Bang! The Dice Game riprende le meccaniche del classico Bang!, ma ne risolve i difetti. Può definirsi la versione definitiva?
Bang! The Dice Game è uno dei giochi da tavolo più attesi usciti sul mercato lo scorso anno e finalmente lo abbiamo potuto provare. Il gioco è stato pubblicato dall’italiana dV Giochi ed è un titolo consigliato per un numero di giocatori che va da 3 a 8 e che abbia un’età dagli 8 anni in su. Chiaramente prende evidenti riferimenti dall’originale e celebre Bang!, ma ne risolve buona parte dei difetti anche se in generale risulta un gioco completamente diverso e indipendente dal primo titolo ideato da Sciarra e illustrato da Pierangelini. Scopriamo, quindi, insieme questa nuova versione di Bang! nella seguente recensione.
Dalle carte ai dadi, la qualità non cambia
La confezione di vendita proposta dall’editore è compatta e facilmente trasportabile. Esteticamente risulta molto colorata e presenta delle belle illustrazioni oltre ad una curiosa finestrella trasparente che mette subito in risalto il vero cuore del gioco, ovvero i 5 dadi colorati che rimpiazzano le famose carte di Bang!. All’interno della scatola, oltre ai già citati dadi, troviamo:
- 8 carte ruolo;
- 16 carte personaggio;
- 6 carte riassuntive sul funzionamento dei dadi;
- 40 pallottole di cartone;
- 9 frecce di cartone;
- il regolamento sia in inglese che in italiano;
- una foderina per conservare gli elementi di cartone.
I materiali con cui sono realizzati tutti gli elementi di gioco sono buoni: i dadi sono realizzati in una resistente plastica smaltata bianca e hanno le dimensioni giuste per unire una facile leggibilità e una buona impugnabilità, nonostante obblighino ad usare entrambe le mani poiché si tratta di dadi da 16mm. Le carte sono realizzate nel classico stile dV Giochi, ovvero non telate, ma resistenti anche a numerosi mescolamenti. Infine gli elementi in cartone sono solidi e robusti nonostante le piccole dimensioni.
Rapidità e semplicità fin dalla preparazione
La preparazione di una partita a Bang! The Dice Game è molto semplice e veloce. Tutto dipende dal numero di giocatori, ma la preparazione è pressoché identica: in base al numero di giocatori si prepara il mazzo dei ruoli così che ogni giocatore possa avere una sua carta. A questo punto tutti devono tenere nascosta la propria carta, tranne lo sceriffo che dovrà scoprirla. A questo punto, in maniera del tutto casuale, si assegnano i personaggi e ogni giocatore, dopo aver dichiarato il nome pescato e le abilità speciali collegate ad esso, prende il numero di pallottole indicata sulla carta. Quest’ultime rappresentano i punti vita e non bisogna mai dimenticare che lo sceriffo ne avrà sempre due in più. Al termine di ciò si sistemano i dadi in mezzo al tavolo, insieme al mucchietto delle frecce degli indiani e alle eventuali pallottole rimase e si può iniziare a giocare.
Gli scopi del gioco sono identici al Bang! originale, ma per sicurezza ve li riassumiamo. I ruoli dei giocatori sono in tutto 4 e ognuno di questi ha un obiettivo diverso da perseguire per vincere la partita: lo sceriffo è solo uno e deve eliminare tutti i fuorilegge e i rinnegati, i fuorilegge possono variare da 1 a 3 a seconda del numero totale di giocatori e devono uccidere lo sceriffo, il rinnegato è da solo tranne quando si gioca in 8 poiché diventano 2 e ha il compito di uccidere tutti, anche l’altro eventuale rinnegato, infine i vice-sceriffo che possono essere 1 o 2 devono proteggere lo sceriffo a costo della loro vita. Il numero e la tipologia dei ruoli dipendono dal numero di giocatori, mentre i personaggi possono essere usati tutti perché scelti casualmente e si ispirano interamente alla tradizione western. Ci sono l’indiano, il rivoluzionario messicano, il bandito misterioso, il venditore di contrabbando e tanti altri, ognuno con la sua peculiarità che lo rende diverso dagli altri e più o meno difficile da eliminare. Alcuni di quest’ultimi, però, risultano fortemente sbilanciati rispetto ad altri, sia in termini di abilità che di punti vita e pertanto a volte le partite rischiano di diventare a senso unico soprattutto se uno di questi personaggi corrisponde al ruolo di sceriffo.
Attenti agli indiani!
Venuti a conoscenza dello scopo del gioco, si può iniziare a giocare partendo dallo sceriffo. Questo lancia tutti e 5 i dadi e a questo punto può compiere delle scelte: può decidere di tenere il risultato, oppure di tirare di nuovo da 1 a 5 dadi e l’operazione può essere ripetuta fino a 2 volte per dado, dopodiché al terzo lancio il risultato diventa definitivo e immutabile. Non può essere ritirato il dado che presenta il simbolo della dinamite, quello vale come dado bloccato, ma lo vedremo più avanti. Conclusa la fase di lancio si applicano gli effetti dei singoli dadi e la mano passa al giocatore successivo. Il significato dei simboli è il seguente:
- Mirino col numero 1: permette di sottrarre un punto vita ad una persona a scelta seduta a destra o a sinistra del giocatore;
- Mirino col numero 2: ha lo stesso effetto del mirino col numero 1, ma la persona può essere a destra o a sinistra di due posizioni dal giocatore;
- Boccale di birra: consente di aggiungere un punto vita ad un giocatore a scelta, anche a se stessi. Non bisogna, però, mai superare il limite massimo di pallottole indicato sulla carta personaggio;
- Tre fori di proiettile: indicano la mitragliatrice Gatling che si attiva solo se durante un tiro escono 3 o più dadi (tranne alcune abilità speciali dei personaggi) con lo stesso simbolo. Questi sottraggono un punto vita a tutti gli altri giocatori e azzera il numero di frecce degli indiani ricevute dal proprio personaggio;
- Freccia indiana: è l’unico simbolo che deve essere risolto nel momento stesso in cui esce (il dado può comunque essere rilanciato) e costringe il giocatore a pescare una delle frecce dalla pila in mezzo al tavolo. Quando la pila si esaurisce, parte l’attacco degli indiano e tutti perdono un numero di vite pari al numero di frecce in possesso.
- Candelotto di dinamite: quando esce questo simbolo, quel dado non può essere rilanciato. A 3 candelotti di dinamite, il giocatore a cui escono perde un punto vita.
La partita prosegue secondo questo schema fino a quando o muore lo sceriffo e in questo caso vincono i fuorilegge o il rinnegato se è l’unico sopravvissuto, oppure muoiono tutti i fuorilegge e i rinnegati e quindi vincono lo sceriffo e gli eventuali vice-sceriffo. Un giocatore si considera morto quando perde tutti i punti vita, ovvero le pallottole.
A questo regolamento, Bang! The Dice Game aggiunge una variante per 3 giocatori. In questo caso vi sono soltanto un vice, un rinnegato e un fuorilegge tutti e tre scoperti. Ognuno ha un compito diverso: il vice deve eliminare il rinnegato, quest’ultimo deve eliminare il fuorilegge e questo deve eliminare il vice. L’obiettivo si considera raggiunto solo se l’eliminazione del personaggio avviene per opera del giusto ruolo.
Tanto divertimento in breve tempo
Bang! The Dice Game promette una durata del gioco molto ridotta per favoreggiare partite rapide anche per giocatori alle prime armi. Una partita da 4 a 6 giocatori richiede circa un quarto d’ora, mentre una partita da 7 o 8 giocatori aumenta leggermente la durata senza mai raggiungere o la mezz’ora. La variante a 3 giocatori, invece, vede una durata di circa 10 minuti. In mezzo a questo una componente fondamentale è l’aleatorietà dei dadi. È inutile fare strategie, se non magari per cercare di capire chi sono i nostri compagni e chi i nostri avversari. Ogni aspetto del gioco, infatti, dipende unicamente da ciò che esce dal lancio dei dadi. Per i giocatori più navigati questa potrebbe essere una pecca molto forte, mentre per i neofiti rappresenta certamente un punto di forza. L’unica certezza è che, comunque, il gioco diverte entrambe le fazioni.
Il gioco è quindi consigliato a chi ha poco tempo a disposizione e a gruppi relativamente numerosi che abbiano molta voglia di divertirsi senza spremere troppo le meningi. Effettivamente risolve i principali difetti di Bang! quali i tempi morti e le situazioni di stallo, ma al contempo presenta una variante a 3 giocatori forse un po’ troppo velocizzata, piatta e con una bassa rigiocabilità.