Tempest Rising – La Recensione

Tempest Rising è un RTS old-school ispirato a Command & Conquer: due fazioni, risorse preziose e strategie diverse in intense campagne e schermaglie, con un comparto tecnico solido.

Nel panorama videoludico moderno, i titoli strategici in tempo reale più tradizionali, conosciuti anche come RTS, si fanno sempre più rari. Anche se sono ancora relegati a una nicchia di appassionati che non ha mai smesso di desiderare un ritorno ai fasti delle vecchie glorie, sta capitando sempre più spesso di parlarne e oggi siamo qui con un titolo che ricorda il grandissimo capolavoro Command & Conquer. Proprio per questa grande somiglianza, Tempest Rising, degli sviluppatori Slipgate Ironworks e 2B Games Sp. z o.o., ha saputo attirare l’attenzione molto prima della sua uscita ufficiale avvenuta il 17 aprile 2025 grazie anche alle sue dichiarate ispirazioni e a un gameplay palesemente old school.

Versione testata: PC

Un tributo chiaro a Command & Conquer

Definire Tempest Rising un successore spirituale di Command & Conquer sarebbe alquanto riduttivo: dalle fazioni che richiamano in modo appena velato quelle storiche, alla colonna sonora carica di synth metal, fino alle schermate d’intermezzo in cui l’influenza della propria fazione si espande sulle mappe dell’Europa, la volontà di Slipgate Ironworks di emulare l’RTS del 1995 è quanto mai sfacciata. Basti pensare alla risorsa principale del gioco, la Tempest, che richiama immediatamente il Tiberium della saga di Westwood Studios, con la sola differenza cromatica: qui di un rosso acceso anziché verde smeraldo.

Eppure, Tempest Rising non si limita a indossare solo i panni di Command & Conquer, poiché comprende davvero ciò che ha reso il gioco un capolavoro e un classico senza tempo e ne arricchisce gli elementi per adattarli ai gusti del pubblico moderno. L’azione strategica è veloce e spettacolare, le due fazioni offrono approcci tattici profondamente diversi e sorprendono per la loro profondità strategica. Ma soprattutto, le due campagne proposte sono veri e propri condensati di tensione, curate nei minimi dettagli e capaci di declinare i fondamenti strategici in modi avvincenti e creativi.

Grandi differenze per approcci misti

Il titolo offre una campagna articolata in due percorsi paralleli, permettendo al giocatore di vestire i panni di due fazioni opposte. Ambientato nel 1997, all’indomani della Terza Guerra Mondiale, il mondo è stato colpito da una misteriosa nuova forma di vita chiamata appunto Tempest: una struttura radioattiva ramificata e rossastra che sembra una pianta, ma in realtà non lo è. La Tempest è pericoloso per la salute umana, per le apparecchiature tecnologiche e si diffonde rapidamente, ma allo stesso tempo rappresenta una preziosa fonte di energia. Ed è proprio questo a scatenare il conflitto tra le due fazioni dominanti della Terra: la Global Defence Force (GDF), una forza tecnologicamente avanzata dotata di armi laser e droni, e la Tempest Dynasty, un’alleanza eurasiatica dal piglio più tradizionale e dalle armi incendiarie.

Ogni fazione dispone di 11 missioni, non collegate da una trama lineare e con una progressione molto lenta e ramificata, segno di un gioco inaspettatamente complesso e tattico. L’aspetto più interessante è che ogni azione compiuta in Tempest Rising si svolge in modo diverso a seconda della fazione scelta, anche nella raccolta della preziosa Tempest. La GDF, ad esempio, raccoglie risorse tramite una raffineria dotata di un camion per il trasporto della risorsa, mentre la Tempest Dynasty utilizza una piattaforma mobile per la raccolta, equipaggiata con ruote che, una volta schierate, si trasformano in piccoli robot da lavoro.

Anche la costruzione degli edifici funziona in modo diverso per ciascuna fazione. La GDF posiziona i progetti direttamente sul terreno e le strutture si costruiscono gradualmente nel tempo, mentre la Tempest Dynasty adotta un sistema più simile al Command & Conquer originale: gli edifici vengono realizzati all’interno del menu di costruzione e poi collocati sul campo già completati, assemblandosi istantaneamente. Questo sistema li protegge da eventuali danni durante la costruzione, ma richiede di essere rapidi e precisi nel piazzamento, poiché le costruzioni in coda non inizieranno fino a quando non si sarà posizionato il progetto già pronto.

Unità e peculiarità di fazione

La vera differenza tra le fazioni, però, emerge soprattutto nelle unità e nelle dinamiche di combattimento. La GDF punta su tecnologia avanzata e raccolta di informazioni. La sua fanteria è supportata da droni armati di micromissili o laser in grado di colpire veicoli, velivoli e strutture fisse, mentre le unità corazzate sono guidate da veloci 4×4 da ricognizione capaci di marcare i bersagli per aumentare i danni inflitti dai carri armati. Al contrario, la Tempest Dynasty predilige un approccio più brutale e aggressivo, con un esercito guidato da fanti lanciafiamme e supportato da SUV blindati che lanciano missili a grappolo e potenti camion lanciarazzi. Ma è anche dotata di alcune delle unità più strane e originali del gioco, come una gigantesca sfera metallica che rotola letteralmente sopra le unità nemiche di piccole e medie dimensioni, distruggendole all’istante.

In effetti, il catalogo di unità di Tempest Rising riserva vere chicche. Una delle più interessanti tra le fila della GDF è il Trebuchet, un pesante carro armato che può trasformarsi in un cannone d’artiglieria stazionario ancora più potente. I Trebuchet sono eccellenti in difesa, ma anche devastanti se piazzati nelle retrovie durante un assalto. C’è anche lo Shieldmaiden, un hovercraft antiaereo che diventa un elemento imprescindibile di ogni forza d’attacco. Non solo il suo cannone laser a raffica abbatte senza difficoltà le unità aeree della Tempest Dynasty, generalmente superiori, ma è anche in grado di lanciare capsule di riparazione che sistemano automaticamente le unità alleate direttamente sul campo di battaglia.

La maggior parte delle unità di Tempest Rising è dotata di abilità attive, che si affiancano a una selezione di poteri utilizzabili a livello di fazione in qualsiasi momento della partita. Queste capacità, se ben coordinate, possono essere combinate per ottenere effetti tattici notevoli. Ad esempio, la GDF può schierare una tiratrice scelta capace di rendersi invisibile, permettendole di avvicinarsi indisturbata alle postazioni nemiche e neutralizzare bersagli prioritari tra le fila della fanteria. Contestualmente, è possibile richiedere un bombardamento aereo su qualsiasi punto del campo visivo alleato, trasformando di fatto la cecchina in un’unità di incursione capace di colpire in profondità nelle retrovie nemiche. Naturalmente, sarà necessario prestare attenzione agli specialisti della Tempest Dynasty, come il Machinist, in grado di individuare le unità in modalità furtiva e compromettere le suddette strategie.

Il comparto unità di Tempest Rising nasconde alcune autentiche gemme, capaci di rendere ogni scontro dinamico e ricco di possibilità strategiche. Piuttosto che limitarsi a una mera contrapposizione di eserciti lanciati frontalmente contro le basi avversarie, il gioco incoraggia il controllo attivo del territorio e la gestione del campo di battaglia su ampia scala. Entrambe le fazioni dispongono di abilità dedicate all’espansione rapida e alla conquista di punti strategici, come i campi di Tempest. La GDF può richiamare un indicatore luminoso sul campo che consente di costruire qualsiasi struttura entro il suo raggio d’azione finché rimane attivo, mentre la Dynasty può dispiegare un furgone di recupero, trasformabile in un piccolo centro di costruzione mobile, capace non solo di erigere edifici e difese, ma anche di ripararli automaticamente in caso di danni.

Entrambe le fazioni dispongono di ingegneri multifunzione in grado di riparare strutture e veicoli, disinnescare mine e catturare edifici nemici. La possibilità di ripristinare ponti distrutti o eliminarli per bloccare vie d’accesso aggiunge elementi tattici di rilievo. In battaglia è inoltre possibile attivare supporti globali, abilità speciali che variano da fazione a fazione e che includono bombardamenti aerei, rilascio di mine, dispiegamento di unità d’assalto e strutture curative temporanee. L’interfaccia utente è chiara e funzionale.

Le unità e le costruzioni si gestiscono comodamente dal pannello laterale, diviso in categorie ben definite: edifici standard, difese, fanteria, veicoli e aviazione. È possibile assegnare priorità, passare rapidamente da un edificio all’altro e vendere o riparare strutture con un semplice clic. Il risultato è una strategia di conquista e difesa fluida e articolata, in cui la gestione delle risorse, la mobilità e il controllo delle zone nevralgiche del campo di battaglia assumono un ruolo centrale nello sviluppo della partita.

Missioni dinamiche e obiettivi variegati

Il cuore dell’esperienza di apprendimento e affinamento tattico, però, si trova nelle due campagne principali. Ogni campagna è progettata non solo per familiarizzare con le specificità delle fazioni, ma anche per mettere alla prova il giocatore in scenari complessi e serrati. Non sono assolutamente semplici tutorial, poiché queste missioni propongono situazioni di crescente difficoltà. Emblematico è il quinto incarico della campagna GDF, dove il giocatore deve difendere una base centrale sotto costante assedio, mentre contemporaneamente intercetta e distrugge convogli nemici che percorrono diversi settori della mappa a orari prefissati. Il tutto entro un tempo limitato, richiedendo pianificazione, rapidità e capacità di adattamento. Una delle missioni più complicate, ma allo stesso tempo più goduriose una volta completata.

Il design delle missioni si distingue per originalità e ritmo. Una delle più riuscite sfrutta tutte le potenzialità della cecchina. Quest’ultima si ritrova a smantellare un vasto insediamento della Dynasty da sola, ma a poco a poco trova in giro per la mappa unità alleate intrappolate e una piccola squadra di carri stealth, in una serie di azioni mordi e fuggi. Anche la campagna della Tempest Dynasty, sebbene più graduale nell’avvio, offre momenti memorabili, come una missione ambientata in un’operazione di raccolta di Tempest, che da compito di routine si trasforma in una battaglia disperata contro un’improvvisa offensiva della GDF.

Slipgate Ironworks dimostra una solida padronanza nel costruire missioni intense e appassionanti partendo dai tradizionali strumenti del genere RTS, infondendo a Tempest Rising quell’immediatezza e audacia che hanno reso immortale Command & Conquer. Il tutto culmina con un finale per entrambe le campagne che introduce una terza fazione, i misteriosi Veti, un’avversità dirompente per dinamiche e potenza, capace di cambiare radicalmente le sorti dello scontro e offrire un deciso cambio di ritmo. Senza svelare troppo, è sufficiente dire che i loro armamenti fanno impallidire qualsiasi unità pesante delle altre due fazioni.

Multiplayer e comparto tecnico

Oltre alla campagna, Tempest Rising offre una modalità schermaglia, sia in solitaria contro avversari controllati dall’IA, sia in multiplayer online e via LAN. Sono presenti circa dieci mappe, configurabili per due o quattro partecipanti, con la possibilità di allearsi in squadre o affrontarsi tutti contro tutti.

Interessante la presenza di numerosi edifici neutrali sul campo di battaglia, come bunker, torrette e generatori di risorse, conquistabili e utilizzabili per ottenere vantaggi strategici. Le dottrine, ovvero bonus passivi sbloccabili tramite punti ottenuti in missione, ampliano le possibilità di personalizzazione e crescita e se ne impara l’utilità proprio nella modalità campagna.

La colonna sonora, composta da oltre 40 brani rock di ottima fattura, è gestibile tramite un’apposita funzione jukebox interna al gioco, che consente di selezionare e riprodurre i pezzi preferiti. Il comparto audio è completato da effetti sonori convincenti e da un doppiaggio discreto, seppur non sempre perfettamente sincronizzato con le animazioni facciali.

Graficamente il gioco, realizzato con Unreal Engine, restituisce ambientazioni credibili e ben caratterizzate: deserti, foreste innevate, rovine urbane e montagne rocciose si alternano su mappe curate nei dettagli, con modelli di unità e strutture dall’aspetto solido e piacevole. Gli effetti visivi, poi, sono coinvolgenti: i veicoli sollevano nuvole di polvere durante gli spostamenti, le strutture distrutte collassano in esplosioni spettacolari e gli aerei abbattuti precipitano in modo convincente. Da segnalare qualche sporadico bug e glitch che causa l’inutilizzo di alcune unità perché compenetrate con la mappa di gioco o l’impossibilità di selezionare delle unità perché rese improvvisamente trasparenti e inesistenti, ma si tratta di qualcosa di talmente sporadico da non farci nemmeno caso.

Nel complesso comunque si presenta come un prodotto solido e ben rifinito, privo di difetti gravi. Alcune aree, tuttavia, potrebbero essere ulteriormente sviluppate. La terza fazione, pur essendo integrata nella campagna, non è ancora selezionabile in modalità multigiocatore o schermaglia e sicuramente questa mancanza verrà colmata con aggiornamenti futuri. Inoltre, sarebbe auspicabile una campagna dedicata ai Veti, che consentirebbe al titolo di distinguersi ancor più dalla sua ispirazione originaria.

Conclusioni

Tempest Rising è una lettera d’amore agli RTS classici, pensata per i nostalgici e per chiunque senta la mancanza di battaglie campali, gestione delle risorse e costruzione di basi fortificate. Pur con alcune imperfezioni da rifinire, come piccoli bug e un doppiaggio migliorabile, il titolo convince per varietà, atmosfera e fedeltà alle sue ispirazioni.Una proposta solida e consigliata, soprattutto a chi ha apprezzato le opere di Westwood Studios e cerca un RTS moderno con il cuore degli anni 90.
Tempest Rising riesce anche a coinvolgere i giocatori più giovani e inesperti. Il titolo propone infatti un riuscitissimo compromesso tra la giocabilità classica e una realizzazione tecnica moderna. Non aspettatevi grandi slanci di originalità, ma il divertimento di certo non manca. Potrete godervi due campagne ben realizzate e in buona parte differenti tra loro, oltre a un multiplayer di qualità. Possiamo tranquillamente definire questo titolo un degno erede di Command & Conquer.

Tempest Rising è già disponibile per PC Windows.

Tempest Rising
Pro
Due campagne dinamiche, divertenti e tatticamente appaganti
Tante unità ed edifici, ma gestione lineare e ordinata
Graficamente e tecnicamente robusto...
Contro
...presenza di sporadici bug e glitch che rendono inutilizzabili delle unità
Doppiaggio non sempre perfetto
Non rinnova particolarmente il genere
8.5
Voto