Nel 1999, quando con il nostro Gameboy consumavamo tastini a furia di cercare bestioline in Pokémon Rosso e Blu, nessuno di noi poteva fare caso a quello che andrò a raccontare tra breve. Specifico come prima cosa che si tratta di leggenda metropolitana piuttosto nota su internet, non confermata da Game Freak e Nintendo.
Partiamo con ordine: abbiamo battuto i SuperQuattro, torniamo gloriosi dall’Altopiano Blu e possiamo finalmente entrare nella Grotta Celeste. Qui, dopo la classica sfacchinata, troviamo quel portento di Mewtwo. Con fatica, (tanta, troppa se abbiamo già usato la Masterball), lo catturiamo. Bene: colpo grosso. Ma se esiste un Mewtwo dovrà esistere un Mew, senza dimenticare quanto letto a proposito della creatura nei diari trovati nella Villa Pokémon sull’Isola Cannella appartenenti a Mr. Fuji.
I testi appena citati lasciano intendere che la Villa Pokémon altro non era che il luogo di nascita di Mewtwo. Riepiloghiamo: un Mew viene trovato in Guyana, Sud America, e successivamente catturato e portato alla villa per esperimenti e analisi. Si scopre che l’esserino rosa è incinta, e, dopo essere nato, il suo cucciolo viene sottoposto a tecniche barbare di potenziamento (ordinate dal Team Rocket), che lo privano della sua natura giocosa e lo rendono irascibile e estremamente pericoloso. Tanto che ad un certo punto distrugge l’intera Villa Pokémon in preda all’ira, andando a nascondersi isolato dagli umani nella Grotta Ignota o Celeste (dove gli rompiamo noi le balle insomma).
E qui si inserisce, ad avvalorare il tutto, il leggendario Film dei Pokémon, che tanto ci ha fatto piangere ed emozionare e che ci spiega l’odio profondo e motivato di Mewtwo verso la razza umana. Facciamo però un passetto indietro: prima dell’arrivo del Team Rocket a che cosa stavano lavorando gli scienziati dell’Isola Cannella (tra cui figura probabilmente anche il capopalestra attuale del posto, Blaine)?
Ad esperimenti di clonazione. Si, stavano cercando di clonare il Mew trovato. Il gioco esce in Giappone nel febbraio del 1996; a luglio dello stesso anno nasce la Pecora Dolly: il mondo è nel pieno del dibattito sulla pratica della clonazione. Anche quello fantastico dei Pokémon non vuole essere da meno.
Dunque provano a clonare Mew, ma evidentemente non ci riescono. E qui si entra nel pieno della leggenda: i primi esperimenti di clonazione falliti danno origine a esseri informi, simili a Mew solo nel colore e per possedere, come questo, il patrimonio genetico di tutti i Pokémon esistenti, con la relativa capacità di trasformazione. Vi dice qualcosa?
Esatto: Ditto. Il blob rosa con la faccina da ebete sarebbe un clone uscito male di Mew. Ed è una teoria tutt’altro che campata per aria: Mew e Ditto sono gli unici Pokémon a poter utilizzare la mossa Trasformazione, hanno colori simili sia in forma normale che Shiny (rosa e azzurro) e lo stesso identico peso, ovvero 8.8 libbre (poco più di 3 chili e mezzo, ma convertiti in 4 nei primi tre giochi). Inoltre Ditto si può trovare esclusivamente nella stessa Villa Pokémon (solo nella versione Gialla) o nella Grotta Celeste/Ignota (casa di Mewtwo) e nelle zone limitrofe a questa (percorsi 13,14,15 e 23).
Insomma dove ci sono tracce di Mew o Mewtwo. Troppo per essere una pura coincidenza…