Torna Tales of Grace f in versione rimasterizzata e porta con sé una serie di interessanti novità!
C’è stato un periodo in cui la serie di “Tales of” ha fatto tribolare i suoi fan, con capitoli mai arrivati in occidente e altri adattati con anni di ritardo rispetto alla loro release originale. Insomma, mettere le mani su un nuovo capitolo di “Tales of” era un vero e proprio calvario. Fortunatamente le cose sono cambiate, e negli ultimi anni capendone il potenziale soprattutto in occidente, Bandai Namco ha optato per una nuova politica di rivalutazione della serie, iniziando a riproporre in chiave rimasterizzata alcuni dei capitoli principali, colmando così il vuoto fra una nuova uscita e l’altra e al tempo stesso far ricoprire ai fan alcuni dei migliori JRPG di sempre.
Uscito originariamente su Nintendo Wii e riproposto successivamente su PlayStation 3, il prossimo 17 Gennaio sarà disponibile per console e PC Tales of Grace f Remastered, versione restaurata e migliorata del dodicesimo capitolo di “Tales of”. Siete pronti a scoprirlo nella nostra recensione?
Versione Testata: PlayStation 5
Asbel e Hubert sono due fratelli. Il primo scapestrato e sempre pronto a gettarsi a capofitto in nuove avventure, l’altro più dedito allo studio e dal temperamento mansueto. Vivono nella cittadina di Lhant, e il loro severo padre è il signore locale. In un giorno come tanti i due si imbattono in una ragazza svenuta in un campo, Sophie, la quale però non ricorda nulla del suo passato e del perché sia finita lì. Decidono quindi di aiutarla e la portano a casa con loro, fintanto che non troveranno qualche indizio che possa farle riacquistare la memoria.
A palazzo però arriva un nuovo visitatore, il giovane Principe Richard, che dopo un attimo di titubanza si lascerà andare stringendo una forte amicizia con Asbel e Sophie, legame che viene ulteriormente rafforzato dopo che Asbel riesce a fermare una spia mandata per uccidere Richard, un piano ordito dallo zio del principe per usurpare il trono e salire al potere. Il tempo passa, e Asbel decide di partire segretamente con Sophie verso la capitale per andare a trovale il loro amico. Purtroppo però le cose si complicano nuovamente e una volta ritrovato Richard, questo viene preso di mira da una misteriosa creatura, ma nel tentativo di salvare i propri amici da una morte ormai certa Sophie si sacrifica per fermare il mostro.
Questo a grandi linee è il prologo iniziale di Tales of Grace f, il primo arco principale che racconta la turbolenta infanzia dei protagonisti e che fa da evento scatenante per i futuri risvolti del racconto. In una sorta di storia “coming of age” avremo modo nelle prime ore di assistere ad un cambio radicale dei giovani protagonisti, segnati profondamente dalla morte della loro amica. Un cambiamento che viene evidenziato da un salto temporale che sposta la storia 7 anni avanti nel futuro.
Asbel, ormai non più un ragazzino, ha messo la testa sulle spalle diventando cadetto dell’accademia dei cavalieri mentre Hubert è stato dato anni prima in custodia ad un altra famiglia, così da intraprendere un percorso politico e stringere un legame di intesa fra le due casate. La dipartita del padre di Asbel e Hubert, e la comparsa improvvisa di una ragazzina che assomiglia alla loro amica Sophie creduta morta anni prima saranno altri eventi che porteranno i tre a riunirsi con Richard, anch’esso cresciuto ma pervaso da una mania di conquista che lo porterà a scontrarsi con gli ideali di Asbel, che farà di tutto per far ragionare l’amico e riportare la situazione alla normalità.
Tales of Grace f non è annoverato fra i migliori capitoli per quanto riguarda la storia e i suoi sviluppi. Per quanto piacevole nel suo insieme, il gioco poggia tutto sul tema dell’amicizia e sul potere di quest’ultima di curare tutti i mali del mondo. Un tema spesso ricorrente nel “Tales of” che qua viene più volte reiterato specialmente attraverso la figura di Sophie. Anche la tensione del racconto viene spezzata più volte da una certa comicità di fondo, elemento che in Grace f è quasi sempre presente e viene messo in scena con la complicità dell’eccentrica Pascal, che si unirà al gruppo seguendo il corso degli eventi e che fin da subito mostrerà un’insana attrazione per Sophie, dando vita a diversi siparietti.
Pur non brillando come racconto, faticando soprattutto con chi è alla ricerca di qualcosa di più maturo, durante l’avventura Tales of Grace f riesce a ritagliarsi i suoi momenti, in particolar modo verso le fasi finali del gioco dove ci si concentra maggiormente sugli eventi principali e meno sul resto. Come da tradizione per la serie avremo numerosissime “skit” da scoprire, dialoghi animati che si attiveranno in determinate situazioni dopo un evento principale o dopo alcune scoperte e che serviranno per approfondire certi argomenti.
Una volta completata la storia principale, ci troveremo poi ad affrontare un nuovo arco narrativo ambientato alcuni mesi dopo la fine dell’avventura di Absel e dei suoi amici, capitolo aggiunto in occasione del rilascio della versione PlayStation 3 del gioco e che va ad ampliare la storia facendo luce su alcuni elementi rimasti in sospeso, dando così un degno finale a tutti i personaggi.
Questo porta ad un aumento del tempo di gioco che si piazza su una media di 50/60 ore per completare la storia nella sua interezza, tempistiche che possono tranquillamente aumentare se si decide di prendersela con calma ed esplorare il mondo di gioco nella sua interezza completando tutte le richieste secondarie e tutti i contenuti extra che Tales of Grace f ha da offrire.
Dove però Tales of Grace f dà il meglio di sé è nel combat system, che possiamo affermare a cuor leggero, si piazza tranquillamente nella top 3 dei migliori gameplay della serie.
Strutturato quasi alla stregua di un picchiaduro, in Tales of Grace f troviamo una variante del classico Linear Motion Battle System denominata Style Shift, un nuovo sistema che ruota tutto intorno a parate e schivate che serviranno per imbastire la nostra strategia d’attacco. Ogni azione consumerà punti CC (dei punti azione) e per poter mantenere un livello continuo, specie nelle fasi più avanzate, bisognerà concentrarsi attentamente alternando attacchi base e difesa per caricare la barra e scaricandola successivamente con le arti, così da infliggere maggiori danni. Rispetto ad altri capitoli, il combat system di Grace f è sicuramente il più articolato, con diversi aspetti e tecniche che possono essere imparate e messe in pratica sul campo di battaglia, costringendo il giocatore ad essere meno passivo in un combattimento dove la semplice pressione ripetuta a casaccio dei tasti non paga assolutamente.
Anche lo sviluppo dei personaggi presenta caratteristiche interessanti. La sola crescita tramite livello non basta a definire le caratteristiche e i valori dei singoli membri del party. Qua entrano in gioco i Titoli, un sistema di potenziamento passivo che consente, una volta equipaggiati e arrivati al livello di maestria, di incrementare determinati aspetti del personaggio (dai “banali” aumenti di attacco e difesa, ad incrementi dei CC e via dicendo) ed accedere a nuove arti. L’ottenimento dei titoli avviene sia durante la normale progressione della storia o salendo di livello, sia attivando eventi secondari, e una volta raggiunto il grado massimo del titolo potremo passare al successivo, migliorando così la resa finale dei vari membri del party.
Da questo punto di vista Tales of Grace f appare come un titolo abbastanza sperimentale nell’ecosistema della serie, con alcuni elementi poi ripresi e riadattati nei capitoli successivi, come ad esempio la schivata rapida. E proprio in quest’ottica innovativa che vengono introdotti anche l‘Eleth Mixer e la Dualizzazione. Il primo permette di la creazione di oggetti durante e dopo la battaglia, come piatti per il recupero dei punti vita o la rianimazione da K.O., o l’impiego di tomi speciali che usando l’eleth (una risorsa energetica) possono attivare degli effetti speciali durante il combattimento. La Dualizzazione invece assolve il compito della cucina e del crafting, consentendo a due oggetti di essere fusi insieme per crearne uno ex novo. Tramite questo sistema è possibile non solo realizzare consumabili per ripristinare i propri HP ma anche migliorare e potenziare l’equipaggiamento, ottenendo nuovi armamentari da impiegare in battaglia.
Anche per quanto riguarda l’esplorazione Tales of Grace f apporta alla discussione qualche novità, dimostrandosi ancora una volta un capitolo di passaggio fondamentale nella scala evolutiva dei “Tales of”. Pur presentando la classica esplorazione lineare, con i dungeon che non offrono chissà quali ostacoli che ne compromettano il completamento, la novità più grossa la troviamo nell’abbandono della classica world map in favore di micro aree esplorabili interconnesse fra loro, anticipando così la svolta esplorativa libera di Tales of Xillia, avvenuta anni dopo. Purtroppo però la scelta di eliminare l’overworld in favore di questa struttura ha posto degli evidenti limiti, come un sempre presente backtracking, l’assenza di mezzi per spostarsi rapidamente da una zona ad un altra (che arriverà solo verso fine avventura) in favore di un sistema di viaggio rapido che permette di spostarsi solamente fra le zone limitrofe e la presenza di diversi muri invisibili imposti dalla storia per incanalare l’avventura verso determinati percorsi.
L’uscita di questa versione rimasterizzata ha portato con sé alcuni aggiustamenti rispetto alla versione originale uscita su PlayStation 3. Restando in tema di esplorazione abbiamo un nuovo indicatore che ci segnalerà costantemente la direzione della quest principale o la presenza di eventuali secondarie, molte delle quali a tempo, evitando così di progredire con il rischio di perdersele. Viene anche aumentata la possibilità di correre più velocemente durante le fasi esplorative, una pezza per ridurre al minimo quelle problematiche di cui vi abbiamo parlato qualche riga più in alto inerenti proprio al backtracking. In entrambi i casi possono essere tranquillamente disattivati, nel caso vogliate godervi l’avventura nella sua forma originale. E se siete stanchi dei continui incontri si potranno anche disattivare attraverso il menù delle opzioni, per godersi il viaggio senza lo stress di combattere.
Adesso, avviando il gioco per la prima volta avrete subito accesso al Negozio dei Gradi, una funzione solitamente riservata al New Game + e che aggiunge interessanti opzioni di gioco, come esperienza aumentata, loot migliori e danni incrementati. Se questo avvantaggia ed invoglia al replay soprattutto chi ha già avuto modo di affrontare Tales of Grace f in passato, snellendo diversi aspetti legati soprattutto al grinding, il nostro consiglio è di disattivare tutte quelle opzioni che vanno a modificare gli equilibri del gameplay nel caso siate al vostro primo approccio con il gioco, godendovi così l’esperienza più vicina alla formula originale, lasciando attive solo le opzioni legate al quality of life. Attivandole l’avventura si semplifica notevolmente, facendo perdere al sistema di combattimento tutto quello che di buono ha.
A livello grafico la remastered non presenta troppi stravolgimenti rispetto alla sua controparte per PlayStation 3. C’è un miglioramento generale nella qualità dell’immagine, una miglior risoluzione, una resa dei colori più accesa e viva, e una maggior pulizia video, che si traduce soprattutto in un frame rate stabile in ogni occasione. La base del gioco è rimasta la stessa, con i modelli dei personaggi che prendono vita dal design di Mutsumi Inomata, ma che non sempre riescono a convincere nella loro versione 3D, specialmente per quanto riguarda alcune animazioni facciali. Anche a livello di ambientazioni si viaggia sempre con il freno a mano tirato, e manca quell’elemento visivo che cattura l’occhio che invece è quasi sempre presente all’interno della serie.
Trovano spazio nuove “skit” e la possibilità di saltare filmati e cut scene, utile nel caso le abbiate già viste e vogliate passare oltre. Fra i vari quality of life abbiamo anche la presenza di un’utile autosave e la possibilità di ritentare una battaglia in caso di game over, facendoci ripartire dal menù di gioco e consentendoci di apportare le opportune modifiche prima di ributtarsi in battaglia.
Come negli ultimi capitoli, remastered comprese, Tales of Grace f adesso parla italiano, e cosa più interessante, sono stati aggiunti i sottotitoli durante le battaglie, per l’uso delle arti mistiche, e per le scene a fine scontro, dove solitamente i vari membri del party si scambiano commenti e battute spesso incomprensibili, specie se si utilizza il doppiaggio giapponese.
Sempre a livello di contenuti troviamo poi gran parte dei DLC usciti in passato con diversi costumi selezionabili per personalizzare l’aspetto del nostro party (mancano purtroppo quelli su licenza).
Tales of Grace f Remastered è un buon capitolo della serie di “Tales of”. Un episodio di passaggio che non brilla particolarmente per la sua storia, ma che ha avuto l’ambizione di proporre quello che ad oggi è, e resta, uno dei migliori sistemi di combattimento action all’interno della serie. Divertente da giocare, dà il meglio di sé nelle fasi avanzate del gioco, stratificandosi ora dopo ora ed introducendo diverse tecniche che lo elevano quasi alla stregua di un picchiaduro, per la complessità e la versatilità del suo sistema di lotta, che sarà capace di catturarvi come non mai.
In questa nuova edizione le aggiunte al quality of life si fanno sentire, sebbene alcune introduzioni, come in Negozio dei Gradi sbloccato fin dall’inizio dell’avventura, vadano prese con il giusto peso per evitare di snaturare gli equilibri della formula originale. Con questa remastered Bandai Namco ha trovato un buon compromesso per ridare vita ai vecchi capitoli di “Tales of”, e ci auguriamo che questa sia la strada giusta per veder arrivare i capitoli ancora inediti che hanno fatto la storia del franchise e che meritano di essere riscoperti ed amati.