BAKERU – La Recensione

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È tempo di salvare il Giappone in BAKERU!

Probabilmente a molti di voi il nome GoödFeël non accende nessuna lampadina, ma in realtà si tratta di uno degli studi di sviluppo giapponesi più attivi nel collaborare con Nintendo, e si devono a loro titoli come Kirby’s Epic Yarn, Yoshi’s Woolly World e il suo seguito e ultimo in ordine di uscita Princess Peach: Showtime!.

E se questo curriculum di alto livello non dovesse bastare, è giusto citare un altro gioco iconico sul quale Etsunobu Ebisu, presidente di GoödFeël, ha lavorato e dedicato il suo tempo nel suo periodo in casa Konami, Ganbare Goemon. E non a caso citiamo l’ormai scomparsa serie di Goemon, perché il nuovo gioco di GoödFeël, BAKERU, ne incarna una specie di successore ideale.

In uscita il prossimo 3 Settembre su Nintendo Switch e PC, è arrivato il momento di scoprire BAKERU nella nostra recensione.

Ambientato in un Giappone alternativo dove l’antico e il moderno si incontrano, la pace dell’arcipelago viene messa in pericolo dall’avanzata del temibile Oracle Saitaro, che grazie ad un bizzarro festival sta usando le sue truppe per conquistare la nazione.

Toccherà a Bakeru, un giovane membro del clan dei Tanuki, il compito di respingere l’avanzata del festival di Oracle Saitaro, purificando gli spiriti malvagi del suo esercito utilizzando il tamburo di Haradaiko, un potente tesoro custodito nei secoli dai membri del suo clan. Ma la strada per arrivare a Oracle Saitaro è ben lontana e Bakeru dovrà affrontare un viaggio che lo porterà visitare le 47 prefetture giapponesi e confrontarsi con alcuni dei più potenti eroi delle leggende, come Momotaro o Kintaro, vittime di un lavaggio del cervello da parte del perfido Oracle Saitaro.

Non appena avviato il gioco e dato via all’avventura di Bakeru si nota subito il DNA di GoödFeël, e di quanto siano a loro agio nel genere dei platform, ma al tempo stesso di come questa etichetta gli stia stretta. I primi livelli servono a metterci a nostro agio e ad illustrarci a grandi linee le meccaniche di gioco, con un’impostazione che ricorda molto da vicino quella di Super Mario 3D World. Ampie aree esplorabili nella loro interezza, sezioni platform da superare con precisione e diversi nemici da affrontare a colpi di tamburo, ma sarà nei livelli successivi dove BAKERU mostra una certa ecletticità nel voler stupire il giocatore, stage dopo stage.

Ed ecco BAKERU inizia a giocare con la telecamera, proponendoci livelli a scorrimento bidimensionale, in altri saremo noi ad adeguarci allo scrolling dell’area di gioco stando attenti a non finire off-camera e ripartire dall’ultimo check point. Alcuni stage spingono sulla risoluzione di enigmi interagendo con l’ambientazione per creare nuovi passaggi, altri invece sul combattimento o sul platforming puro. E lo fa per tutta la durata del gioco, proponendoci anche diverse boss fight, come quelle contro gli eroi delle leggende, dai quali impareremo nuove abilità combattive che ci saranno utili contro i nemici di Oracle Saitaro.

Il sistema di combattimento è semplice ed intuitivo. Basterà agire sui dorsali (L e R) per attaccare con gli stick del tamburo creando così rapide combo. I colpi possono essere anche caricati, attivando così delle mosse speciali, che ci aiuteranno nell’abbattere in maniera più efficace i nemici. Attivando con il giusto tempismo la schivata o la parata potremo rispettivamente attivare una sorta di bullet time che ci consente di riposizionarci alle spalle del nemico o di rispedire al mittente eventuali proiettili indirizzati a noi. Due piccole chicche che arricchiscono il sistema di combattimento e lo rendono anche abbastanza stratificato. Peccato solo per il livello di sfida generale che non è mai troppo alto e anche nell’eventualità di un game over, non ci sarà mai il rischio di subire una perdita consistente. E in questo caso non ci sarebbe dispiaciuto un selettore della difficoltà, per rendere le cose più “pepate”, nonostante nel corso dell’avventura scivoloni e retry non manchino.

E quando crederete di aver visto tutto BAKERU tirerà fuori qualche altro asso nella manica, come i livelli a bordo di Browsby, un poliedrico cane robot in grado di mutare da macchina a navicella spaziale, con stage che addirittura ci riportano alla memoria fugaci sessioni alla Star Fox, con tanto di barrel roll.

Ma in un gioco ambientato in Giappone, non vuoi metterci anche qualche battaglia a bordo di un mecha? BAKERU non si fa mancare nulla e nel momento del bisogno Bunbuku, l’aeronave del clan Tanuki, si trasforma in un potente robottone, pronto a sferrare pugni contro il “kaiju” di turno. Se la prima uscita del mecha Bunbuku carica il giocatore come non mai, offrendo sul momento uno dei punti più epici del gioco, le battaglie successive risentono di poca varietà nello sviluppo del combattimento, riproponendosi praticamente uguali fra loro, con un unico caso che obbliga il giocatore ad utilizzare una particolare strategia per poter abbattere il proprio nemico.

BAKERU è un titolo anche mediamente lungo per un plaftorm, e per essere completato al 100% vi obbligherà ad esplorare i livelli attentamente per cercare tutti i segreti celati al loro interno, e in alcuni casi riaffrontarli per ottenere i collezionabili rimasti. Anche in questo caso non si tratta di una sfida impossibile, e una volta entrati nel meccanismo avrete sempre un’idea chiara di dove possano essere nascosti o trovarsi dei passaggi segreti. I collezionabili si dividono in tre tipologie: i trivia, che ci forniranno diverse informazioni interessanti sulla storia del Giappone, alla “The More You Know”, i Souvenir, oggetti caratteristici della città che staremo visitando e i Tanuki, i membri del clan di Bakeru che avranno la tendenza a nascondersi all’interno del livello grazie alla loro abilità trasformista, che li renderà praticamente impercettibili se non per qualche piccolo dettaglio.

Spostandoci ad analizzare il profilo tecnico, BAKERU è un titolo che sfrutta perfettamente le capacità di Nintendo Switch. Anni di lavoro a stretto contatto con Nintendo hanno permesso a GoödFeël di conoscere le possibilità e i limiti della console, riuscendo così a confezionare un gioco solidissimo dal punto di vista della stabilità e bello da vedere nel suo insieme. I vari livelli riprendono le caratteristiche delle città giapponesi alle quali si ispirano, unendo tradizione e moderno e mescolandole per uno stile decisamente unico ed accattivante.

Gli stage sono estremamente dettagliati, così come sono ricchi di nemici o di elementi distruttibili. E in ogni caso i momenti in cui il gioco annaspa per la mole di elementi a schermo sono ben pochi. Anche l’utilizzo del cel-shading contribuisce a mantenere quel look da anime moderno, risultando ben caratterizzato e riconoscibile. Questo mix di stili e gameplay richiama alla memoria dei giocatori più navigati quello di Ganbare Goemon, e non è difficile ritrovarne alcuni aspetti (ovviamente rimodernizzati e più attuali) in BAKERU, che farà sicuramente la felicità dei fan di vecchia data.

Se proprio dovessimo trovare qualche difetto nel comparto grafico dovremmo lamentarci in un eccessivo riciclo di alcuni temi visivi, asset che si ripetono in più occasioni appiattendo la varietà fra un livello e l’altro. O il design di alcuni personaggi secondari, che nella loro forma bidimensionale (quella usata nelle scene di dialogo) non è così ben riuscito rispetto a quello di Bakeru e degli altri protagonisti. Ma si tratta di dettagli assolutamente secondari, che non intaccano minimamente il risultato finale, che anzi brilla come se fosse uno dei titoli di punta della console Nintendo.

Lo stesso discorso può essere applicato anche alla componente sonora, con una soundtrack che si preoccupa di accompagnarci nel nostro viaggio nel tentativo di salvare il Giappone, e lo fa con il giusto ritmo. Il doppiaggio, dove presente è buono, ma è disponibile solamente in lingua originale, così come l’adattamento è presente soltanto in inglese. C’è da dire però che per sua natura BAKERU è un titolo abbastanza abbordabile anche senza alcuna conoscenza della lingua, dato che non sono molti i momenti “scritti” e la qualità dei dialoghi è abbastanza basilare e di facile comprensione.

Se siete amanti dei platform stile “Nintendo”, BAKERU è il titolo che fa per voi. Ma attenti, non si tratta di una brutta copia o dell’ennesimo gioco “wannabe”. L’ultima fatica di GoödFeël è un chiaro esempio di quanto lo studio giapponese sia di talento e riesca a funzionare alla grande anche senza il controllo della “Grande N”. BAKERU è un platform eclettico, divertente, in grado di stupirvi stage dopo stage, senza mai un singolo scivolone di stile. Il suo arrivo in occidente è una grande notizia e la possibilità di poterlo finalmente giocare ci ha permesso di scoprire la piccola perla che è. Peccato solamente per il tempismo con il quale arriva sul mercato, che nonostante un invitantissimo prezzo budget (39,99€, scontati a 35.99€ fino al 3 Settembre) rischia di finire oscurato dalla mole di giochi in arrivo nelle prossime settimane. Se volete dargli un’occasione è presente anche una demo che vi consigliamo di scaricare e provare, per farvi catturare anche voi in questo stupenda avventura che è BAKERU.

BAKERU sarà disponibile dal prossimo 3 Settembre su Nintendo Switch e PC.

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BAKERU – La Recensione
Pro
Un platform dalla verve action, divertente e vario.
Tecnicamente sfrutta a dovere le capacità di Nintendo Switch.
Ogni livello è un'esperienza a sé.
Contro
Il livello di sfida non è mai troppo alto.
Qualche riciclo di troppo negli asset dei livelli.
8.3
Voto