Versione testata: Playstation 4
Dopo un periodo di pausa durato un anno, una delle saghe più famose del mondo videoludico torna con quello che è il titolo più ambizioso dell’intera serie: Assassin’s Creed: Origins. Il contesto storico voluto dagli sviluppatori per questo capitolo è l’Antico Egitto del regno tolemaico, di origine ellenistica e successivo alla morte di Alessandro Magno. Non è tutto perché, il focus temporale è incentrato sull’ultima parte della dinastia dei Tolomei, periodo che si incastra a dovere con il declino del regno e la dominazione romana di Cleopatra e Cesare. Ubisoft ha volutamente fornito delle solide basi contestuali, scegliendo uno dei periodi storici più belli e delicati. Ribellioni, guerre civili, malcontenti e politica sanguinosa, tutto è riportato fedelmente (o quasi) tra i poligoni della nuova creatura dei ragazzi di Ubisoft Montreal alla quale si aggiunge la storia del nostro protagonista, dei nostri, nuovi protagonisti: Bayek e Aya. Ecco la nostra recensione di Assassin’s Creed: Origins.
LA VENDETTA DEL MEDJAY
La trama raccontata da Assassin’s Creed: Origins non è delle più originali, si tratta di una storia di nuda e cruda vendetta di cui non vi sveleremo le motivazioni per non bruciarvi il piacere della scoperta. La vicenda, però, è raccontata splendidamente e riesce a coinvolgere fin da subito il giocatore, fornendogli le giuste motivazioni per poter progredire nell’avventura non avvertendo il senso di noia. Come già anticipato, vestiremo i panni del Medjay Bayek, una figura che, nell’Antico Egitto, ricopriva un ruolo fondamentale, quello di guardia d’élite. Bayek, verrà a conoscenza, suo malgrado di una serie di intrighi che coinvolgono in prima persona la figura del sovrano, scoperte scomode che porteranno il nostro personaggio a vivere un incubo. La sete di vendetta di Bayek dovrà essere placata in qualche modo, magari nella maniera che conosce meglio: uccidendo, o meglio, assassinando. Il viaggio verso un finale intensissimo e pieno di emozioni sarà costellato di insidie e colpi di scena e, Aya, moglie del Medjay, ricoprirà un ruolo fondamentale, scoprendosi protagonista. la caratterizzazione dei personaggi è quanto di più riuscito in Assassin’s Creed: Origins. Al netto di una motivazione che può apparire, e per certi versi lo è, banale, Il titolo si lascia giocare che è un piacere e, volendoci sbilanciare, tocca vette narrative mai raggiunte prima in un Assassin’s Creed. Come da titolo, poi, le vicende ripercorrono quelle che sono le origini della nascita dei Templari e in qualche modo, degli assassini, fornendo all’utente preziose indicazioni in merito. La storia si divide in quattro atti per una durata totale che sfiora le 30 ore. Al calcolo non abbiamo sommato la miriade di cose da fare e da scoprire, aggiungendole, il titolo sfiora le 45/50 ore. Longevità assicurata quindi e sistema di progressione completamente rinnovato, ve ne parliamo.
ARIA DI RINNOVAMENTO
Assassin’s Creed: Origins per imponenza e struttura ricorda, senza alcun dubbio, un altro capitolo della serie a volte sottovalutato, Black Flag. Spostarsi nelle splendide ambientazioni dell’Egitto tolemaico è semplice ed efficace, e non mancheranno scorci desertici tutti da ammirare durante i nostri viaggi. Che sia a cavallo di un cammello o a bordo di un’imbarcazione, gli spostamenti sono tra le cose più riuscite del titolo, per non parlare della mappa, vasta e completamente esplorabile. Non mancheranno momenti in cui decideremo di abbandonare momentaneamente le nostre quest per dedicarci anima e corpo all’esplorazione pura e alla scoperta di nuovi luoghi d’interesse o tesori nascosti tra le dune del deserto. Il gameplay del titolo, completamente rinnovato, mostra un combat system nuovo di zecca e di cui approfondiremo alcuni aspetti. Il ventaglio di opzioni, innanzitutto, è molto più variegato rispetto ai precedenti capitoli. Bayek può equipaggiare due armi principali e due archi che, a seconda che siano spade, mazze o lance, andranno ad influenzare il nostro tipo di combattimento ed il nostro insieme di mosse. Questa scelta da parte degli sviluppatori, contribuisce ad arricchire la varietà dell’offerta, permettendo al giocatore di scegliere un’esperienza di combattimento completamente personalizzata. Sarà possibile, inoltre, bloccare il target su un nemico bersaglio, aggiungendo quel pizzico di strategia spicciola ai combattimenti. L’offerta si arricchisce con attacchi leggeri, pesanti (usati maggiormente per rompere le difese avversarie) a distanza, con il nostro fidato arco, e le schivate. Gli amanti dello stealth potranno sperimentare e testare questa opzione, purtroppo, durante le nostre sessioni, abbiamo notato un’intelligenza artificiale dei nemici non proprio brillante. Spesso non sentiranno i nostri rumori e per farli fuori senza farci scoprire, sarà sufficiente non invadere il loro campo visivo. Appunto anche per gli scontri a bordo di bighe e di imbarcazioni, delle volte fin troppo imprecisi e caotici.
ACTION-RPG D’EGITTO
La struttura di Assassin’s Creed: Origins è quella tipica di un action RPG. Sistema di progressioni a livelli, quest con livello consigliato e albero delle abilità. Tutto funziona a dovere ed è stato implementato con naturalezza. L’albero delle abilità di Bayek si divide in tre sezioni: Cacciatore, Guerriero e Veggente. Il primo è dedicato allo sviluppo delle abilità con arco, il secondo migliora il feeling con le armi bianche ed il terzo strizza l’occhio agli amanti delle dinamiche steath. Le armi in nostro possesso possono essere migliorate ed hanno, come prevedibile, un livello. Per migliorare le abilità del nostro personaggio, oltre che salire di livello, dovremo aumentare il potenziale del nostro equipaggiamento recuperando materiali e cacciando la fauna per reperire preziosa pelle animale. In nostro soccorso, per aver chiaro il quadro della situazione e per scoprire nuovi luoghi, punti d’interesse o marcare i nemici, ci sarà la preziosa Senu, un’aquila utilissima sia nel combattimento che nell’esplorazione.
CONCLUDENDO
Tecnicamente siamo di fronte ad un titolo realizzato davvero bene. Gli scorci egiziani godono di grande cura e fedeltà, così come i modelli poligonali dei personaggi e degli animali. Ottima la caratterizzazione di Bayek e di Aya. Il gioco è localizzato in italiano e le musiche sono di grande impatto. Nel complesso un ottimo lavoro svolto da Ubisoft Montreal per questo Assassin’s Creed: Origins.