Call of Duty: Black Ops Cold War – La Recensione

Il nuovo Call of Duty diverte e convince

Con Cold War possiamo finalmente dire “Bentornato Black Ops!”

Quando si parla di sparatutto in prima persona Call of Duty è senza dubbio uno dei primi titoli che possano venire in mente al giocatore medio. Il franchise lanciato nell’ormai lontano 2003 ha lasciato numerosi bossoli alle sue spalle, con ben 19 capitoli ed un discreto numero di spin-off che hanno portato il videogiocatore a vivere alcuni bellicosi momenti chiave della storia dell’uomo e non solo. Dopo una breve e criticata parentesi futuristica, il titolo è tornato da diverso tempo ormai sul classico, risplendendo l’anno scorso con il ben riuscito ed apprezzato Modern Warfare a cui si è poi affiancato in parallelo con il battle royale Warzone. Quest’anno Activision è tornata sul mercato con il suo nuovo Call Of Duty: Black Ops Cold War che mantiene le apprezzate meccaniche e le novità del capitolo precedente amalgamandole al classico stampo dei capitoli marchiati Black Ops ma anche con uno sguardo al futuro del franchise.

 

Versione testata: PlayStation 4 Pro

“Spirit in the Sky”

Se con Call of Duty Black Ops IIII si era optato per un titolo orientato solo al multiplayer, con Call of Duty Black Ops Cold War la campagna torna in tutto il suo splendore grazie all’ottimo lavoro del team Raven Software che ha curato l’aspetto singleplayer di questo nuovo capitolo. Appena avviata la campagna saremo catapultati con le note di “Spirit in the Sky” di Norman Greenbaum direttamente a cavallo tra gli anni 80, 90 nel periodo della Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica, pronti ad essere immersi in una storia della durata di 5-6 ore ricca di politica, complotti ed ovviamente proiettili ed esplosioni a profusione.

Dopo la missione introduttiva che servirà sostanzialmente per testare il feeling di gioco, l’ambientazione si sposterà ad un meeting segreto presieduto dal presidente degli Stati Uniti Ronald Regan dove figureranno alcune vecchie conoscenze come Frank Woods, Alex Mason e Russell Adler. La minaccia questa volta arriverà da Perseus, una letale e sfuggente spia sovietica col l’obiettivo di attivare delle cariche nucleari nascoste a scopi preventivi in tutta Europa dagli Stati Uniti. Da qui in poi impersoneremo il nostro alterego “Bell” per quasi la totalità delle nostre missioni, tra infiltrazioni al KGB, assalti a basi sovietiche, corse adrenaliniche tra i tetti di Berlino e molto altro ancora con una vasta varietà di ambientazioni ed equipaggiamenti.

 

A differenza del capitolo precedente, Cold War abbandona in parte anche la linearità delle storia che passava di missione in missione. Viene infatti introdotta “la bacheca delle missioni“, un Hub centrale tramite il quale accedere alle missioni già giocate, quelle della trama principale e le due secondarie. Quest’ultime saranno accessibili dopo aver raccolto e decifrato alcuni indizi all’interno delle missioni principali (qui trovate la guida per decifrare il messaggio di una delle due) offrendo quindi qualche spunto esplorativo aggiuntivo.

Tornano inoltre anche le scelte multiple che se durante la partita trasmetteranno la piacevole sensazione di influire pesantemente sulla storia, verso la conclusione si riveleranno decisamente fondamentali, sfociando in diversi finali alternativi come accaduto già in Black Ops II. Si tratta quindi di un’importante incentivo che spingerà il giocatore a esplorare la campagna più di una volta. Singleplayer che quest’anno quindi vince su tutta la linea con una storia ben pensata, adrenalinica, ricca di azione e colpi di scena a cui non manca nulla se non forse qualche manciata di ore di gioco in più. Il tutto è affiancato da un ottimo doppiaggio italiano ed una colonna sonora parecchio ispirata.

Multiplayer per tutti

Non esiste FPS che si rispetti senza il Multiplayer ed ovviamente anche quest’anno il titolo di Activision non delude le aspettative, prendendo però in parte le distanze da Modern Warfare.

Il passaggio di testimone tra Infinity Ward e Treyarch si vede e si sente. Cambia il TTK (Time To Kill) in favore di un valore leggermente più alto, scompare la possibilità di appoggiarsi alle superfici e troviamo un piccolo calo nella cura dei dettagli. Tra le varie modalità tornano i grandi classici DeathMatch, Posizione, Moshpit Armi Combinate con le varianti Dominio e Assalto e fanno capolino alcune interessanti novità. Viene introdotto Scorta Vip, una modalità in cui sarà fondamentale il gioco di squadra, dove una volta per turno bisognerà scortare il vip designato ad un punto di estrazione e Bomba Sporca. Quest’ultima vedrà schierati 40 giocatori divisi in dieci team da quattro che dovranno recuperare scorte di uranio, depredando le casse ed uccidendo gli avversari per far detonare le varie bombe facendo però attenzione ai vari malus dati dagli effetti radioattivi. Una modalità simil Battle Royale che strizza l’occhio al fratello adottivo Warzone.

Per quanto riguarda il level design delle 8 nuove mappe, l’offerta è decisamente variegata con alcune note di merito per Armada, che vede il piano di gioco estendersi su una nave in mezzo all’oceano con tanto di sottomarino e Satellite, che colloca invece i giocatori tra le dune di sabbia ed i corridoi naturali tra le rocce.

 

 

La personalizzazione dell’equipaggiamento invece rimane fedele a quanto visto nell’ultimo anno con la possibilità di creare diverse classi con abilità ed armi da personalizzare con massimo cinque diversi accessori tra calci, canne, laser, caricatori, mirini ed abilità dell’arma. Non si può non segnalare poi la gestione dei punti nei vari match che va a premiare principalmente la conquista dei vari obiettivi piuttosto che il solito rapporto morti/uccisioni, rendendo quindi il titolo più accessibile anche ai giocatori meno navigati.

Come in tutti i primi periodi di lancio abbiamo notato un leggero sbilanciamento su alcune armi (non è un caso infatti che il 90% dei giocatori usi l’MP5) ma che sicuramente verrà fixato con i futuri aggiornamenti. Aggiornamenti che tra le altre cose prevedono anche l’arrivo della mappa Nuketown ’84 previsto per il 24 Novembre ed uno special Bundle disponibile dal 4 Dicembre per tutti quelli che hanno acquistato il titolo e fatto l’accesso tra il 20 novembre alle 10:00 PT e il 4 dicembre alle 02:00 PT.

 

Black Ops fa rima con Zombie

Fin dal suo annuncio i fan del franchise volevano una cosa sola da questo nuovo capitolo e sono stati decisamente accontentati. Torna a fare capolino la tanto amata modalità zombie che da sempre è stata legata ai capitoli di Black Ops. Al momento al lancio è disponibile una sola mappa per la modalità Die Maschine ma non disperate perché le cose da fare e la quantità necessarie per completare tutte le ondate saranno decisamente appaganti. Questa volta i giocatori potranno cominciare con il proprio equipaggiamento e le cose si fanno apparentemente più semplici. Si tratta di una modalità che da il meglio di sé se giocata in un team di amici in cuffia con cui collaborare per arrivare alla fine delle varie ondate. Per chi volesse prendere una scorciatoia, dal round 10 ed ogni 5 round sarà possibile chiamare un’estrazione per completare in parte la modalità. Per i veterani invece la discesa verso l’orrore si farà sempre più ripida con zombie sempre più resistenti ed alcuni passaggi obbligatori da seguire per arrivare alla fine del tunnel.

Usufruire dei vari Perks, creare il Pack-A-Punch per potenziare le armi e sbloccare la Wonder Weapon e successivi potenziamenti sarà quindi quasi obbligatorio per chi vuole sopravvivere il più possibile. Wonder Weapon che a livello base prosciugherà gli zombie caricandosi per poi esplodere in tutto il suo potenziale con devastanti colpi capaci di abbattere intere orde di non morti. Il tutto come sempre acquistabile con la valuta guadagnata uccidendo zombie. Torna anche in questo capitolo la modalità arcade con Dead Ops Arcade 3: Rise of Mamaback, terzo capitolo di modalità, omaggio al genere twin-stick shooter con visuale dall’alto, curiosi nemici e diverse armi stravaganti. In esclusiva PlayStation per un anno troviamo inoltre Carneficina giocabile fino a due giocatori in cui dovremo sopravvivere a diverse ondate di zombie nelle mappe del multiplayer rimanendo vicino al nucleo di energia in continuo movimento che limiterà la nostra area di azione.

Tecnicamente soddisfacente 

Testando Cold War su PS4 non abbiamo potuto godere di eventuali migliorie sulle next-gen, tuttavia il titolo è ben realizzato sul piano tecnico andando forse a perdere qualcosa nei dettagli rispetto al precedente capitolo realizzato da Infinity Ward. Tutto sommato non abbiamo mai riscontrato bug, problemi tecnici o cali pesanti di frame neanche nelle situazioni più concitate con diversi zombie a schermo. Rapido anche il matchmaking cross-platform che perde qualche punto nella modalità zombie data molto probabilmente da una maggior quantità di utenti che riempiono le lobby da 2 e 4 saggiamente già con alcuni amici. Il già citato doppiaggio della campagna si conferma ottimo in tutte le modalità ed il comparto sonoro come sempre è di altissimo livello.

Call of Duty Black Ops Cold War risulta quindi all’altezza di Modern Warfare non spodestandolo però dal podio come uno dei migliori capitoli degli ultimi anni. La brillante campagna singleplayer e la modalità zombie, consentono a Cold War di “sedersi alla destra del padre” offrendo nuovi contenuti e nuove modalità che ampliano il bagaglio di scelte nelle mani del videogiocatore. Nei mesi a venire l’offerta di Cold War sarà ampliata sempre di più andando a lasciare l’impronta anche su Warzone su cui sembra essere prevista una nuova mappa che ci farà abbandonare le mura di Verdansk.

 

Call of Duty Black Ops Cold War è disponibile dal 14 novembr eper PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X e PC

Pro
Campagna brillante
Finali alternativi
Multiplayer ricco e completo
Modalità Zombie
Contro
Meno curato del predecessore
8.3
Voto