle guerre epiche, non senza sbavature soprattutto tecniche

Il genere RTS (Real-Time Strategy) è in forte crisi e nel 2024 molti videogiocatori nemmeno lo conoscono. Analizzare i motivi di questo decadimento richiederebbe uno studio approfondito e non siamo qui per questo, tuttavia è evidente come con questa crisi anche i nuovi titoli che tentano di inserirsi faticano a brillare nel mercato. La soluzione? Secondo World’s Edge e Forgotten Empires, la realizzazione di remake di grandi classici, di quelle IP gloriose che hanno fatto innamorare milioni di videogiocatori di tutte le età. Ed ecco che con l’aiuto di Microsoft con la divisione Xbox Game Studios arriva Age of Mythology: Retold, l’RTS epico che ha portato i giocatori all’interno di un ampio periodo mitologico nel 2002 e ora, dopo 22 anni, vuole consentire di far riscoprire il fascino unico di questo classico intramontabile.

Guerre epiche e mitologiche

Nell’ormai lontano 2002, Age of Mythology fu un grande precursore dell’evoluzione tridimensionale degli RTS essendo uscito a metà tra Age of Empires II e Age of Empires III. A differenza di quest’ultima grande saga videoludica, che tratta la storia come quella scritta nelle pagine dei libri, Age of Mythology evoca le antiche leggende e i miti tramandati tramite canti epici e tragedie teatrali. Non mancano ovviamente le classiche battaglie tra civiltà e la raccolta di risorse per costruire edifici e addestrare un esercito, tuttavia il pezzo forte è la comparsa di eroi mitologici come Ulisse o creature leggendarie e divinità come Medusa, i giganti del gelo di Niflheim, Roc, Ciclopi, Idra, Seth e tanti altri.

Quello che colpisce di più in Age of Mythology: Retold è la fedeltà alle mitologie da cui attinge. Divinità e mostri meno conosciuti della mitologia greca, egizia e norrena, descritti in antichi testi, prendono vita con modelli ben realizzati. I tre tipi di unità, eroi, creature mitologiche e umane, interagiscono con sfide all’ultimo sangue, dove personaggi come il Minotauro possono essere facilmente abbattute da eroi potenti o dove una Sfinge può combattere contro un’Idra. Inoltre, Age of Mythology ha migliorato l’uniformità dei diversi popoli, introducendo civiltà con meccaniche e dinamiche di gioco distinte.

Ogni civiltà, infatti, ha un proprio approccio alla raccolta delle risorse: i nordici possono costruire carri mobili per spostarsi da un’area all’altra, mentre gli abitanti di Atlantide raccolgono risorse ovunque si trovino. Anche le modalità per ottenere il “favore” divino variano: i Greci pregano nei templi, i nordici guadagnano favori attraverso la battaglia e gli egizi costruiscono monumenti.

Ottimo lavoro, anche nel bilanciamento del gioco. Sebbene ci siano ancora alcune eccezioni, ora è tutto facilmente utilizzabile e senza civiltà più forti di altre. Ci sono ancora delle sbavature come per esempio Seth, nella fazione egizia, che grazie ai suoi eserciti di animali senza contromisure adeguate risulta troppo forte e la fazione degli Atlantidei che sembra leggermente sottopotenziata. Tuttavia nel complesso, ogni partita risulta equilibrata ed è un aspetto che nel gioco originale non accadeva spesso.

L’importanza delle divinità

Le divinità giocano un ruolo fondamentale: il dio principale scelto da un giocatore può modificare l’intero stile di gioco. Ad esempio, Crono di Atlantide consente di spostare edifici, mentre Freyr, un dio norreno non presente nella vecchia versione del gioco, riduce i costi delle ricerche tecnologiche a scapito del tempo necessario per completarle, trasformando così una civiltà votata alla guerra in una roccaforte difensiva. Da non sottovalutare, poi, l’evoluzione delle ere che aggiunge ulteriore profondità strategica. Ogni volta che si entra in una nuova epoca, i giocatori scelgono una divinità minore, che sblocca nuove abilità e creature mitologiche. Questa scelta ha un impatto significativo sulla direzione della partita e sulle scelte da intraprendere.

Vi è anche una sorta di albero per le abilità divine, le quali si sbloccano avanzando nei livelli di gioco. Queste sono incredibilmente varie e collegate in maniera eccellente alle varie mitologie come per esempio gli sciami di locuste che devastano le costruzioni che generano risorse. Questi poteri, soprattutto nelle fasi avanzate del gioco, insieme ai colossali Titani e alle meraviglie costruite, conferiscono alla battaglia un’atmosfera epica.

Tutta questa complessità strategica, in definitiva, apre la strada a diverse tattiche e approcci. Se il nemico punta sulla cavalleria, potete costruire unità di lancieri e creature mitologiche per contrastarla. Se attaccano con un esercito di arcieri, potete schierare una cavalleria per eliminarli rapidamente. Il gioco permette sia tattiche reattive che proattive, rendendo ogni partita coinvolgente, sia contro l’IA che scalando la classifica del multiplayer PVP.

Ad amplificare tutto questo ci pensa la modalità campagna di Age of Mythology: Retold grazie alle sue oltre 50 missioni che narrano una storia che abbraccia quattro grandi civiltà. Attraverso leggende famose come la guerra di Troia o la fuga dagli Inferi, il giocatore assiste alla crescita dell’eroe Arkantos, vivendo un’avventura mitica che, da sola, giustifica l’intero valore del gioco.

Comparto tecnico migliorato, non senza sbavature

Dal punto di vista tecnico e grafico Age of Mythology: Retold non ha apportato grandi cambiamenti visibili rispetto al gioco originale. Ovviamente in questi 22 anni la tecnologia è talmente cambiata che le migliorie grafiche si notano comunque, con nuovi modelli di edifici e unità. Tuttavia non è ai livelli che ci saremmo aspettati. Gli effetti visivi delle abilità sono stati resi più spettacolari rispetto alla versione originale, e le cutscene della campagna, pur mantenendo lo stile dell’epoca, sono state notevolmente migliorate. Sono stati aggiunti anche nuovi ritratti dei personaggi durante i dialoghi, arricchendo la narrazione.

Anche l’interfaccia utente è stata aggiornata, offrendo più informazioni in modo più chiaro e leggibile. È possibile visualizzare tutto ciò che riguarda la propria civiltà e l’andamento della partita contemporaneamente. Apprezzabile anche la visualizzazione rapida e semplice delle code di produzione e ricerca, utili per sincronizzare attacchi e strategie.

Oltre ai miglioramenti grafici, Age of Mythology: Retold ha rivisitato alcune meccaniche obsolete. Ad esempio le abilità divine possono essere utilizzate più volte, a condizione che si disponga di abbastanza “favore divino”, diversamente dall’originale dove potevano essere usate una sola volta per partita. Questo cambiamento ha dato nuova vita a molte abilità precedentemente poco utili.

Un’altra novità significativa è l’introduzione, tramite IA, di una funzione di gestione automatica dei villager. I giocatori possono ora impostare le percentuali di raccolta delle risorse, con l’intelligenza artificiale che assegna automaticamente i villager ai rispettivi compiti. Il gioco include anche diverse configurazioni predefinite, in base all’era raggiunta e alle priorità di sviluppo economico o militare. Nonostante l’apparente utilità di questa funzione, nella pratica si è rivelata meno efficace di quanto si immaginasse. Spesso, dopo aver assegnato le proporzioni, i villager rimangono inattivi invece di svolgere le loro mansioni. Per esempio, nel caso della civiltà greca, i villager devono pregare per ottenere “favore divino”, ma l’IA non prende in considerazione questa necessità. Inoltre, i villager tendono a raccogliere solo risorse vicine al centro città, ignorando quelle più distanti.

Un altro aspetto negativo di questa nuova versione riguarda la localizzazione. Nonostante sia interamente doppiato e tradotto in italiano, sembra che il lavoro sia stato svolto automaticamente sfruttando, anche in questo caso, l’intelligenza artificiale. Alcune traduzioni sono approssimative ed errate. Il doppiaggio italiano, poi, risente fortemente di questa discutibile qualità, con un tono chiaramente influenzato da traduzioni non ottimali e spesso slegato dal contesto della scena. In generale, il lavoro di localizzazione di Age of Mythology: Retold è decisamente inferiore rispetto alle aspettative create anche dalle precedenti versioni aggiornate di Age of Empires.

Conclusioni

In definitiva Age of Mythology: Retold offre una rivisitazione fresca e moderna di un gioco amatissimo. In un periodo storico in cui i giochi RTS vengono snobbati e, pertanto, sono sempre più rari, questo gioiellino porta linfa vitale ai nuovi giocatori ma soprattutto a tutti coloro che con questo genere di giochi c’è cresciuto. La modernità arriva non senza sbavature, ma nel complesso sono di poco conto e quindi, se siete amanti degli strategici, non potete non provare questo titolo. Chissà se l’aspetto competitivo PvP lo porterà a essere una punta di diamante tra le sfide online, potrebbe essere un buon modo per riavere gli RTS in auge.

Age of Mythology Retold
Age of Mythology: Retold
Pro
Sistema di gestione delle divinità e dei loro poteri
Esperienza equilibrata, ma anche diversificata tra le varie civiltà
Modalità campagna eccellente
Comparto tecnico migliorato...
Contro
...ma ci si aspettava una miglioria netta ed evidente
Traduzione e doppiaggio di basso livello
Sistema di gestione con intelligenza artificiale ancora da ottimizzare
8
Voto