Il powerbank AUKEY PB-P23 ha dalla sua una grande capacità e tante modalità di ricarica, ma pecca in alcuni dettagli anche importanti. Ecco a voi la recensione!
Sul mercato vi sono innumerevoli powerbank che sfruttano l’energia solare per essere ricaricati e in questa recensione scopriremo insieme l’interessante batteria portatile AUKEY PB-P23 da 16.000 mAh. Questo powerbank presenta un funzionale pannello solare sulla parte superiore che permette sia la ricarica della batteria stessa che dei device collegati ad essa. Scopriamo insieme come si comporta in questa recensione.
Scheda tecnica
- Capacità: 16000mAh
- Tipo di Batteria: Ioni di Litio
- Ingresso Micro-USB: 5V/2.4A
- Ingresso USB-C: 5V/2.4A
- Uscita USB-C: 5V/3A
- Uscita USB (Quick Charge 3.0): 5V-6.5V/3A, 6.5V-9V/2A, 9V-12V/1.5A
- Efficienza di Transizione del Pannello Solare: 18%
- Dimensioni: 16×7,5×2,3 cm
- Peso: 360g
Un mattoncino solido e robusto
La scatola è realizzata con il classico cartone riciclato e minimale che l’azienda utilizza per i prodotti più di uso comune e meno premium. All’interno di essa troviamo il Powerbank AUKEY PB-P23 da 16.000 mAh, un cavo USB lungo 32,5 cm, un manuale delle istruzioni anche in lingua italiana e il certificato di garanzia. Manca un sacchetto da viaggio e, nonostante la presenza di una porta USB Type-C, manca un cavo USB Type-C.
Il powerbank è realizzato in plastica rigida di colore nero, ma sia il design che la costruzione non è di altissimo livello. Il design, infatti, non presenza una soluzione di continuità e questo porta a non pochi scricchiolii quando viene maneggiato oltre che ad un’estetica poco invitante anche per la forma a mattoncino. La realizzazione in plastica opaca con una leggera satinatura, garantisce una buona resistenza ai graffi e alle impronte. Le parti più corte, ovvero a destra e sinistra del pannello solare, sono realizzate in plastica lucida anch’esse con una buona resistenza ai graffi e alle impronte.
Sulla parte frontale del powerbank troviamo il logo AUKEY e il pannello solare dalle dimensioni di 116×67 mm, mentre la parte opposta ovvero quella inferiore è praticamente pulita così come i lati lunghi, cioè quello superiore e inferiore rispetto al pannello solare. Nei lati corti troviamo in uno le specifiche tecniche e nell’altro 4 indicatori LED blu, una porta micro USB di ricarica, un ingresso USB Type-C in/out e una porta USB Type-A con Quick Charge 3.0.
Tante opzioni di ricarica, non tutte perfette
Il powerbank AUKEY PB-P23 garantisce ben tre possibilità di ricarica: tramite micro USB, tramite USB Type-C e tramite il pannello solare. Fa da sé che per quanto riguarda il fattore principale, ovvero la ricarica, non ci saranno problemi di nessun tipo poiché potrete caricare qualsiasi tipo di dispositivo in qualsiasi modo voi vogliate. L’uscita USB Type-A permette di ricaricare sia in modalità Quick Charge 3.0, di cui la stessa AUKEY dichiara una ricarica 4 volte più veloce rispetto ai caricatori base e 45% più efficace dei caricatori QC 2.0, sia in modalità 2.0 e 1.0 grazie alla retrocompatibilità. È importante precisare che non si tratta di una tecnologia Qualcomm, ma potete stare sicuri sulla sua affidabilità. Nel caso in cui, invece, vi troviate all’area aperta allora potrete ricaricare i dispositivi usando i raggi del sole. L’autonomia e la ricarica sono indicati tramite 4 comodi LED.
Per quanto riguarda la potenza, AUKEY dichiara 18W di potenza massima che permetterebbero di ricaricare fino a 3,5 volte un iPhone 7 Plus e un Samsun Galaxy S7 e più di una volta un iPad Pro. Nei test da me svolti ho potuto ricaricare 4 volte uno Xiaomi Mi 5s Plus da 3800mAh (anche se solo una volta da 0% a 100%) e 3 volte un Asus Zenfone da 5000mAh (anche in questo caso solo una volta da 0% a 1000%). L’azienda non dichiara i tempi di ricarica del device, ma ho testato che tramite la porta USB Type-C con caricatore da parete con tecnologia Smart 5V 2.4A il dispositivo si ricarica da 0% a 1000% in 8 ore e 5 minuti, mentre alla luce del sole ce ne vuole molto di più e soprattutto serve un’esposizione diretta ai raggi del sole e quindi nei mesi invernali o autunnali questo risulta decisamente difficoltoso.