Laddove nel lato artistico South of Midnight è impeccabile, il nuovo action di Compulsion Games si scontra con delle meccaniche forse troppo semplici.
Dopo Contrast e We Happy Few, Compulsion Games torna sul mercato con un nuovo action adventure ambientato nel Profondo Sud americano. South of Midnight è infatti il primo titolo di Compulsion Games sviluppato sotto l’ala protettrice di Microsoft, ed è disponibile dal 9 aprile su Xbox e PC, anche nel catalogo Game Pass. Dopo aver accompagnato Hazel nel suo viaggio tra le leggende del Bayou nelle scorse settimane, sono finalmente pronto a raccontarvi pro e contro di South of Midnight in questa recensione.
Versione Testata: PC / Xbox Series X
Le leggende del Bayou
In seguito a un forte uragano che trascina via la casa con sua madre all’interno, l’atletica Hazel eredita la magia delle Tessitrici, figure leggendarie in grado di riparare i legami e gli spiriti spezzati. Mettendo a frutto le sue nuove abilità, Hazel si metterà alla ricerca della madre scomparsa, mentre sbroglierà il groviglio del passato della sua famiglia e, affronterà creature enormi dalle origini drammatiche.
South of Midnight è una storia a tinte miste che non si risparmia argomenti crudi, come schiavismo, cannibalismo e violenza sui minori. Tramite gli occhi di Hazel vedremo diverse sfaccettature dell’animo umano, raccontate con splendidi colori caldi e freddi e con una colonna sonora pronta a fare incetta di premi alla fine di quest’anno. Il finale purtroppo non risulta all’altezza dell’inizio del racconto, chiudendo sì le trame di gioco, ma senza la stessa spinta o verve delle prime ore. Si sente infatti una certa stanchezza nei capitoli finali, nonostante quanto c’è a schermo resti a ogni modo molto bello da vedere.

South of Midnight ha una struttura a livelli classica, e la trama si dipana in quattordici capitoli nei quali Hazel affronterà ogni tipo di creature. Il titolo di Compulsion Games è un action adventure classico, e in ogni livello dovrete sfruttare le abilità da tessitrice di Hazel per andare da punto A a punto B e portare avanti la narrativa. Sparsi per la mappa, tra biforcazioni e passaggi nascosti, ci sono una serie di documenti che aiutano a concretizzare il world building, e dei pelucchi di filo con cui potrete migliorare le abilità di combattimento della giovane ragazza.
Bello da vedere, troppo semplice da giocare
Prima di concentrarmi sul gameplay vero e proprio, sento il bisogno di lodare il comparto artistico di South of Midnight. Capace di fulminare fin dal trailer d’annuncio, il Bayou di Compulsion Games è capace di conquistare sia per l’atmosfera delle diverse ambientazioni, sia per i suoi abitanti, siano questi umani (sporchi e pieni di difetti o caratteristiche fisiche accentuate) siano animali o creature leggendarie. Se da un lato però non si può che encomiare il lavoro fatto, dall’altro il team è tornato indietro sulla scelta di proporre l’intero gioco in Stop Motion (o a passo uno come Spider-Man Across the Spider-Verse). Ci sono elementi che restano in stop motion (come gli animali), altri che si muovono normalmente e altri ancora che (come la stessa Hazel) fanno un po’ e un po’, indecisi su come proseguire. Il tutto diviene disorganico e meno affascinante rispetto a quanto visto nel trailer d’annuncio lo scorso anno.



L’altra grande protagonista del gioco è sicuramente la colonna sonora. La colonna sonora originale di South of Midnight è un mix di musica tradizionale del sud degli Stati Uniti e suoni trascendentali. Ideata da Olivier Deriviere, la colonna sonora dinamica contiene interpretazioni di artisti locali e incorpora gli strumenti tradizionali per creare una narrativa musicale che si evolve insieme alle azioni di Hazel e all’ambientazione del gioco. Dal blues emozionale all’honky-tonk più sfrenato, ogni canzone rievoca la ricca storia culturale della regione, trasportando i giocatori in un’atmosfera mistica e inquietante mentre ci si avvicina alle boss battle. Parlando proprio delle boss fight, sembra che Compulsion Games non ci abbia creduto fino in fondo. Le prime tre sono molto belle e avvincenti (con una sfida secondaria per i cacciatori di obiettivi), mentre l’ultima, che dovrebbe essere la summa di tutte, è semplicemente una serie di orde di nemici. Una scelta che ho trovato purtroppo deludente.

Come già anticipato, South of Midnight è un action adventure classico, in cui Hazel utilizzerà i suoi poteri da tessitrice sia per esplorare, sia per combatter ei costrutti oscuri che affliggono il Bayou. Purtroppo lato gameplay, South of Midnight si limita a far e il compitino e, una volta sbloccate tutte le mosse, si entrerà in un ciclo sempre uguale di azioni da fare. Esploreremo la nuova zona raggiungendo aree più larghe, sconfiggeremo un determinato numero di nemici con le mosse a nostra disposizione, libereremo la zona dallo stigma svelando il passato tragico della creatura e infine correremo all’inizio della zona in una sequenza di fuga che ci porterà poi alla boss battle. Ci sono poche varianti a questo schema nel corso dei quattordici capitoli dell’avventura di Hazel, il che mi ha lasciato un po’ interdetto, soprattutto nelle fasi finali. Fortunatamente, l’ambientazione, i personaggi, e soprattutto la direzione artistica mi hanno fatto chiudere un occhio sulla monotonia del gameplay. Un giocatore più esigente però, potrebbe sentire molto presto la stanca.
Nonostante non sia perfetto, South of Midnight è il titolo migliore di Compulsion Games. Se il lato artistico di South of Midnight è impeccabile, con una colonna sonora che si fa prepotentemente spazio tra le boss battle e le varie sequenze di fuga di Hazel, il nuovo action di Compulsion Games si scontra con delle meccaniche forse troppo semplici. Certo, per qualcuno non abituato a giocare questo potrebbe non pesare, e la storia di Hazel Flood vi conquisterà senza remore, ma chi mastica qualche action si troverà purtroppo presto annoiato. Il consiglio però è per coloro che hanno il Game Pass, in quel caso, potete provare tranquillamente South of Midnight e farvi una vostra idea.