Bravely Default II – La Recensione

Il nuovo capitolo della serie di Bravely Default arriva su Nintendo Switch

bravely default II

Unitevi agli Eroi della Luce per salvare il regno di Excillant in Bravely Default II.

Il 2021 per Nintendo Switch sembra partire alla grande per i JRPG. Fra i tanti titoli in uscita, fra cui Shin Megami Tensei III o Disgaea 6, oggi parliamo della prima, nuova, grande esclusiva Nintendo di quest’anno e seguito di uno dei giochi di ruolo giapponesi più amati su Nintendo 3DS, Bravely Default II.

Dopo averne parlato approfonditamente nella nostra anteprima, è arrivato il momento di dare uno sguardo più approfondito ad uno dei giochi più attesi dagli amanti dei JRPG.

Scoprite Bravely Default II nella nostra recensione.

Salva i cristalli, salva il mondo

bravely default II
Sviluppatore
Square Enix
Produttore
Nintendo
Our Score
8.8
Compralo ora
Un mondo in pericolo. Un manipolo di eroi destinati a salvarlo. 4 cristalli che hanno perso il loro potere e che rischiano per sempre di lasciare aperta la strada all’oscurità. In queste poche semplici frasi potremmo riassumere tranquillamente la storia di Bravely Default II. Una storia che taglia qualsiasi legame con il passato per proporci quattro nuovi Eroi della Luce, che hanno il compito di salvare il regno di Excillant da una fine che sembra già scritta.

Dopo che la sua vita è stata strappata da una morte certa da uno dei cristalli che regola la vita di Excillant, il giovane Seth si ritrova senza rendersene conto in una missione impossibile: aiutare la principessa Gloria, erede di un regno ormai in rovina, a ripristinare il flusso energetico dei cristalli. Un rituale le cui origini si radicano nelle pieghe del tempo, indispensabile per evitare che l’Oblio della Notte faccia tabula rasa di qualsiasi forma di vita sulla Terra.

 

Di fronte ad un’imminente catastrofe, Seth decide di partire per un viaggio senza ritorno in compagnia della stessa Gloria e di due altri improbabili compagni d’avventura, Elvis, uno studioso in possesso di un libro misterioso del quale è alla ricerca di risposte e Adelle, una mercenaria al soldo di Elvis il cui scopo è proteggerlo durante i suoi viaggi.

È facile capire che i quattro saranno destinati a diventare i nuovi Eroi della Luce, e proprio a loro spetterà il compito di proteggere il regno di Excillant dall’imminente distruzione da parte dell’Oblio della Notte.

Bravely Default II è un potenziale candidato al titolo di JRPG dell’anno!

Bravely Default II taglia i ponti con i precedenti giochi, proponendo una storia inedita pur mantenendo dei punti saldi nella lore di questa serie, come il concetto di Eroe della Luce e dei cristalli che forniscono l’energia vitale al pianeta e ne definiscono gli equilibri. Nonostante queste premesse alquanto semplici e ricorrenti (se si parla di incipit narrativi dei JRPG), la storia di Bravely Default II mostra fin da subito una verve spiccata, che ruota tutto intorno alla scrittura dei suoi personaggi, e da li si sviluppano gli eventi cardine di tutta la storia.

Come tante avventure satellite partiremo alla scoperta del mondo di gioco visitando i vari villaggi e le città alla ricerca di informazioni sui Cristalli, scomparsi dai loro luoghi d’origine a causa del malvagio Lord Comandante, una delle tante menti dietro all’imminente ritorno dell’Oblio della Notte. Ogni storia non solo aggiungerà un tassello importante al grande intreccio narrativo di Bravely Default II, ma servirà per delineare caratterialmente i vari protagonisti, che nel corso dell’avventura compiranno un’importante una crescita sul piano personale, dribblando quel senso di stereotipicità in cui spesso cadono questo genere di titoli.

Anche l’utilizzo delle sub quest diventa uno strumento fondamentale per raccontare nuove storie o aprire qualche parentesi su quelle appena vissute, approfondendo i temi affrontati o dando spazio a personaggi secondari, alcuni dei quali avranno il loro epilogo narrativo proprio in queste missioni, diventando quasi fondamentali da portare a termine, per godersi a pieno della storia nella sua interezza.

4 eroi ed un’avventura

Arrivati a questo punto chi conosce ed ha giocato ai precedenti titoli della serie di Bravely Default si starà sicuramente domandando se la storia presenta lo stesso modus operandi che hanno reso famosi questi giochi, ovvero i “plot twist” che ribaltavano completamente la storia e i suoi sviluppi. Senza scendere troppo nel dettaglio possiamo assicurarvi che il gioco prenderà una piega interessante proprio nelle fasi finali, pescando nuovamente alcune tematiche già affrontate nella serie e creando una sorta di collegamento simbolico fra i vari giochi.

Forse la formula scelta in questo nuovo capitolo si presenta un po’ fumosa nel guidare il giocatore verso la sua conclusione, ma risulta molto più godibile e digeribile degli espedienti narrativi del primo titolo. Nel complesso però siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla storia in sé, che riesce ad essere solida e coinvolgente per quasi tutta la durata, con un buona gestione degli eventi che scandiscono un ritmo che non pesa assolutamente, nonostante il gioco sia capace di portarvi via oltre 70 (e più) ore, a seconda di quanto tempo dedicherete agli eventi secondari.

Per quanto Bravely Default II riesca a chiudere gran parte delle storyline intraprese durante l’avventura, lascia al giocatore una grande incognita proprio sul protagonista del gioco, Seth, l’unico di privo di un background narrativo o di intrecci, al contrario degli altri membri del party, che a più riprese finiranno sotto i riflettori ritagliandosi tutto lo spazio necessario.

Questo ci lascia pensare che potrebbe trattarsi di una sorta di “backdoor”, un assist per introdurre successivamente un DLC o un seguito che vada a far luce sulla figura di Seth e perché no, creare quel collegamento mancante fra Bravely Default I (e Second) e II.

L’assenza di riferimenti ai precedenti giochi però non deve essere vista necessariamente come un aspetto negativo. Anzi, rappresenta uno stimolo in più per i nuovi giocatori che non hanno avuto modo di affacciarsi alla serie su 3DS e che qua possono farlo in completa libertà, godendo a pieno di questa nuova storia, e perché no, ritrovarsi invogliati a riscoprire le origini della serie.

Brave/Default

Sempre in fase di anteprima avevamo parlato del gameplay di Bravely Default II e delle sue meccaniche che viaggiano fra la classicità dei JRPG a turni e la freschezza di un modello moderno che svecchia quegli aspetti ripetitivi e stantii intrinsechi di questo genere.

La serie di Bravely Default poggia le sue basi su due aspetti fondamentali, il sistema Brave e Default che regola gli scontri e gli Asterischi, il Job System che ci permette di scegliere una classe e sfruttarne a pieno ogni possibilità.

Partendo dal sistema di combattimento, ad ogni turno potremo sfruttare il comando Brave, che utilizzando i PB (Punti Brave), permetterà di utilizzare fino a 4 azioni contemporaneamente nello stesso turno. Si potrà quindi attaccare un nemico, o sfruttare le nostre azioni disponibili per curarsi o fare supporto ai membri del party. Andando in stato di Brave però dovremo aspettare nuovi turni prima di avere nuovamente dei PB utili che ci permettano di effettuare nuove azioni, lasciandoci inermi contro i nemici, che a loro volta potranno sfruttare a loro vantaggio questo sistema.

Entrando invece in Default, il nostro personaggio si metterà in posizione difensiva accumulando così i preziosi PB da utilizzare in stato di Brave.

Il Brave/Default è un sistema di gioco dalla semplice esecuzione, ma che richiede al giocatore uno studio attento delle azioni e che comporta diversi rischi in caso si vada a “cannare” completamente il turno a disposizione, lasciandoci pochi margini di recupero.

E se tutto sommato con i nemici normali si riesce a gestire bene la situazione, sarà proprio con i boss che Bravely Default II mostra tutto il suo potenziale.

Quasi alla stregua di un puzzle game, ogni scontro diventa una sfida fatta di attente analisi, attacchi e counter, per prevenire le mosse avversarie e al contempo imbastire una strategia che si basi sulle debolezze del nemico.

Commettere anche un singolo errore spesso e volentieri significa buttare alle ortiche l’intera battaglia, obbligandoci a ripartire nuovamente da capo.

Ma il Brave/Default non sarebbe nulla senza l’uso degli Asterischi.

Vere e proprie classi, ogni asterisco permette di sbloccare nuove abilità, sia attive che passive, così da costruire delle build che rispondano alle nostre esigenze. Ogni personaggio può equipaggiare 2 classi diverse espandendo così le possibilità di attacco, ma soltanto la principale si avvale di abilità esclusive dell’Asterisco in uso, permettendo combinazioni interessanti che possono fare la differenza durante gli scontri.

Un esempio chiaro potrebbe essere l’utilizzo congiunto dell’Asterisco del Mago Rosso con quella del Mago Nero, che prese in maniera individuale non si dimostrano particolarmente efficaci, ma se usate in tandem ci consentirà di espandere notevolmente la potenza d’attacco delle magie.

Ogni personaggio potrà poi essere personalizzato utilizzando le abilità passive delle varie classi, equipaggiabili indipendentemente dagli asterischi in uso, che a loro volta garantiscono un livello di customizzazione approfondito che permette di massimizzare ulteriormente le potenzialità degli asterischi.

Il nuovo che avanza

Bravely Default II non è un gioco semplice, nel senso che la curva di difficoltà cresce sempre in maniera costante, per poi “esplodere” nelle fasi finali, dove sarà richiesto al giocatore di spendere parte del suo tempo in attività di grinding necessarie per potenziare il personaggio e le classi.

Come abbiamo già detto, i combattimenti, anche con i nemici normali, non vanno mai presi sottogamba, così come è fondamentale affidarsi al sistema di debolezze per sbarazzarsi in maniera rapida ed indolore degli avversari.

Rispetto ai precedenti capitoli sparisce l’opzione per modificare la difficoltà degli scontri e la frequenza delle battaglie, tornando ad una formula più canonica. Adesso i nemici sono visibili sulla mappa, ed iniziando uno scontro con 2 o più mostri vicini ci troveremo ad affrontare scontri a catena, che si riveleranno fondamentali proprio per guadagnare un maggior quantitativo di punti esperienza e punti classe.

Non potendo più intervenire attivamente sul tipo di scontri, adesso in Bravely Defaul II troviamo degli oggetti, delle esche in grado di attirare i nemici appartenenti ad una determinata categoria, così da attivare un multi scontro senza che ci siano effettivamente più nemici insieme.

 

Altra modifica, questa volta nettamente in positivo, la troviamo nella gestione dei turni. Rispetto al passato dove ad inizio turno dovevamo decidere le azioni di tutti, adesso ogni personaggio del party agirà in maniera indipendente, e l’ordine d’attacco viene deciso in base al valore di velocità del personaggio stesso, visualizzabile a video con una barra che ricorda l’ATB di Final Fantasy.

Un altro elemento caratteristico di Bravely Default è l’esplorazione. Che sia un dungeon o l’overworld, ogni location conterrà segreti e tesori da scoprire, così come combattimenti con nemici unici e altamente mortali.

Una cosa di cui sentiamo invece il bisogno di lamentarci è l’assenza di una mappa per quanto riguarda i dungeon. Venendo meno il secondo schermo tipico di Nintendo 3DS, in questo nuovo capitolo su Nintendo Switch è stato scelto di eliminare in toto questa possibilità, rendendo la navigazione dei dungeon spesso molto dispersiva, data la natura labirintica degli stessi. Una scelta a nostro avviso incomprensibile, dato che poteva essere utilizzata la stessa mappa che troviamo nella mappa del mondo, richiamabile a video in caso di bisogno, e con tanto di doppio livello di zoom.

Anche per quanto riguarda le già citate missioni secondarie, sebbene ci sia una lista di quelle attive, con tanto di indicatore dell’obiettivo, manca un’opzione dedicata alla gestione delle stesse, che magari suddivida le completate e quelle ancora da fare, rendendo l’ingaggio di nuove quest a volte un po’ macchinoso, costringendoci a fare il giro di tutti i luoghi visitati per scovarne di nuove.

Paura e delirio a Excillant 

Sempre restando in tema di novità, in Bravely Default II troviamo una nuova attività che va a sostituire i minigiochi dedicato alla ricostruzione di Norende (BD) e della Luna (BS) dei precedenti capitoli con un card game che prende il nome di B’n’D e che si presenta come una sorta di figlio illegittimo del Triple Triad di Final Fantasy VIII e di Otello.

Lo scopo del gioco sarà quello di convertire al proprio colore le caselle di una griglia, contrattaccando e rispondendo alle mosse degli avversari utilizzando una serie di carte dal valore crescente. Queste suddivise per tipologia e abilità sono collezionabili battendo i vari sfidanti che incontreremo durante l’avventura, consentendoci così di creare dei deck in grado di rispondere agli attacchi nemici. B’n’D è un passatempo che si rivela estremamente divertente, non appena si supera lo scoglio iniziale e si colleziona qualche carta più potente.

Il vero problema è che questo minigioco, a parte la quest iniziale che lo introduce e che vi porterà a sfidare un portatore di un asterisco, risulta un po’ fine a sé stesso non appena avremo ottenuto il nostro premio relativo alla missione. È un peccato che il team non abbia deciso di coinvolgerlo maggiormente nel gioco, magari inserendo una modalità PvP con la quale sfidare altri giocatori e dando maggior risalto a questa modalità.

Dedicata invece al potenziamento della squadra troviamo le spedizioni. Si tratta di una modalità che si attiva ogni qualvolta metteremo il gioco in stand by, e che consente di raccogliere dei globi speciali di esperienza da spendere per effettuare il level up dei personaggi e delle varie classi.

Sia sul piano tecnico che artistico invece confermiamo le stesse impressioni avute in fase di anteprima: Bravely Default II è un titolo artisticamente molto valido, che riprende lo stile dei precedenti titoli e lo trasporta in una nuova veste, che su Nintendo Switch brilla particolarmente.

Il cambio di stile nel character design si fa sentire, specie se siete fan dei disegni di Akihiko Yoshida, ma questa nuova formula riesce lo stesso a deliziarci in più di un occasione.

 

L’estetica del mondo di Excillant ricalca quella dei titoli del passato, rielaborando il concetto del disegno manuale qua maggiormente integrato in un contesto poligonale 3D, per una resa visiva d’effetto

C’è qualche sbavatura tecnica, specie nella fluidità del gioco durante le fasi esplorative e nella world map, ma gran parte dei problemi sono risolvibili disattivando l’effetto sfocatura che rende la visuale di gioco un piccolo diorama animato.

Ritroviamo, oltre alla presenza del dual audio (jap/eng), anche REVO, che si mette alla guida della colonna sonora per un ritorno alle atmosfere fantasy del primo capitolo, con una colonna sonora di grande pregio che ben si sposa con lo stile e l’alta qualità del gioco stesso.

Bravely default II - Nintendo Switch
  • Questo seguito di bravely...
  • In esclusiva su Nintendo...

Bravely Default II sarà disponibile su Nintendo Switch a partire dal 26 Febbraio.

bravely default II
Bravely Default II – La Recensione
Bravely Default II si conferma un degno erede dei due precedenti titoli usciti su Nintendo 3DS. Con questo nuovo capitolo la serie taglia i ponti con il passato per quanto riguarda la storia, proponendone una inedita e perfettamente godibile da tutti i nuovi giocatori che si affacciano alla serie per la prima volta. Tecnicamente ed artisticamente molto ispirato, Bravely Default II è un JRPG solido sotto tutti i punti di vista, da quello narrativo, con una storia ricca di sorprese al gameplay, che rimaneggia il sistema Bravely/Default, ancora oggi fresco ed attuale. Insomma, non faticherete ad amarlo. Resta solo un grosso dubbio sul protagonista della storia, una porta aperta su un eventuale sviluppo futuro, che ci auguriamo avvenga il prima possibile.
Pro
Tecnicamente valido ed artisticamente molto ispirato
Gameplay fresco e moderno
La storia riserva più di una sorpresa
IL B'n'D è un card game riuscitissimo...
Contro
...peccato un po' fine a se stesso nell'economia di gioco
Esplorazione dei dungeon dispersiva senza mappa
Lo sviluppo della parte finale tende ad essere un po' fumoso
8.8
Voto