Doctor Who: i cinque migliori episodi del Dodicesimo Dottore

3. Ascolta – Listen (stagione 8 episodio 4)

Questo è uno dei classici episodi “alla Moffat”, quelli che ti fanno avere paura di cose che non puoi vedere, e quindi se non si possono vedere chi mi dice che non siano reali?! Tra statue che si muovono quando non sono guardate e ombre cannibali, all’appello mancava solo lui: il mostro sotto il letto, che ovviamente è stato scomodato in questa puntata ed affrontato dal nostro Twelve. Proprio come in Blink, siamo davanti a uno tipici episodi wibbly wobbly timey wimey che ci piacciono tanto, dove scopriamo, tra le altre cose, che il Dottore di Capaldi sarà pure un po’ “professore severo” (non a caso la puntata inizia con lui che spiega a noi, rompendo la quarta parete, con tanto di gesso e lavagna), ma che alla fine, sotto sotto, è ancora quel bambino impaurito e insicuro che dormiva in un fienile. Per la serie “i traumi infantili non li superiamo mai e, anche se lo facciamo, in quel caso ci pensa Moffat”. Grazie, Moff.

2. Piegato all’Inferno – Hell Bent (stagione 9 episodio 12)  e The Doctor falls (stagione 10 episodio 12)

Questi due episodi finiscono insieme perché sono quelli in cui Capaldi dice addio alle Companion: che abbiate odiato o amato Clara, non potete dirmi che il vostro cuore non si sia frantumato in mille pezzi quando il Dottore si è dimenticato di lei. Io ve lo dico: è vero che Clara se ne va in giro per l’Universo con Arya Stark, ma la scena in cui Twelve la incontra e non la riconosce mi ha fatto anche più male di quella dove Ten rivede Donna e lei non sa chi lui sia. Sì, l’ho detto. Per quanto riguarda Bill, nessuno mi farà mai superare lo shock sulla faccia di Twelve quando l’ha vista versione Cyberman.

1. Mandato da Cielo – Heaven Sent (stagione 9 episodio 11)

A volte eleggere la puntata migliore può risultare difficile, ma non in questo caso: sul gradino più alto ci finisce, senza ombra di dubbio, Heaven Sent, dove sua maestà Peter Capaldi rimane 52 minuti da solo regalandoci una prova attoriale da applausi. Il Dottore qui è devastato dalla (apparente) morte di Clara, in un luogo oscuro in cui tutti i suoi tormenti esplodono nella sua solitudine. In questa puntata riusciamo davvero ad avere accesso alla mente del Dottore, senza guardarlo dall’esterno attraverso gli occhi della Companion di turno come siamo abituati a fare. Non so cos’altro aggiungere, quindi vi lascio alla scena in cui il Dottore, per la serie “rabbia repressa”, spacca un muro per undici mila anni a pugni.

Spero di avervi fatto entrare pienamente nel mood “rigenerazione”: vi direi che con preparazione psicologica non sarà dura, ma sappiamo tutti che sarebbe una bugia. Tanto, sia che adesso siate indifferenti o disperati, inevitabilmente dopo lo Speciale di Natale saremo tutti così: