Il classico di Jet Ser Radio rivive grazie a Bomb Rush Cyberfunk!
Dreamcast è stata letteralmente la console dei sogni. Una piattaforma tanto amata per i suoi software innovativi, quanto “odiata” dal pubblico tanto da causarne la morte prematura e la fine dell’avventura di SEGA nel mondo delle console.
E se dopo anni di silenzio Shenmue ha trovato la sua conclusione con il terzo capitolo, Samba de Amigo è tornato proprio sulle scene in questi giorni e Space Channel 5 è riapprodato a più riprese, c’è una serie latita da ben 21 anni e che i fan desiderano disperatamente. Stiamo parlando di Jet Set Radio, che dopo essere sbarcato con un seguito su Xbox dopo la frettolosa dipartita di Dreamcast, la serie si è spenta, parcheggiata chissà dove e in attesa che SEGA la rispolveri, prima o poi (rumor sembrano che SEGA sia pronta per un reveal a breve, forse al Tokyo Game Show 2023).
Nel corso degli anni però non sono mancati titoli più o meno ispirati a questo classico action del 2000, anche perché si tratta di una vera icona pop del videogioco, ma solo il titolo di cui vi parleremo oggi ne omaggia in toto l’essenza, quasi come una copia carbone dell’originale.
Date il benvenuto a Bomb Rush Cyberfunk, disponibile su PC, Nintendo Switch PlayStation 4 e Xbox One.
Versione Testata: Nintendo Switch
Bomb Rush Cyberfunk si apre con la fuga del nostro writer dalla prigione in cui era stato confinato per attività di vandalismo, ma proprio ad un passo dall’agognata libertà, viene decapitato. Un inizio decisamente macabro, ma uno spunto interessante per dar via ad un’avventura inaspettatamente ricca di mistero.
Salvati da un membro della Bomb Rush Crew che prima di scappare ha recuperato il nostro corpo, verremo riportati in vita grazie all’innesto di una testa digitale, dandoci così la possibilità di scoprire perché siamo stati uccisi, alzando così il velo su una verità ben più complessa, che vende in gioco le varie crew di New Amsterdam e la polizia della città, intenta a debellare il crimine dalle sue strade.
Un incipit che riesce a traghettarci per tutto il corso dell’avventura, con uno stile decisamente sopra le righe e volutamente esagerato, ma al tempo stesso solido nella narrazione, tanto da tenervi impegnati per una decina di ore, fra graffiti e trick, evitando di venir eliminati dalla polizia, che farà di tutto per far cessare ogni nostra attività.
Con Bomb Rush Cyberfunk Team Reptile, già autori del futuristico Lethal League Blaz, hanno deciso di andare “all in” nell’omaggiare la serie Jet Set Radio.
Non c’è un singolo elemento che non richiami l’opera originale di SEGA e a tratti, mentre si corre a tutta velocità per le strade di New Amsterdam e si “grinda” sulle ringhiere che ornano la città, si ha l’impressione di essere proprio di fronte a lui, ad un suo seguito “ufficiale”, per quanta cura e quanta passione è stata messa per replicarne l’esperienza nella forma più pura possibile.
Nonostante la voglia di creare una sorta boottleg di JSR, Bomb Rush Cyberfunk riesce a distinguersi con qualche caratteristica che ne arricchisce la formula originale.
Abbiamo parlato della storia, che è ben più di un semplice pretesto per prendere parte all’avventura, così come la possibilità di utilizzare non solo i rollerblade come Beat (il protagonista di JSR), ma anche una BMX e uno skate. E sebbene a livello di gameplay cambi poco, rendendo di fatto la scelta puramente estetica, aggiunge uno strato di varietà sul piano visivo, cambiando le spettacolari animazioni delle varie acrobazie e con un maggiore coinvolgimento.
Bomb Rush Cyberfunk è un titolo sfacciatamente arcade, veloce nell’esecuzione, ma abbastanza immediato nel prendere mano con i controlli. Per eseguire i trick basterà saltare verso una superficie grindabile e il nostro personaggio inizierà a seguirne il percorso dando a noi la possibilità di effettuare mosse e posizioni diverse, così da incrementare il moltiplicatore della nostra combo. A nostra disposizione poi alcune mosse speciali, come il manual, che ci consente di estendere la combo anche a terra per un breve lasso di tempo e concatenarla con altri elementi dell’area di gioco, come gli half pipe o i cartelloni, sui quali eseguire wall run
Mantenere la combo attiva significa sostanzialmente raggiungere punteggi alti, e questo ci sarà utile durante le sfide contro i membri delle altre crew, che ci metteranno alla prova nel battere i loro record o nel replicare i loro movimenti, in una sorta di “Simon Says” in versione urban street. Anche la parte relativa ai graffiti viene ripresa in toto da Jet Set Radio, con due tipologie di “tag”, quelli rapidi, dove basterà premere il relativo tasto dorsale per disegnare in maniera automatica o i graffiti più complessi, dove saremo noi con l’analogico a muovere la mano del nostro personaggio così da decidere quale murales realizzare (ogni combinazione porta ad un disegno diverso).
L’esplorazione delle varie zone di New Amsterdam verrà scaglionata attraverso la reputazione, che guadagneremo graffitando la città e sfidando le crew avversarie, aprendoci man mano nuove aree così da progredire nell’avventura. Dato che il nostro scopo sarà quello di ergersi al di sopra delle altre bande e comandarle, ottenendo così il titolo di “All City King”, in ogni area della città dovremo sconfiggere la gang al comando, solitamente in una battaglia al punteggio.
Ad ostacolarci però ci sarà sempre la polizia, che in base alle nostre azioni aumenterà via via il grado di ricercato, schierando sul campo unità sempre più agguerrite e specializzate. Qua si mostra la vera nota dolente di Bomb Rush Cyberfunk, ovvero il sistema di combattimento.
Volendo restare fin troppo fedeli a Jet Set Radio, la trasposizione mostra qua dei limiti che potevano e dovevano essere aggirati, svecchiando uno degli aspetti che più risente del passaggio del tempo. I tasti delle combo durante i combattimenti diventano mosse corpo a corpo, e inanellandone 3 insieme sarà possibile mettere fuori gioco l’agente spruzzandolo di vernice con il giusto tempismo. Peccato però non sempre questa cosa funzioni, e in generale la sensazione che si prova durante i combattimenti è che questi siano totalmente abbozzati e goffi nell’esecuzione. Un aspetto sicuramente migliorabile, che merita di essere rivisto ed approfondito in un eventuale seguito.
Graficamente è dove il titolo di Team Reptile ricorda più Jet Set Radio. L’uso del cel shading, di certe pallette cromatiche, il design della città e quello dei personaggi. Tutto è un richiamo, un tributo, al classico SEGA che vi farà fare un viaggio nel tempo facendovi credere di trovarvi in mano un pad di Dreamcast.
Dietro all’omaggio però c’è un buon lavoro di level design, per costruire una città quanto più affascinante e poliedrica, e che spinga i giocatori ad esplorarne ogni centimetro virtuale alla ricerca di segreti. Si perché dovrete impegnarvi a fondo per raccogliere tutti i collezionabili sparsi per la città, che vi sbloccheranno nuovi outfit, canzoni della playlist e graffiti, obbligandovi ad eseguite tecniche avanzate, e un pizzico di ingegno, per raggiungere le zone più nascoste.
Ci sono poi delle inedite sezioni dove il gioco mostra una natura spiccatamente più platform, dove però non sempre la telecamera riesce a restituirci la giusta inquadratura, spingendoci a compiere qualche errore a causa di una visuale non sempre leggibile. La versione Switch offre la possibilità di selezionare un’opzione chiamata “Libera la bestia” che consente di sbloccare il framerate (solitamente fisso a 30 fps) per un’esperienza più fluida a 60 fotogrammi. Sebbene ci sia qualche compromesso attivando questa opzione, entrambe le soluzioni offrono un’ottima esperienza di gioco.
Molto curate invece le animazioni dei personaggi, sempre in movimento e pronti a sfoggiare mosse di hip-hop, rese perfette da un minuzioso lavoro di mocap.
E se il cuore di Jet Set Radio è la sua sontuosa colonna sonora, sintesi perfetta di sonorità tecnofunky, Bomb Rush Cyberfunk chiama in aiuto il compositore originale della serie, Hideki Naganuma, che ha prodotto per il gioco una manciata di brani in pieno stile JSR. A questi si affiancano altre tracce dal giusto impatto sonoro, con alcune chicche niente male, ma che per quanto ottima nel suo confezionamento, non riesce a raggiungere l’iconicità di brani come “The Concept of Love” o “Fly like a butterfly”.
Bomb Rush Cyberfunk è la classica lettera d’amore verso uno dei titoli più iconici e pazzi di SEGA dell’era Dreamcast. Team Reptile omaggia questo classico con un titolo che ne fa quasi da seguito non ufficiale, proponendo una storia interessante e ricca di mistero, calata in un gameplay che è una copia carbone dell’originale. L’aggiunta di qualche elemento originale però è fortemente apprezzata, sebbene fosse doveroso migliorare il sistema di combattimento, fin troppo legato agli anni 2000 e legnoso nella sua esecuzione. A parte questa nota stonata, Bomb Rush Cyberfunk è il titolo che ogni fan (e non) di Jet Set Radio dovrebbe giocare per rivivere, sebbene di riflesso, i fasti di una serie che esiste soltanto nei nostri ricordi, sperando che in qualche modo mandi un segnale a SEGA, un chiaro messaggio che la serie è pronta per tornare sulle scene.