Emio – L’uomo che sorride: Famicom Detective Club – La Recensione

Scoprite il mistero che si cela dietro Emio – L’uomo che sorride!

Quando Nintendo pubblicò i remake dei due giochi della serie Famicom Detective Club usciti a suo tempo sulla periferica a dischi ottici di Famicom, ci auguravamo che questo fosse un segnale di ripartenza. E fortunatamente così è stato.

Con una campagna virale diffusa attraverso i social portata avanti dall’inquietante Emio, un misterioso figuro con il volto coperto da un sacchetto di carta, Nintendo ha alzato il velo su un nuovo capitolo della serie Famicom Detective Club intitolato appunto Emio – L’uomo che sorride, che arriva a 35 anni di distanza dall’ultimo gioco pubblicato.

La storia prende il via con il ritrovamento del corpo di uno studente delle medie, morto in circostanze misteriose e lasciato sul ciglio della strada, con in testa un sacchetto sul quale è disegnato un vistoso e per niente rassicurante sorriso. Per quanto la polizia brancoli nel buio sull’identità dell’assassino, sarà proprio quel sacchetto a collegare l’omicidio del ragazzo ad una serie di morti seriali avvenute 18 anni prima per mano di Emio, una figura nata da una leggenda metropolitana, che lo vedrebbe apparire di fronte alla vittima di turno, pronto a donargli un sorriso eterno.

Toccherà quindi a noi, in qualità di detective, collaborare con la polizia per scoprire chi possa celarsi dietro la storia di Emio, il serial killer che da più di 18 anni terrorizza l’intera città.

Emio – L’uomo che sorride segue la struttura dei precedenti titoli di Famicom Detective Club. Avremo quindi tra le mani una visual novel molto classica, che si articola su più capitoli, in ognuno dei quali dovremo compiere varie indagini per trovare qualche elemento che possa essere utile alla risoluzione del nostro caso.

Per farlo potremo avvalerci di alcune azioni contestuali come analizzare alcuni dettagli della scena, interagire con le persone presenti o fare il punto della situazione per “sviluppare” nuovi argomenti di discussione, il tutto tramite un menù dedicato.

Le sessioni di dialogo avvengono in maniera molto fluente e naturale, e solitamente seguiranno lo stesso processo deduttivo: porrete al vostro interlocutore le varie domande, e una volta esaurite le risposte dovrete pensare a come guidare la conversazione, magari aguzzando la vista e cogliendo qualche espressione preoccupata del vostro interlocutore, per poi proseguire fin quando l’interrogatorio non si concluderà.

E anche se rimarrete bloccati basterà provare le varie opzioni disponibili per inanellare la sequenza necessaria per poter proseguire nel racconto. Sebbene sia presente a fine gioco un sistema di valutazione che verrà influenzato dagli errori commessi, questi errori non impattano mai durante l’avventura, con l’impossibilità quindi di fallire realmente la nostra indagine. Forse da questo punto di vista sarebbe stato opportuno e più stimolante inserire un sistema trial & error alla Ace Attorney o alla Danganronpa, dove i troppi scivoloni sulle risposte errate si pagano con un bel game over.

Curiosi di scoprire Emio – L’uomo che sorride: Famicom Detective Club? Potete farlo con la demo gratuita disponibile su eShop, che vi permette di giocare interamente i primi 3 capitoli dell’avventura e di trasferire i progressi nel gioco completo.

Nonostante questo però Emio – L’uomo che sorride è un’avventura testuale di altissimo livello, confezionata con cura e capace di catturarvi fino alla fine, alla ricerca della vera identità dell’assassino. A stupire è la qualità del racconto, una storia che funziona bene e riesce ad essere costante dall’inizio alla fine, senza i tipici buchi di trama o incoerenze che spesso capita di ritrovarci fra le mani in certe avventure narrative.

L’elemento orrorifico legato alla figura di Emio e il suo background folkloristico contribuiscono a rendere quanto mai verosimile il racconto e a creare quella continua sensazione di mistero e tensione, portandoci a domandare più volte chi sia il reale assassino. Interessante anche il ritmo del racconto che viene scandito con un frequente cambio di prospettive fra il nostro personaggio e quello di Ayumi, collega ed assistente, che ci darà una mano nel corso dell’indagine.

Non mancano nemmeno degli approfondimenti sui vari protagonisti per conoscerli meglio e dargli quello spessore narrativo che ogni buon personaggio dovrebbe avere, ognuno dei quali troverà il suo spazio per farsi conoscere, e perché no, magari attirare su di sé qualche sospetto. E nonostante nella parte conclusiva gli eventi si susseguano in maniera abbastanza spedita e frettolosa, quasi a voler chiudere prematuramente la storia (la cui durata complessiva viaggia tranquillamente sulle 10/12 ore), ci sarà spazio per un bellissimo atto conclusivo che tirerà le fila del racconto e ci svelerà tutti i misteri rimasti in sospeso, un emozionante epilogo che tocca vette altissime e setta nuovi standard per il genere delle visual novel.

E se già con i due remake di Famicom Detective Club l’asticella della qualità si era alzata per quanto riguarda la realizzazione tecnica, qua bissa e rilancia.

Le silhouette dei personaggi sono costantemente animate, sia nel corpo che nei volti, con i modelli che godono di una tridimensionalità che li rende a video meno statici e più presenti. Tutto questo da l’impressione di trovarsi di fronte ad un anime interattivo grazie alla mole di animazioni e transizioni che vi ritroverete a schermo.

C’è una continua attenzione al dettaglio, in particolar modo nelle ambientazioni del gioco, che pur offrendo un’interazione minima con l’area circostante, riempie la scena senza però distrarci dal nostro obiettivo principale, l’indagine. Per chi ha giocato anche i primi due capitoli della serie ritroverà alcuni volti conosciuti come l’ispettore Kamada, mentre i nuovi giocatori che si avvicineranno ai giochi di Famicom Detective Club non avranno nessun problema ad ambientarsi.

Essendo disponibile su Nintendo Switch, il fattore portabilità gioca un ruolo decisamente importante per la fruizione di Emio – L’uomo che sorride, con la possibilità di giocarlo in assoluta tranquillità e comodità dove più ci pare, senza distrazioni, riconfermandosi la console più adatta per questo tipo di avventure testuali.

Rispetto ai remake di Famicom Detective Club, Emio – L’uomo che sorride viene adattato completamente in italiano, per la gioia di chi, proprio per la sua assenza, aveva rinunciato a giocare con i primi due capitoli della serie nonostante fossero abbordabili anche con una conoscenza scolastica dell’inglese. Ritroviamo invece il doppiaggio originale giapponese, un must per questo tipo di giochi, che vi accompagnerà per tutta la durata dell’avventura. Le musiche tendono ad essere meno invasive e più d’accompagnamento, per intervenire nei momenti più interessanti o in quelli di tensione, a sottolineare la gravità dell’accaduto.

Con Emio – L’uomo che sorride: Famicom Detective Club Nintendo eleva il genere delle visual novel, con un’avventura appassionante e ricca di mistero. Dalla storia alla realizzazione tecnica non c’è nulla fuori posto in questo nuovo capitolo per i membri dell’agenzia investigativa Utsigi, che saprà catturarvi come pochi altri sanno fare. Lato gameplay resta forse troppo ancorato alla tradizione di questo tipo di avventura testuale, riproponendo in toto la stessa esperienza dei precedenti remake, nel bene e nel male. Ma nonostante questa “classicità” delle meccaniche la formula di gioco funziona molto bene. Se siete amanti delle visual novel troverete in Emio – L’uomo che sorride è uno dei migliori esponenti del genere, un’avventura ben scritta e con un finale inaspettato che vi regalerà tantissime emozioni. Provare per credere.

Emio – L’uomo che sorride: Famicom Detective Club è disponibile su Nintendo Switch.

Emio – L’uomo che sorride: Famicom Detective Club – La Recensione
Pro
Storia appassionante e dal finale inaspettato.
Ottima struttura da visual novel.
Completamente in italiano.
Contro
La parte che anticipa il finale del gioco procede forse troppo frettolosamente.
Lato gameplay non ci sono novità rilevanti rispetto ai due remake.
8.6
Voto