Chaos Walking: la recensione del nuovo film con Tom Holland
Finalmente, dopo ritardi produttivi e rinvii pre pandemia, è approdato in Italia su Amazon Prime Video Chaos Walking, film dispotico con protagonisti Tom Holland e Daisy Ridley. La pellicola ha riscosso ben poco successo all’estero sia tra il pubblico che nella critica specializzata. In realtà la pellicola non è così disastrosa come l’hanno dipinta. I due attori protagonisti sono perfettamente calati nel ruolo e l’universo in cui sono ambientate le vicende è intrigate e dal grande potenziale. Sicuramente non è un film perfetto, alcuni dettagli non tornano e probabilmente alcune scene potevano essere tagliate, ma nonostante tutto è godibile. Ecco di seguito la nostra recensione di Chaos Walking.
Ecco il trailer di Chaos Walking
La recensione di Chaos Walking
Chaos Walking immerger immediatamete lo spettinato nell’universo mediante uno spaccato di Mondo Nuovo, il nuovo pianeta in cui alcuni abitanti della Terra hanno deciso di condurre la loro vita. Le condizioni sulla Terra non erano agevoli per i suoi abitanti così è stato offerto a loro la possibilità di emigrare verso un nuovo pianeta. Su Mondo Nuovo i pensieri hanno consistenza, sono visibili e udibili da chiunque. Questa particolare caratteristica viene soprannominata il “rumore”. Solo gli uomini hanno il dono del rumore, acquisito non appena sbarcati sul nuovo pianeta. Tuttavia, non far percepire agli altri i propri pensieri è un’abilità difficile da sviluppare e da controllare. Le donne, diversamente, potevano semplicemente percepire i pensieri degli uomini ma non erano in grado di manifestare i propri. Parlo al passato poiché fin dall’inizio della pellicola apprendiamo che il pianeta è popolato da una colonia di soli uomini, le donne sono state sterminate da una tribù indigena anni prima. Il protagonista di Chaos Walking, Todd (Tom Holland), è particolarmente dotato nell’utilizzo del rumore, infatti riesce a rendere sempre più concreti i propri pensieri fino al punto da confondere negli altri cosa è reale e cosa non lo è. Todd è cresciuto con i padre e un’altra figura maschile che possiamo presumere abbia assunto il ruolo dello zio nella vita del ragazzo. La madre è morta quando Todd era troppo piccolo per ricordarla. Il giovane grazie alla sua abilità e alla sua fedeltà verso la comunità ha un rapporto di stima e fiducia con il sindaco (Mads Mikkelsen), figura losca e sospetta fin dalla prima apparizione. Questo rapporto permane finché su Mondo Nuovo non sbarca Viola (Daisy Ridley), la prima donna in assoluto vista da Todd. Le donne nella colonia, per superstizione, sono temute e ostacolate. Quando Todd apprende del pericolo che incombe sulla ragazza, grazie all’aiuto del padre decide di fuggire e scoprire che in realtà su Mondo Nuovo esistono altri villaggi.
Interessante è come il regista Doug Liman ha sviluppato e rappresentato i pensieri dei personaggi: ogni pensiero appare come un alone viola che sovrasta la testa di colui che lo emana. All’interno del pensiero alcune volte figurano delle immagini altre, se colui che sta pensando è particolarmente dotato e concentrato, appaiono oggetti o persone che appaiono come reali. I pensieri dei personaggi hanno la stessa voce dell’attore che li sta attuando ma hanno un suono più grave e un persistente eco. Il fatto che i personaggi per gran parte della pellicola si esprimono prevalentemente mediante l’uso del pensiero può turbare ed infastidire lo spettatore che continuamente sente ripetere più e più volte le stesse frasi. Alla lunga questo espediente durante la pellicola può risultare stucchevole e annoiare lo spettatore che è già entrato nell’universo del film e non ha alcuna necessità di venire costantemente a contatto con le regole di base dell’universo. Fortunatamente in alcune scene, grazie alla presenza di Viola che non è in grado di manifestare i propri pensieri, il rumore viene spesso ironizzato e diventa, in certi casi, motivo di distensione.
Nonostante i personaggi non abbiano un background molto consistente risultano ben distinguibili ed identificabili. Entrambi i protagonisti hanno avuto un passato difficile, solitario e pieno di rinunce. Nonostante siano estranei l’uno per l’altra hanno valori simili e un’obbiettivo comune. A livello interpretativo nulla da dire a Tom Holland, pienamente calato nella parte del ragazzo insicuro e timido ma anche coraggioso e pronto a sacrificarsi per il bene superiore. Daisy Ridley, in una vesta inedita dopo Star Wars, appare forse troppo fredda e distaccata. Quello che sicuramente è mancato è l’alchimia tra i due. Il romance, sempre suggerito ma mai concretizzato, non convince.
Da segnalare la presenza di scene commoventi e strazianti che coinvolgono animali, senza dubbio le scene più toccanti dell’intera pellicola.
Buoni anche gli effetti visivi e speciali. Il montaggio invece ha diversi problemi e palesa i reshoot.
Sicuramente non è una pellicola perfetta, sono presenti alcune scene che causano buchi di trama e domande a cui non troviamo risposta entro la fine del film. Probabilmente l’intera pellicola ha sofferto dei ritardi e delle insicurezze produttive. Per chi non ne fosse a conoscenza, occorre ricordare che l’ambizione iniziale era quella di realizzare una trilogia seguendo l’omonima saga di Patrick Ness da cui il film è tratto. Purtroppo la saga non vedrà mai la luce, quindi possiamo ipotizzare che le domande rimaste senza risposta avrebbero trovato soluzione in uno dei due film successivi. Per chi volesse sapere come sarebbero proseguite le avventure di Todd e Viola, Mondadori ha da poco ristampato l’intera saga di Ness. La trilogia è attualmente disponibile quindi in tutte le librerie.
Che se ne dica all’interno del genere distopico il film risulta perfettamente in linea con i suoi predecessori ed è tranquillamente una pellicola godibile ed intrattenimento.