Big Sky sempre più simile ad una telenovela
Lo abbiamo ripetuto fino allo sfinimento: Big Sky non ha senso. E più andando avanti, e più i fatti narrati ce ne danno conferma. Se all’inizio l’avevamo paragonata ad una serie poliziesca anni ’90, con questi primi due episodi della seconda parte della prima stagione, possiamo ben dire di trovarci davanti, piuttosto, ad una telenovela. Soprattutto visti tutti gli intrecci che stanno iniziando a nascere tra i Kleinsassers e Jenny.
Il segreto per apprezzarla, quindi, è quello di non soffermarsi troppo sui dettagli e sulla storia, ma prenderla per quella che è e farsi due risate di fronte a tanta assurdità; perché la serietà con cui certe scene sono state concepite può solo che far sorridere… anche se per disperazione.
In questo undicesimo episodio, vediamo Cassie e Jenny continuare a indagare su due fronti opposti; la prima sulla scomparsa di Ronald – che ora vive sotto falso nome (Arthur), la seconda sui loschi affari della famiglia Kleinsassers, a cui si lega la storia con Blake, suo ex fidanzato. Intanto, proprio a casa di Ron le cose non vanno bene, perché Scarlet, la sua nuova compagna, iniziare a sospettare che sotto quel parrucchino ci sia un volto tutt’altro che simile a quello del “bravo ragazzo”. La tensione si taglia col coltello, e siamo certi che a breve succederà qualcosa che metterà di nuovo in crisi il camionista fuggitivo.
Al solito, le scene d’azione sono all’ordine del giorno, e le due investigatrici protagoniste sembrano non avere mai pace. Per non parlare della scrittura eccessivamente ridondante, caratterizzata dall’introduzione di innumerevoli personaggi che soffocano il fulcro centrale delle vicende, ma che al tempo stesso non riescono a imporsi sullo schermo mancando di risultare, se non credibili, almeno interessanti.
C’è sempre questa mania di sopperire alla mancanza di idee, aggiungendo contenuti e trame secondarie che si esauriscono in breve tempo, oppure quelle che vengono mandate avanti (allo stremo) rimangono prive di forza e significato. La difficoltà di gestire un così alto numero di protagonisti è evidente, perciò viene naturale interrogarsi sul motivo per cui gli sceneggiatori abbiano perseverato in questa direzione. Ovviamente non sapremo mai la risposta.
Da non dimenticare che questa stagione dovrebbe essere unica e con un unico filo conduttore, ma rispetto alla prima parte troviamo veramente pochi riferimenti, cosa che non fa altro che aumentare il senso di confusione nello spettatore, che si ritrova sommerso di informazioni senza capire che strada voglia prendere lo show televisivo. Soprattutto, molte delle protagoniste che avevamo visto nei primi episodi sono (per adesso) sparite completamente, senza che le loro trame siano state concluse in maniera definitiva. Colpo di spugna e si è passati oltre.
Sarà difficile, quindi, avanzare ipotesi sul futuro di Big Sky e quello dei suoi personaggi. Anche se forse non ci interessa nemmeno saperlo.