Clair Obscur: Expedition 33 – La Recensione

Clair Obscur: Expedition 33 è la risposta occidentale ai JRPG, un trionfo tra molti alti e pochissimi bassi.

Clair Obscur: Expedition 33 è sicuramente il gioco del momento. Sviluppato da Sandfall Interactive, piccolo studio francese di trenta persone, con tre ex membri di Ubisoft e una serie di team esterni ad appoggiarne le enormi ambizioni, Clair Obscur: Expedition 33 sembra a tutti gli effetti un miracolo.

Disponibile per PlayStation 5, PC e Xbox (anche nel Game Pass) al competitivo prezzo di 49,99€ dallo scorso 24 aprile, in queste settimane mi sono unito alla Spedizione 33, scoprendo pro e contro di questo titolo incredibile. Nel caso non vi siate ancora avventurati in quello che è a tutti gli effetti il figlio europeo dei JRPG più blasonati, spero che questa recensione possa essere la spinta necessaria a tuffarvici a capofitto.

Versione testata : Xbox Series X

Credo che in queste tre settimane abbiate letto tutto il possibile sul team di Guillaume Broche e su come è nato Clair Obscur: Expedition 33 (da ora solo Expedition 33) ma, per chi ancora non lo sapesse, l’ex sviluppatore di Ubisoft ha fondato la sua squadra nel 2020. Voleva creare la propria storia, utilizzando uno dei suoi generi preferiti, il gioco di ruolo a turni.

Le sue principali ispirazioni sono arrivate durante la pandemia, mentre affrontava Sekiro e Persona 5, ma dentro Expedition 33 ci sono anche tanti anime moderni come Attack on Titan e soprattutto rimandi ai classici Final Fantasy. Questa premessa è doverosa perché Expedition 33 prende un po’ da tutto ma, incredibilmente, riesce a unire ogni cosa in un’identità propria, una storia convincente e in più punti commovente.

To those who come after

In un mondo post apocalittico, una Spedizione coraggiosa abbandona la propria città per fermare l’annuale genocidio degli umani. Potrei spendere altre parole ma andrei a rovinarvi un racconto che colpisce forte fin dal prologo. Expedition 33 è una storia di rivalsa, ma al tempo stesso una battaglia per la propria sopravvivenza e un ritratto della psiche umana, con paure, sogni e inganni. Ogni protagonista di Expedition 33 nasconde la propria verità, così come gli abitanti del mondo, schiudendo man mano che si prosegue una serie di misteri tutti collegati tra loro. Una trama che si appoggia molto pesantemente sugli stilemi di Final Fantasy e di alcuni racconti moderni, capace di stupire con colpi di scena inaspettati. I dialoghi opzionali si alternano ai momenti più importanti, andando ad arricchire l’intero ecosistema. Non solo, disseminati per il gioco ci sono dei diari delle spedizioni precedenti: mascherati da collezionabili, questi archivi servono a spiegare il passato del mondo di Expedition 33 e ad avvolgere ancora di più il giocatore.

Egregio il lavoro di doppiaggio inglese, che ospita attori come Charlie Cox, Jennifer English, Ben Starr e Andy Serkis. Ogni attore riesce a rendere convincente il proprio personaggio, tenendo incollati allo schermo a ogni cutscene. Tutti i testi e i dialoghi sono poi adattati in italiano, traduzione necessaria soprattutto per l’alta mole di regole da imparare e poteri da utilizzare.

Expedition 33: tra parate , schivate e contrattacchi

Perché, come detto più volte, Expedition 33 è un gioco di ruolo a turni. Questo implica, poteri speciali, abilità e statistiche da aumentare per ognuno dei membri del nostro party. Anche qui, Sandfall Interactive ha pescato un po’ dal gruppo, prendendo l’hud di Persona, le schivate e gli attacchi a ritmo come nelle serie RPG di Mario, e i parry e la barra dello stordimento già viste anche in Sekiro.

Ma nonostante la prima impressione è quella di un frankenstein di meccaniche, il tutto è così ben orchestrato da regalare più di una soddisfazione. Quando si mettono insieme le abilità dei personaggi, andando a distruggere le apparenti difese altissime di un boss, oppure ci si scontra con qualcosa di apparentemente troppo forte per il nostro livello ma lo si riesce a sconfiggere parando ogni singolo colpo, Expedition 33 riesce a lasciare davvero un segno nella memoria del giocatore.

Ognuno dei membri del party ha la sua meccanica unica che andrà sfruttata al meglio per poter sconfigger ei nemici più forti (soprattutto nelle battaglie secondarie). In aiuto a ogni abilità personali ci sono i Picto, abilità passive che andranno conquistate per poi essere assegnate a tutta la squadra tramite i punti lumina. A questo aspetto “teorico” si accosta il parry (in più versioni), lato tecnico che sarà necessario per superare indenni battaglie anche troppo toste.

Fortunatamente, se doveste trovare difficoltà con qualche battaglia, il gioco vi permette di abbassare la difficoltà e riprovare senza conseguenze. Non solo, Sandfall Interactive ha inserito numerosi modi per riassegnare i punti dei personaggi, così da farvi tentare più modi o strategie e non penalizzare troppo chi non conosce il genere.

Sfortunatamente, non poteva essere tutto perfetto (o quasi). Expedition 33 casca spesso su delle piccolezze, delle aggiunte QoL che è inspiegabile non ci siano. Come a esempio l’assenza di un elenco delle missioni secondarie accettate, o la completa mancanza di mappe nei dungeon, o ancora l’inesistenza di un bestiario per imparare debolezze e resistenze dei nemici. E poi si arriva al vero tasto dolente: i minigiochi. Ovviamente sono opzionali, ma i momenti platform dei minigiochi di Expedition 33 sono la parte meno riuscita dell’intera produzione.

Sembra che Sandfall Interactive abbia voluto prendere i migliori rage game presenti sul mercato e inserirli in un piccolo spazio nel loro gioco. Fortunatamente, come già detto, si tratta di piccolezze o di cose completamente opzionali che no nvanno a minare di troppo l’esperienza completa. Vivere Expedition 33 resta sempre ad alti livelli, nonostante queste piccole mancanze (che spero facciano capolino in un’eventuale sequel).

Bellissimo da vedere e da sentire

Fin dal primo trailer, Expedition 33 colpì per la sua estetica e per il suo aspetto grafico. A carte scoperte, il titolo è un gran piacer eper gli occhi. non solo per i suoi bellissimi protagonisti (non c’è un personaggio brutto nella spedizione 33) ma anche per il monster design e per gli abitanti della regione. Ci troviamo di fronte a qualcosa di facilmente riconoscibile e che verrà probabilmente ricordato anche nei prossimi anni. Un lavoro sopraffino nonostante gli ambienti siano mappe chiuse (anche se con una bella implementazione dell’esplorazione verticale oltre che dei corridoi. Ma non è solo quello, Expedition 33 non scimmiotta l’estetica giapponese bensì, come è giusto che sia, utilizza un’estetica occidentale e ovviamente francese, per i suoi ambienti.

Non è comunque solo una questione estetica e tecnica, ma anche sonora. La colonna sonora di Expedition 33 è probabilmente, tra le migliori degli ultimi anni, capace di parcheggiarsi nella memoria e tornare prepotentemente a sovrastare tutto il resto. Come già sottolineato più sopra, ottimo anche il lavoro di sound design, che si unisce al gameplay, dando indizi su quando è meglio schivare o parare. Giocato con un paio cuffie, il titolo di Sandfall Interactive è i ngrado di aumentare ancora di più l’immersività nel suo mondo apocalittico.

Per essere un titolo di debutto, Clair Obscur: Expedition 33 è un miracolo. Nonostante qualche sporcatura qua e là, l a cura messa da Sandfall Interactive nella creazione del mondo e dei suoi protagonisti è maniacale, ed è destinata a lasciare il segno negli anni a venire. Siamo di fronte a uno dei migliori titoli dell’anno e sicuramente a uno dei migliori di questa generazione, e al contempo, a un ottimo punto d’ingresso nel mondo dei giochi a turni. Dopo Expedition 33 potete finalmente riscoprire il genere, recuperando i titoli migliori usciti negli anni passati. Complimenti quindi a Sandfall Interactive per aver creato la controparte occidentale di Final Fantasy.

Clair Obscur: Expedition 33 è disponibile su PC, PlayStation e Xbox , anche all’interno dell’Xbox Game Pass.

Clair Obscur: Expedition 33 – La Recensione
Pro
Storia convincente e commovente.
Comparto artistico e sonoro di valore.
Meccaniche ben implementate e coinvolgenti.
Contro
Si sente l'assenza della minimappa nei dungeon.
Le poche sezioni platform alla "Only Up" .
9.5
Voto