Napoli – New York, di Jean David Morvan e Ste Tirasso, è un graphic novel unico tratto da un soggetto di Federico Fellini e Tullio Pinelli, ispiratore del film di Gabriele Salvatores. La qualità è la stessa della pellicola?
Napoli – New York, scritto dal francese Jean David Morvan e illustrato dal genovese Ste Tirasso, è un graphic novel molto atipica che riesce a rompere gli schemi poiché tratto da soggetti cinematografici e basato su un’idea di Federico Fellini e Tullio Pinelli che ha ispirato l’omonimo film di Gabriele Salvatores ancora disponibile nelle sale italiane all’atto della scrittura di questa recensione.
Il fumetto è stato pubblicato da Star Comics il 19 novembre 2024 in edizione standard e il 26 novembre in edizione speciale con variant cover. L’opera mette in mostra disegni straordinari che consentono di osservare una Napoli devastata del dopoguerra in contrapposizione con una New York splendente, tuttavia c’è qualcosa che lascia un po’ di amaro in bocca.
Una storia cruda e molto attuale
La storia si svolge principalmente in una Napoli del 1946 martoriata dalla guerra, ma che cerca di risollevarsi dalle macerie. La protagonista della vicenda è Celestina, una bambina orfana che, dopo essere stata abbandonata dal fratello maggiore Bibi, decide di partire alla ricerca della sorella Agnese, emigrata a New York in cerca di fortuna. Durante il suo difficoltoso viaggio, Celestina si lega a Carmine, un giovane ragazzo abituato a vivere di espedienti non sempre legali. Insieme formano una coppia affiatata e intraprendente, tanto da riuscire a imbarcarsi clandestinamente su una nave diretta verso l’America.
Il fumetto Napoli – New York presenta un taglio molto internazionale che si distingue per la cura nei dettagli e la capacità di affrontare efficacemente i temi più complessi e delicati. Uno dei punti di forza, infatti, è proprio la capacità di evocare lunghi intervalli di tempo in poche tavole attraverso l’uso di cambi temporali fluidi e immagini suggestive che immergono il lettore nell’atmosfera del periodo. Dopotutto il graphic novel, a differenza della pellicola, accentua gli aspetti più cupi della storia mettendo in difficoltà le difficoltà dei protagonisti in un contesto di povertà a causa della guerra e con una forte voglia di rivalsa. Inoltre, con grande sensibilità e tatto, affronta anche il tema dell’immigrazione nonché uno dei capisaldi dell’opera.
Un’eccessiva rapidità narrativa
Il principale problema dell’opera è che tutto questo viene fatto con grande rapidità. In totale, infatti, la storia viene narrata in poco più di 100 pagine e questo porta a sacrificare alcuni aspetti come la caratterizzazione e profondità dei personaggi e delle loro relazioni. Anche i personaggi di contorno, come il cuoco George e l’ispettore Domenico Garofalo vengono appena abbozzati e relegati alla parte in cui la storia è ambientata a New York. Non c’è tempo per evolvere le relazioni umane in maniera approfondita e dettagliata e tutto sembra estremamente abbozzato.
Conclusioni
Napoli – New York è un prodotto davvero affascinante soprattutto dal punto di vista artistico grazie a delle tavole dettagliate, d’impatto e con una scelta cromatica azzeccatissima. La narrazione mette in mostra un caleidoscopio di emozioni, tuttavia la sceneggiatura troppo limitata non permette di affezionarsi appieno ai personaggi e alle loro relazioni. Ci sono molte tavole ampie che mostrano ciò che non viene detto esplicitamente o che non si vuole dire per lasciare lo spunto di pensiero al lettore, ma la rapidità delle scene a volte non permette di coglierne i frutti. Una lettura che consigliamo comunque, anche perché consente di vedere dei punti di vista differenti rispetto alla pellicola.