Life is Strange: Double Exposure è la miglior avventura narrativa di Deck Nine, grazie al ritorno di Max Caulfield come protagonista.
A quasi dieci anni dal debutto della serie, Life is Strange torna con un nuovo capitolo con protagonista Max Caulfield. La storica prima protagonista della serie torna in Life is Strange: Double Exposure, sequel diretto del capitolo originale ma con al timone Deck Nine, che ha ereditato la serie da Dont Nod ancora con il prequel Before the Storm. Nel corso degli anni, il team si è cimentato anche con Life is Strange : True colors, che purtroppo, crollava nel finale del racconto, e cerca di rialzarsi adesso riportando in scena Max. Disponibile da domani, 29 ottobre, per PlayStation, Xbox e PC, scopriamo insieme se è stata una scelta furba o se è stata ben motivata nella nostra recensione (rigorosamente senza spoiler).
Versione testata: Xbox Series X
Anni dopo gli eventi di Arcadia Bay, Max è la docente speciale di un seminario sulla fotografia alla Caledon, prestigiosa università dove la nostra fotografa prodigio ha trovato una nuova casa. Quando la sua nuova vita viene sconvolta da un altro omicidio, Max scoprirà dei nuovi poteri e farà di tutto per risolvere questo nuovo mistero e riconquistare la tranquillità tanto ambita.
Con questo seguito Deck Nine si getta a capofitto in una nuova avventura con Max. Un sequel che non ha paura di citare il passato, anche nei momenti meno opportuni e di riunire i punti di quel tempo in cui non siamo stati sopra la spalla destra della giovane fotografa. La ragazza ormai è una donna, e apparentemente non ha più i problemi da teenager che la perseguitavano ad Arcadia Bay. Il team è riuscito a mantenere l’ironia e la personalità di Max, rendendola sotto ogni aspetto il motivo migliore per giocare Life is Strange: Double Exposure.
Il cast di supporto è pieno di alti e bassi. Se alcuni personaggi osno riusciti, altri sembrano usciti da un libro di scrittura generale, seguendo una checklist di presenza pronta a riempire ogni casella.
Nonostante questo, e un paio di momenti meno incisivi, la storia di Double Exposure funziona, quantomeno nelle scelte prese dal sottoscritto. Tutto grazie anche a una colonna sonora indovinata, che accompagna gli eventi dall’inizio ai titoli di coda.
Plauso infine alla storia esclusiva della versione Ultimate (Cat Content) che vedrà Max alle prese con una dolce gattina randagia mentre indaga sul terribile crimine della Caledon.
Se avete giocato al Life is Strange originale, le decisioni che prese in quella storia avranno un ruolo e cambieranno alcuni elementi di Life is Strange: Double Exposure. Certo c’è un grande distacco a seconda della scelta che avrete fatto nel finale dell’originale, e i traumi di Max saranno pesantemente diversi. In uno dei due casi non è stato così incensivo come credevo, ma ne parleremo a tempo debito in un articolo in uscità la prossima settimana che parlerà del finale del gioco. Double Exposure è super accessibile anche ai nuovi giocatori che non hanno giocato al primo Life is Strange e cercherà in ogni modo di farvi innamorare di Max.
Nuova Max, nuovi poteri
In questo nuovo capitolo il potere di Max si è evoluto, e si manifesta in due modi ben diversi.
La giovane donna può attraversare degli squarci luminosi nel tessuto della realtà, chiamati “punti di passaggio” e passare da un mondo all’altro a piacimento. La seconda abilità le permette di percepire i punti di passaggio da una certa distanza, e di avere un’anteprima della sequenza temporale parallela senza doverci andare fisicamente, così da poter indagaresu quanto dicono le persone senza farsi effettivamente vedere.
Il gioco tiene automaticamente traccia delle due sequenze temporali grazie a un indicatore a schermo,ma si può impostare un’esperienza più immersiva deselezionando queste etichette dalle opzioni. Sotto questo aspetto Deck Nine ha fatto un buon lavoro per rendere l’avventura di Max più cinematografica possibile.
Nel corso dei cinque episodi dovremo saltare da una realtà all’altra per risolvere il mistero, portando oggetti utili dal primo mondo al secondo per aiutarci con le indagini. L’evoluzione dei poteri di Max è affrontata meglio dei drammi del suo passato, dando un senso al perchè sono tornati proprio in occasione di questo sequel.
Bingewatching o Un pezzo alla volta
Life is Strange: Double Exposure esce in un colpo solo, adottando comunque la divisione a capitoli come True Colors. Questo permette al giocatore di affrontare l’avventura tutta d’un fiato, oppure di staccare tra un episodio e l’altro per pensare a quanto è successo o far “maturare” le emozioni.
Nel 2024 forse il mercato è cambiato e non digerisce più una formula episodica, inoltre quando venivano pubblicati a distanza di mesi negli anni del primo capitolo, si faceva spesso per questioni di budget o tecniche. Va bene quindi che l’intero gioco sia già sugli scaffali a partire da domani, così che ognuno possa decidere come meglio crede di affrontare questa nuova avventura di Max.
Come nei giochi precedenti della serie, al termine di ogni capitolo sarà mostrata una schermata riassuntiva di tutte le scelte chefatte e dei percorsi che non si sono intrapresi. Come in passato, i giocatori potranno ancora una volta confrontare le loro scelte con quelle degli amici e vedere quale percentuale della community globale ha preso le stesse decisioni. Queste schermate aiutano anche a capire dove tornare per vivere delle scene mancanti o cosa potrebbe succedere cambiando la propria scelta in un determinato momento chiave.
Una volta completata una scena, sarà di nuovo disponibile nella schermata di selezione del capitolo con due opzioni: Esplora e Ricomincia. “Esplora la scena” permette di ottenere gli achievement o i trofei mancanti e di provare altre opzioni di dialogo senza compromettere il salvataggio corrente, facendoti tornare al menu di scelta del capitolo una volta completata la scena. “Ricomincia la scena” inizia un nuovo salvataggio a partire dalla scena scelta, e ti permette di avanzare con la storia dopo che la scena è finita. Si tratta di una distinzione molto utile soprattutto in un titolo narrativo come questo, così che possiate vedere le conseguenze della vita o della morte di Chloe (per esempio) sulla Max adulta.
Double Exposure: il problema dei PNG
Lato tecnico Double Exposure sfrutta lo stesso motore grafico di True Colors- e, quando si parla di ambienti, fa il suo sporco lavoro. L’illuminazione e gli effetti di luce dei due diversi mondi esplorabili da Max aiutano a immedesimarsi nell’atmosfera, regalando scorci memorabili. Parlando dei personaggi invece, c’è da tirare le orecchie al team di Deck Nine, che sembra aver concentrato tutti gli sforzi sulle protagoniste e aver invece dimenticato i personaggi secondari, lasciandoli con un inquietante sorriso da serial killer e non aggiungendo emozione alcuna alle loro parole. Questo causa un triste effetto uncanny valley, distruggendo all’istante qualsiasi momento o dialogo con i succitati personaggi.
Fortunatamente, il lato musicale è, come già detto, perfettamente in linea con la serie. Ancora una volta la musica di sottofondo è co-protagonista dei momenti rilassati e delle sequenze più toccanti, rivelandosi nuovamente fondamentale all’esperienza. Ottimo anche l’adattamento, anche se un’enigma viene “spoilerato” anzi-tempo dalla traduzione italiana. Ci troviamo comunque di fronte a un lavorone di adattamento che verrà incontro a tutti quelli che non masticano la lingua inglese (il titolo, come i precedenti, purtroppo non è doppiato nella nostra lingua).
Life is Strange Double Exposure è sicuramente il miglior lavoro di Deck Nine, sebbene non si avvicini mai a quanto fatto dal primo capitolo di Dontnod. Se non vedete l’ora di rivedere Max, quest’avventura saprà intrattenervi per qualche sera, come una serie revival arrivata anni dopo il successo dell’originale. Ora però per il team è il momento di voltare pagina e abbandonare finalmente Max e compagnia, cercando di proporre qualcosa di nuovo, magari comunque nello stesso stile. Purtroppo credo che il team non mollerà presto la serie, non dopo il finale di questo capittolo. Se però si fanno coraggio e limano un po’ i dettagli secondari, Deck Nine potrebbe seriamente rappresentare un’alternativa, nonostante il genere dell’avventura episodica stia via via sparendo.