Cacciatori della Cripta a raccolta. Una nuova avventura vi aspetta in Borderlands 3.
Dopo anni d’attesa finalmente ci siamo: Borderlands 3 è realtà ed è qua tra noi. Dopo aver segnato la fine di Jack il Bello nel secondo capitolo, e un ritorno sulle scene con un Pre-Sequel non abbastanza convincente da placare la brama dei Cacciatori della Cripta, eccoci oggi tornare su quella Pandora dove tutto ebbe inizio.
Disponibile dallo scorso 13 Settembre su PlayStation 4, Xbox One e PC (in esclusiva sull’Epic Store), ecco a voi la recensione di Borderlands 3.
Versione testata: PS4 Pro
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Jack il Bello è morto, e con la sua uscita dalle scene la vita su Pandora sembrava essere tornata alla normalità. Purtroppo però la scoperta di nuove cripte ha segnato l’inizio di nuove avventure per i cacciatori, oltre che la comparsa di una nuova, pronta ad impossessarsi del potere che si cela sepolto al loro interno.
Borderlands 3 riparte da li, con i Crimson Raider capitaneggiati da Lilith, decisi ad esplorare la galassia alla ricerca della delle numerose cripte sparse in ogni dove. La pace “fittizia” guadagnata con la sconfitta di Jack il Bello però è solo momentanea, e il suo posto sta per essere “usurpato” dai gemelli Calypso, due aspiranti star dei social con grandi brame di conquista.
Quali nuove avventure aspetteranno i cacciatori della cripta? Cosa si cela all’interno della Grande Cripta? Chi sono questi terribili gemelli? Solo proseguendo nell’avventura avrete tutte le vostre risposte.
Borderlands 3 continua la tradizione di portare avanti una campagna dalla storia esplosiva ed irriverente, e con questo nuovo capitolo tenta l’impossibile cercando di superare sé stesso.
Sembrava quasi impossibile chiude il sipario su uno dei cattivi più carismatici della storia dei videogiochi, ma Gearbox è riuscita a dare un colpo di spugna e fare tabula rasa del povero Jack, costruendo da zero le due nuove nemesi, dando letteralmente vita a due star. Due personaggi giovani, vicine al mondo dei social e degli streamer. Due personalità ambiziose, ma altrettanto crudeli e senza scrupoli, il cui ultimo fine è la brama di potere. E riescono subito a calarsi nella parte.
La vita post Jack il Bello
Borderland 3 profuma subito di epicità non appena avremo scelto il personaggio e calato nuovamente il primo piede su Pandora. Ma contrariamente dai precedenti capitoli, Pandora sarà solamente la prima meta di un lungo viaggio che ci porterà ad esplorare l’intera galassia alla ricerca delle chiavi della cripta. Nuovi pianeti da esplorare, nuovi personaggi fuori di testa da conoscere e tanta azione aspetteranno i nuovi Cacciatori della Cripta. Personaggi che si uniranno ad un ricco cast, che in questo ultimo capitolo va a compiere una sorta di reunion, dando spazio anche a figure “minori” come Rhys, protagonista dello spin-off Tales from the Borderlands della defunta Telltale. Capirete quindi già da queste parole quanto sia grossa l’ambizione di Gearbox nel creare un universo narrativo espanso, che trova in Borderlands 3 la conclusione di un ciclo.
La storia di Borderlands 3 è “perfetta”nella sua esecuzione, e riesce ad intrattenere proprio come ci si aspetterebbe, con i suoi momenti “nonsense”, la comicità al vetriolo dei suoi protagonisti e una svolta degli eventi più drammatica e sentita, che abbraccerà alcuni dei personaggi più amati della serie. Anche il ritmo con il quale la storia avanza è sempre ben sostenuto, ed è impossibile non notare una maggiore attenzione registica specie nei filmati, che crescono sia in numero che in qualità.
Borderlands è grande anche per il contorno con il quale viene servito, e questo terzo capitolo non è da meno. Ogni mappa di gioco offrirà missioni ed attività secondarie, oltre alla classica valanga di collezionabili di ogni tipo sparsi qua e là. Saranno proprio le sub quest a dare spessore alle anime di Borderlands, con nuove storie che andranno ad espandere la narrativa del gioco o a far luce su altri aspetti che non trovano spazio nella storia principale, o semplicemente ad intrattenere con il suo fare scanzonato e ricco di comicità.
Un’avventura quindi ricca di cose da fare che vi ruberà almeno 20/25 ore del vostro tempo nell’ipotetico caso decidiate di tirare dritto per dritto con il paraocchi e non dedicarvi al resto.
Corsa alle armi
Ma veniamo ora al cuore di Borderlands e spendiamo giusto “due” parole sul suo rinnovato gameplay. Prima di iniziare però è doveroso fare una piccola parentesi.
Borderlands 3 non è la rivoluzione che forse molti si stavano aspettando. Anzi, resta fedele a sé stesso riproponendo quasi in copia carbone la struttura dei precedenti capitoli. Penserete quindi di trovarvi di fronte all’ennesimo “more of the same”?
Esatto, la sensazione è quella, ma Borderlands 3 riesce a migliorare ogni singolo aspetto del gioco. Non stravolge, ma evolve, diventando più profondo e ancora più divertente da giocare. Le migliorie alla struttura di gioco sono molte a partire da un gunplay più fresco e rifinito, che ruota tutto in torno al looting delle armi, che in questo capitolo non solo aumentano esponenzialmente di numero, ma introducono nuovi stili di sparo, creando soluzioni pressoché infinite.
Adesso l’arsenale gode di nuove modalità di fuoco, alternabili in tempo reale, che permettono ad esempio di passare dallo sparo automatico al colpo singolo, modificarne l’elemento o il tipo di proiettile. Anche in questo caso le modifiche sono tante, con l’introduzione dei colpi ad impatto o quelli adesivi, che esploderanno quando andremo a ricaricare l’arma concentrando il danno in un unica, potente, deflagrazione o quelli intelligenti che dopo aver marcato un nemico tracceranno automaticamente la sua posizione.
La ricerca dell’arma perfetta quindi è un’attività che coinvolgerà i giocatori fin dai primi momenti, diventando poi lo scopo primario dell’endgame di Borderlands 3.
La personalizzazione che da sempre caratterizza il gioco Gearbox qua fa notevoli passi in avanti. Da quella estetica dei personaggi (dei quali è possibile modificare skin, teste ed accessori) e delle armi, compresi scudi e mod, a quella della Classe.
Classe da vendere
La scelta della classe ad inizio gioco segnerà profondamente la vostra esperienza su Borderlands 3. Come nei precedenti giochi anche il questo caso è possibile optare fra uno dei 4 personaggi disponibili: Amara, la nuova sirena di Borderlands 3, Zane, un Cacciatore della Cripta che sfrutta abilità olografiche, FL4K con le sue capacità di addomesticare varie bestie e Moze, una soldatessa che nel momento del bisogno può pilotare un mech.
Tanta varietà e stili diversi, che in Borderlands 3 culminano in una maggiore diversificazione, che va ad espandere l’ormai obsoleto trittico delle classi offrendo non solo maggiore scelta ma più versatilità, spingendo l’acceleratore su quell’aspetto RPG che da sempre caratterizza la serie.
Ad esempio, FL4K, il personaggio che ci ha accompagnato in questa nuova avventura è in grado di addomesticare alcune bestie e di sfruttarle in combattimento al proprio fianco. Rispetto al Deathtrap del Mechromancer di Borderlands 2 (che funziona in maniera quasi analoga) il compagno sarà sempre presente in battaglia diventando a tutti gli effetti un personaggio giocante.
Oppure Moze, potrà installare sul suo robottone da battaglia una torretta che potrà essere usata da uno degli altri personaggi per tutta la durata della special, scatenando una potenza di fuoco senza pari.
Il nuovo sistema di sviluppo introdotto qua però funziona in maniera diversa rispetto al passato, introducendo 3 nuove abilità di classe contro la sola disponibile in precedenza. Già questo va a diversificare l’approccio negli scontri. E’ possibile poi spendere i punti guadagnati in 3 diversi sviluppi, acquistando abilità passive che andranno ad influire sulla resa del personaggio. A queste si aggiungono altri perk, che si sbloccheranno man mano che completeremo il ramo, che possono essere equipaggiati in base all’abilità di classe scelta, amplificandone ulteriormente gli effetti.
Va da sé che l’importanza della scelta della classe e il suo sviluppo sono aspetti da considerare e che svolgono un ruolo fondamentale all’interno del gameplay e delle dinamiche di gioco. La possibilità di effettuare il respec e assegnare nuovamente i punti esperienza gioca poi a nostro favore spingendo sulla sperimentazione, magari cambiando stile a seconda se si giochi in solitaria o in cooperativa.
Cambia anche il vecchio sistema del “Livello Duro”, un livelling parallelo a quello del personaggio che consentiva di apportare significative modifiche alle statistiche del personaggio completando varie sfide. In Borderlands 3 viene sostituito dal nuovo Grado del Guardiano, che verrà sbloccato solamente a fine gioco. In questo caso, una volta raggiunto il livello 50, continueremo a guadagnare punti esperienza per il nuovo grado, che ci permetterà di operare le modifiche alla qualità dello sparo, alla resa degli scudi e così via, sbloccando al contempo nuove abilità e ricompense uniche, donando un ulteriore stimolo a non abbandonare il gioco.
Ancorati al passato
Abbiamo parlato di una sorta di restyling concettuale delle meccaniche, e anche il gameplay ha le sue grosse migliorie. Se da un lato la struttura di gioco resta la stessa, con l’ottenimento della missione, il suo svolgimento e lo scontro con il boss di turno, è la resa finale però a cambiare.
I guardiani acquistano in campo maggiore mobilità, guadagnando una rapida scivolata (alla quale saranno poi legate abilità di armi e scudi) e la possibilità di scavalcare ostacoli ed arrampicarsi. Queste aggiunte vanno ad impreziosire un gameplay altrimenti stantio, influendo così sulla dinamica e la fluidità degli scontri, che adesso verticalizzano, e introducendo una spruzzata platform durante l’esplorazione delle mappe.
Proprio quest’ultima rimane forse l’aspetto più fedele al passato che avrebbe necessitato di più di una revisione. Le mappe, per quanto varie ed ampie non offrono grandi intrattenimenti (se non la comparsa qua e là di missioni secondarie). Questo riduce quindi l’esplorazione ad un semplice completamento dell’area visitabile, magari alla ricerca di qualche collezionabile e nulla più. Lo stesso di riflesso colpisce anche i “dungeon” delle missioni, che restano troppo lineari nel loro completamento, e se migliorano gli scontri con quella verticalizzazione citata poco prima, il resto resta piatto e poco stimolante.
Apprezzabile l’introduzione di un nuovo sistema di viaggio rapido, decisamente più user friendly che permette di effettuare il teleport da qualsiasi punto dell’area, senza dover tornare per forza ai punti di viaggio prefissati, riducendo notevolmente i momenti morti. Per aiutarci nell’esplorare Pandora e le altre location di Borderlands 3 troviamo come sempre anche diversi mezzi. Qua viene introdotto un nuovo e letale monociclo armato di potenti mitragliatori. Ogni veicolo, proprio come i personaggi potrà essere personalizzato in diversi aspetti, dal colore all’armamentario, con la possibilità di sbloccare nuovi pezzi ed accessori rubando i mezzi dei nemici.
Per fortuna a risollevare le sorti di un esplorazione blanda e troppo guidata ci pensano le boss fight, forse il punto più alto di tutta la serie. Non si tratterà solo di scaricare tutta la nostra potenza di fuoco contro il nemico di turno ma anche di stare attenti ai loro attacchi che in molti casi sfrutteranno l’ambientazione, prendendo spesso pieghe inaspettate.
Chi fa per sé…
Da sempre Borderlands è un titolo votato al multigiocatore e alla cooperazione. In questa ultima uscita, Gearbox ha introdotto una nuova modalità di gioco che va a cambiare notevolmente gli equilibri fra i giocatori. Infatti, ad inizio partita (e modificabile successivamente) sarà possibile scegliere se giocare in modalità cooperativa (la novità di questo capitolo) o competitiva (come nei Borderlands classici). Procedendo con la prima opzione si potrà vivere Borderlands esattamente come in passato, ma con il vantaggio che i loot ottenuti saranno stanziati per i singoli giocatori senza che gli altri possano prendere o rubare i premi ottenuti. Sarà sempre possibile scambiare o lasciare gli equipaggiamenti ottenuti, ma così facendo sarà possibile giocare in maniera più rilassata, specie se di decide di affidarsi al matchmacking casuale. Nell’altro caso tutto si svolgerà come in passato e i bottini saranno comuni a tutti i Cacciatori della Cripta.
In attesa che arrivino i primi contenuti post lancio, tra cui un evento dedicato ad Halloween già annunciato da Gearbox, i raid e i nuovi DLC, è possibile dedicarsi alle attività endgame. Oltre al classico clean-up delle quest secondarie lasciate indietro, e la salita verso il primo soft cap del proprio personaggio al livello 50, i giocatori potranno prendere parte a due attività che puntano sulla raccolta compulsiva di armi ed equipaggiamenti: Circle of Slaughter e Terreni di prova.
La prima è una modalità orda, come già viste in passato all’interno di Borderlands, nelle quali l’imperativo è sopravvivere ad ondate di nemici sempre più agguerriti. Inutile dire che la collaborazione con gli altri giocatori è doverosa per assicurarsi la vittoria, ma se cercate una modalità dove “farmare” soldi ed equip, questa è quella che fa per voi.
Terreni di prova invece vi vedrà protagonisti di mini avventure all’interno di dungeon sparsi a giro per l’universo. Delle prove mordi e fuggi dove la sfida sarà abbattere un boss decisamente coraceo.
Una volta completata l’avventura si renderà disponibile anche un nuovo livello di difficoltà, Vero Cacciatore della Cripta, che permetterà di rivivere la storia affrontando nemici più forti.
Più interessante e stimolante invece riguarda l’aggiunta del Livello Caos. Attivabile in endgame, consente di accedere ad un modificatore della difficoltà di gioco che influisce in maniera proporzionale alle ricompense ottenibili. Maggiore sarà il livello di sfida, migliori i “drop” dei nemici, con una percentuale maggiore di oggetti rari e leggendari.
Cartonati d’autore
Abbiamo già parlato delle numerose migliorie apportate a questo terzo capitolo di Borderlands, e il comparto grafico è un altro di quegli aspetti che subisce un notevole upgrade. Lo stile ricalca quello dei suoi predecessori, cambiando però la resa a video del toon shading usato, che qua risulta più marcato e dettagliato rispetto al passato. La qualità complessiva aumenta e a beneficiarne sono soprattutto le ambientazioni al chiuso. Grazie alla presenza di diverse location il level design riesce ad esprimersi a dovere, scrollandosi di dosso quell’alone da fanta western post apocalittico dei precedenti capitoli, offrendo sul piatto nuove ed esotiche ambientazioni, città cyberpunk e rovine aliene. Il tutto con una resa a video che deve molto ad un nuovo sistema di illuminazione, con tanto di ciclo giorno/notte, e numerosi effetti attivi. Per quanto ancora statici, gli ambienti diventano più “reattivi” al nostro passaggio, con diversi elementi distruttibili, specie nelle coperture, obbligando i giocatori più stazionari a muoversi più spesso nelll’area di gioco.
Nonostante la maggiore potenza offerta sulle console “maggiorate” di Sony e Microsoft, l’esperienza di gioco non si più definire del tutto pulita. Il frame rate tende spesso a barcollare, anche in situazioni non sospette e prive di scontri e nemici. Pure la gestione del menu non è esente da problemi, e spesso fatica ad essere reattivo, specie quando ce n’è più bisogno, nel caricare tutta l’interfaccia. Anche le texture, spesso tardano ad essere caricate (si parla di qualche secondo), e spesso avviene nei cambi di area o durante i filmati. Tutti problemi marginali, che non pregiudicano più di tanto l’esperienza complessiva di Borderlands 3, ma confidiamo in una risposta reattiva da parte di Gearbox con una patch che vada a correggere i problemi sopra elencati.
Anche il sonoro ha la sua buona responsabilità nel rendere grande Borderlands. E qua non si smentisce. Il doppiaggio italiano è fra i migliori che potete trovare attualmente in circolazione, con una ricercatezza e qualità attoriale che da sola fa gran parte del lavoro di caratterizzazione dei personaggi. Le musiche colorano invece le nostre partite, accompagnandoci in ogni istante del gioco. Si va dalle sonorità spaghetti western dal sapore morriconiano, alle sinfonie elettroniche e visionarie che faranno da sottofondo ai nostri viaggi spaziali, Borderlands 3 alza l’asticella proponendo in maniera strategica e sicuramente azzeccata anche qualche canzone su licenza, specie quella usata nei titoli di chiusura.