Cities: Skylines II arriva dopo quasi dieci anni dall’uscita del primo capitolo. Nella mente degli appassionati di simulatori cittadini vi è ancora la saga SimCity, difficile da sbaragliare nonostante tanti titoli ci abbiano provato. È arrivato il momento di incoronare un nuovo re?
Ci sono videogiochi che permettono di sconfiggere interi eserciti, vincere campionati sportivi o visitare nuovi fantastici mondi con la propria navicella spaziale. Poi ce ne sono altri che consentono di rilassarsi progettando e costruendo per poi abbellire e prendersi cura della propria creazione. Cities: Skylines è da diversi anni tra i migliori titoli in commercio per tutti i costruttori virtuali che non vedono l’ora di trasformare un grande territorio verdeggiante in una metropoli luminosa e ricca di vita. Quando il titolo arrivò per la prima volta nel 2015, era ancora molto forte la popolarità di SimCity, ma nonostante ciò il titolo di Colossal Order e Tantalus Media edito da Paradox Interactive si fece notare con la sua eleganza e uno stile di gioco senza compromessi. Ora, dopo anni di espansioni, mod e miglioramenti, è il momento di passare la corona a Cities: Skylines II? Scopriamolo insieme con questa recensione!
Cities: Skylines II: esperienza di gioco che vince non si cambia
Possiamo iniziare col dire che questo nuovo capitolo non presenta alcuna novità rivoluzionaria nella filosofia del gioco. L’obiettivo rimane pressoché invariato: costruire la città più grande in assoluto mantenendo alta la prosperità. Nessuna campagna, nessuna vera e propria missione da seguire o altre ipotetiche distrazioni. Scegliete il vostro bioma con vari pregi e difetti e qui fate crescere la vostra metropoli, fine. I veterani del franchise si sentiranno subito a casa dopo pochi secondi dall’avvio del gioco. Cities: Skylines II funziona esattamente come il primo, con controlli molto simili, un gameplay quasi identico e un’interfaccia utente praticamente intercambiabile. Il risultato è un’esperienza utente molto simile al capitolo principale, il che ovviamente non si traduce per forza in un qualcosa di negativo. Dopotutto, perché cambiare drasticamente qualcosa che funziona bene?
Quello che vi abbiamo presentato, però, è semplicemente l’impressione generale. In poche parole è ciò che si prova quando si delimitano gli appezzamenti di terreno vicino alle strade e si progetta se lì devono essere costruite case popolari o centri commerciali.
È il sentimento della città, che cresce e prospera sotto le nostre mani, strada dopo strada, quartiere dopo quartiere. Questa sensazione non cambia, è altrettanto buona a quella osservata nel primo capitolo. Tuttavia appena si naviga all’interno del titolo e si va più nel dettaglio, non mancano le novità alcune delle quali decisamente importanti anche se all’inizio sembrano poco appariscenti.
Simulazione migliorata e intelligenza artificiale funzionante
Un elemento chiave di Cities: Skylines II che noterete gradualmente, ma che si intreccia in quasi ogni meccanismo, è una simulazione più profonda e complessa. Il gioco entra molto più nel dettaglio rispetto al primo capitolo. Simula il comportamento, le opinioni, il processo decisionale e la routine quotidiana di ogni singolo abitante della vostra metropoli. Potrete osservare un passante mentre porta a spasso il proprio cane o mentre aspetta il suo turno per attraversare la strada. Potrete trovare lo stesso mentre è intento a fare la fila per salire sull’autobus e andare al lavoro e se questo non vi gratifica, allora aspettate di ricevere le sue opinioni o aspettate di vedere il comportamento di tutti gli abitanti, ecco che questo modella in modo significativo l’intera città.
Vi facciamo un esempio veloce: provate a creare un distretto industriale in una zona apparentemente vicina alla città, ma abbastanza lontana da non inquinarla. Dopo un po’ gli impianti di produzione e le aziende cresceranno, ma avranno bisogno di personale qualificato. Per farlo sarà necessario migliorare l’istruzione dei cittadini, ma non è detto che tutti i cittadini vogliano andarci. Oppure potrebbero non voler andare in quel sopracitato distretto perché non sopportano il traffico o i mezzi pubblici. O, ancora, ritenendo di poter aver migliori prospettive di carriera e guadagni in un altro campo che non richiede una laurea, potrebbero rinunciare del tutto agli studi. Allora tocca convincerli che l’università è utile, ma anche in questo caso se iniziano a mancare le prospettive future, anche gli studi potrebbero essere abbandonati strada facendo.
In tutto ciò entra in gioco anche la fisica. Se il suddetto distretto nasce in una zona dove solitamente soffia il vento proprio in direzione della città oppure le nuove falde acquifere (perché sì, ora potrete trovare l’acqua anche sotto terra) vengono inquinate e proprio quest’ultime servono per il sostentamento idrico dei cittadini, dopo appena un mese, potrete notare cadaveri in mezzo ai marciapiedi. Sebbene questo avvenga davvero, in realtà, proprio come il primo capitolo, anche Cities: Skyline II non ha una difficoltà incredibile. Nonostante vi siano le calamità naturali, queste non saranno costanti e anche la simulazione dell’economia, per quanto sia più profonda, si basa sulla concretezza del giocatore che deve riuscire a non spendere e spandere senza una minima programmazione dei costi e dei ricavi. Al massimo, in caso di difficoltà, si aumentano leggermente le tasse e la situazione finanziaria si risolleva (un po’ meno l’umore dei cittadini). La parte più affascinante, comunque, è osservare le piccole cose che il gioco tiene in considerazione che nella loro interezza sono davvero affascinanti.
Nuove meccaniche tra mancanze e importanti aggiunte
Un aspetto molto importante e davvero fastidioso del primo capitolo era il traffico stradale. Era, ed è anche in questo nuovo titolo, il primo pensiero prima di dare vita alla città dei sogni. Adesso gli sviluppatori hanno introdotto quattro importanti novità. La prima sono le rotatorie, non più frutto di mod o di costruzioni di strade vagamente simili, bensì entità separate dalle strade che possono essere inserite in qualsiasi incrocio e che modificano questi in modo fluido, istantaneo e semplice.
Il secondo, finalmente, sono gli spazi per i parcheggi adesso sia normali che sotterranei. La terza è la possibilità di gestire la segnaletica stradale a proprio piacimento inserendo o rimuovendo divieti, semafori, indicatori di svolta e quant’altro (prima questo era fattibile solo attraverso delle specifiche mod non sempre funzionanti al 100%). Infine, la quarta novità è l’inserimento di una IA per le auto. Ora il comportamento stradale è più fluido e credibile e ciò è osservabile soprattutto nelle strade a più corsie perché finalmente i conducenti virtuali utilizzano coscientemente tutte le corsie senza bisogno di allinearsi ostinatamente in una sola come accadeva nel primo capitolo.
Ora, per esempio, è il gioco stesso a monitorare e attirare l’attenzione sugli ingorghi emergenti con una specifica icona di avviso senza bisogno di andarli a cercare di volta in volta. Per di più adesso esistono anche gli incidenti stradali, realistici e caotici con tanto di avvisi e bollettini mensili sulle vittime e sulle problematiche che si vengono a creare. Ciò che però delude di più è la mancanza di una vera e propria possibilità di decorare la città. In questo genere di giochi, il videogiocatore vuole poter sognare di vivere nella città che sta creando con la possibilità di osservare e ammirare ogni angolo e curarlo a proprio piacimento. Al momento questo non è possibile e si limita unicamente all’inserimento di qualche albero nelle strade o di qualche striscia d’erba. Per il momento non vi sono piazze, anche le strade pedonali hanno un unico stile e non esistono piste ciclabili.
Anche la nuova meccanica delle aree industriali specializzate è lasciata a metà rispetto a quella del primo capitolo. Su ogni mappa, infatti, è possibile trovare le materie prime che possono essere prodotte e utilizzate. Tutto ciò che bisogna fare è contrassegnare un’area in base a cosa si vuole produrre e il gioco è fatto. Non sono presenti sotto-edifici e non è possibile modificare la catena di produzione. Il gioco fa tutto in automatico e se da una parte questo è positivo perché non consente al giocatore di fare errori, dall’altro toglie una componente strategica e gestionale molto intrigante.
Tra le altre novità tanto decantate vi sono le stagioni dinamiche. Il germogliare della primavera rende le città più colorate, l’estate invece le rende più luminose, mentre i colori fiammeggianti dell’autunno portano quel tanto di malinconia per preparare gli abitanti ai fiocchi di neve e al freddo inverno. Tutto ciò è fantastico, ma non perfetto. In primis si tratta di una semplice decorazione visiva, perché le stagioni non hanno alcun effetto sul gameplay e inoltre anche questo aspetto non è ben amalgamato perché per esempio la neve non arriva, inspiegabilmente, in ogni angolo della città rendendo alcuni angoli inspiegabilmente vuoti di neve. Nuvola di Fantozzi o problemi grafici per alcune aree? Ipotizziamo la seconda considerando quello che vi diremo più avanti.
Un comparto tecnico con troppi problemi
Finora, comunque, abbiamo segnalato poche critiche per quanto riguarda il gameplay, anche perché le migliorie non sono poche e sono tutte molto interessanti. Per aggiungere un altro po’ di brio possiamo dirvi che adesso i tubi dell’acqua, della fognatura e i cavi elettrici sono inclusi nelle strade. I tralicci dell’alta tensione possono passare anche sotto terra. Adesso potrete creare zone totalmente nuove, tra cui abitazioni con locali commerciali inclusi. Ogni edificio è potenziabile con aggiunte e migliorie e gli edifici vengono sbloccati sia tramite i livelli sia tramite una sorta di albero delle abilità che permette di scambiare punti esperienza con elementi unici. Insomma, Cities: Skylines II presenta una strategia di costruzione incredibile che può vantare un’elaborazione accattivante, ricca, facile da usare e divertente. Quindi è un prodotto perfetto? Purtroppo no!
Il comparto tecnico è ciò che rappresenta il vero grosso problema di questa attesissima produzione. I bug grafici sono all’ordine del giorno, ma purtroppo anche i bug di gioco. A volte capita che alcuni edifici dichiarano di essere senza luce, salvo poi scoprire che problemi non ce ne sono, altri riferiscono che non possono essere raggiunti in macchina o a piedi anche se sono accanto alla strada e poi, misteriosamente, una volta demoliti e ricostruiti nello stesso punto, il problema scompare. C’è stato un momento in cui tutti i cittadini si lamentavano della sanità cittadina e dei troppi decessi nonostante un ospedale e un cimitero totalmente vuoti con tanto di lavoratori praticamente in vacanza. Dopo averle provate tutte, una volta demolito l’ospedale e ricostruito esattamente nello stesso punto, il problema si è risolto come per magia.
Queste sono piccole cose per fortuna non molto frequenti che rovinano parzialmente il gioco, ma possono essere perdonate e sono facilmente sistemabili. Tuttavia il vero grosso problema è l’ottimizzazione del titolo nonostante graficamente non sia un grande esempio next-gen. Sappiamo che gli stessi sviluppatori hanno dovuto rilasciare dei comunicati stampa di scuse e sappiamo che stiamo parlando di un titolo in cui non servono FPS da paura per poter essere giocato in maniera soddisfacente. Tuttavia non è possibile girare la telecamera e vedere scendere il contatore a 3FPS con una media generale di 20FPS a dettagli medi. Questo avviene sia se su schermo c’è una grande metropoli sia se c’è un terreno totalmente vuoto e questo diviene ancora più fastidioso perché non se ne capisce il motivo. Anzi forse una piccola soluzione l’abbiamo trovata e consiste nel disattivare l’impostazione di profondità di campo. Nulla di trascendentale, ma qualche miglioria si nota.
In ogni caso ottimo poi il doppiaggio testuale in italiano, un po’ meno le musiche di gioco. Hanno voluto creare una sorta di radio che trasmette canzoni leggere e rilassanti. Tutto sommato non sono male, peccato che ogni tanto intervengono degli speaker radiofonici dalla comicità praticamente nulla che ripetono in loop cinque battute in continuazione. Alla lunga diventa monotono e noioso.
In conclusione Cities: Skylines II è un titolo strategico di costruzione davvero ottimo, con tante migliorie rispetto al primo capitolo e una ventata di aria fresca per un genere fin troppo fermo ai vecchi fasti della saga SimCity. Tuttavia il comparto tecnico, già da qualche tempo fortemente bombardato dagli sviluppatori con aggiornamenti che promettono decise migliorie, non è ancora perfetto e limita fortemente il piacere di gioco complessivo. Alcune cose sono davvero ingiustificabili, poiché graficamente non ha quel guizzo next-gen che potrebbe giustificare qualche problema grafico di ottimizzazione. Nonostante ciò, il potenziale è enorme e sicuramente lo vedremo con altri DLC, con mod già presenti e con le necessarie migliorie tecniche che sono arrivate e arriveranno. Abbiamo un nuovo re dei simulatori cittadini, solo ancora un po’ acerbo e non in grado di rendersi conto di tutto il suo potere.