Cruella: la recensione del nuovo live action Disney
Grazie a Disney ho avuto la possibilità di partecipare all’anteprima stampa di Cruella (in italiano Crudelia), nuovo live action della casa di Topolino. Il film sarà disponibile per la visione dal 26 maggio al cinema mentre dal 28 maggio su Disney+ con accesso premium. Le mie aspettative non erano altissime. Temevo in particolare che il film potesse emulare il recente “Maleficent” trasformando così Cruella nell’ormai solita cattiva incompresa. Fortunatamente la pellicola mi ha piacevolmente sorpreso. La trama è ben strutturata e fin dall’inizio sorprende. Cruella è un personaggio sfaccettato e complesso. Emma Stone è strepitosa nel ruolo. Menzione d’onore anche per la regia di Craig Gillespie. La colonna sonora è perfetta. Al termine della visione non abbandonate la sala: è presente una scena mid credit. Ecco quindi a voi la nostra recensione senza spoiler di Cruella.
Ecco il trailer:
La recensione senza spoiler di Cruella
Con l’annuncio di un nuovo live action dedicato ad un’altra famosa villain la Disney ha sorpreso tutti ma ha anche lasciato interdetti e preoccupati molti. Il recente “Maleficent”, in particolare il sequel sempre con Angelina Jolie ha raccolto parecchio dissenso. La Malefica della Jolie era molto, probabilmente troppo, lontana dal suo corrispettivo animato. Da cattiva pura, Malefica nel live action diventa un’incompresa per poi trasformarsi nell’eroina della storia. Il timore che l’effetto “Malefica” potesse aver contagiato anche Cruella costituiva la mia preoccupazione principale. Fortunatamente la trama, la regia e l’interpretazione della Stone hanno fin da subito allontanato ogni pensiero negativo. Cruella è un’ottimo live action e una buona rivisitazione della storia di una delle più famose ed amate villain Disney.
Fin dalle premesse iniziali conosciamo Estella, vero nome del personaggio della Stone, come una bambina dalla personalità estroversa e ribelle. Odia i soprusi e le ingiustizie e non ha paura a gettarsi in prima linea pur di difendere le proprie convinzioni. L’amore per la moda ed il desiderio di diventare una stilista l’hanno da sempre coinvolta nonostante il suo tenore di vita non le abbia mai consentito di frequentare un’accademia specifica. Cruella, invece, è l’alter ego di Estella, quella parte di personalità di Estella che la madre ha da sempre cercato di reprimere. Cruella è la parte più ribelle e se vogliamo malvagia di Estella. Il classico colore di capelli della villain è il colore naturale di Estella che però decide di nascondere (tingendoseli di rosso oppure indossando una parrucca) quando, a causa di un’evento traumatico e che la segnerà per sempre, sceglie di reprimere Cruella e restare soltanto Estella.
Il film è nettamente distinto in più parti: la prima in cui assistiamo alla crescita di Estella fino all’arrivo a Londra; una seconda in cui Estella finalmente lavora come stilista e l’ultima in cui è Cruella l’assoluta protagonista. Ciascuna parte è ben sviluppata ed occupa il minutaglie necessario a mostrare l’evoluzione e la crescita della protagonista.
Il passaggio tra Estella e Cruella è l’alternarsi delle due personalità della ragazza. L’analisi psicologica realizzata sul personaggio non è superficiale o banale ma viene approfondita e giustificata. La parte sempre repressa della personalità finisce per prendere il sopravvento su quella più docile. Proprio quando la fusione tra le due sembra impossibile e il tracollo verso l’ascesa della villain sembra dietro le porte il film osa ma senza prendere strade estreme. Cruella non è Harley Quinn. Se dal trailer, soprattutto in italiano data la voce della doppiatrice, poteva sembrare che le due donne fossero sostanzialmente identiche, grazie alle scelte di trama il pericolo è stato scampato.
Emma Stone, come previsto, è strepitosa. Passa dalla ragazza ingenua ed introversa alla subdola ed a tratti instabile Cruella in un battito di ciglia senza mai risultare eccessiva. L’attrice è perfetta nel ruolo. Mostra tutte le sue capacità attoriali ed è l’assoluta protagonista del film. L’attenzione è interamente sul personaggio della Stone, come è giusto che sia.
Per chi temeva in un risvolto fantasy a causa di alcuni effetti speciali intravisti nel trailer, state tranquilli in “Cruella” non ci sono super poteri o magia di alcun genere.
La regia di Craig Gillespie è riconoscibile. Il regista di “I, Tonya” e della prossima serie Hulu “Pam & Tommy” mostra in alcune scene i tratti distintivi della sua visione artistica, nonostante film di questo tipo lascino poco spazio a spunti autoriali. Gillespie mostra la sua abilità nel trattare personaggi femminili complessi e intricati senza cadere nel banale o nell’assoluta semplificazione. Dopo Tonya e Cruella le aspettative verso il personaggio di Pamela Anderson sono altissime.
I costumi sono tantissimi e tutti ben realizzati e studiati. Alle pellicce classiche di Cruella de Vill prevalgono i tessuti in pelle, più adatti all’animo rock della Cruella della Stone. Non temete il tocco classico di Crudelia comparirà verso la fine della pellicola, anche se non esattamente come potreste aspettarvelo.
La colonna sonora è in perfetta armonia con il personaggio. Sono presenti sia brani originali del compositore e pianista Nicholas Britell, che canzoni rock che spaziano dagli anni ’50 fino agli anni ’80.
Da segnalare un errore nell’adattamento italiano: la protagonista, benché il titolo italiano del film sia “Crudelia”, viene chiamata Cruella. A questo punto perché non mantenere il titolo originale?
È presente una scena mid credit che lascia sperare in un probabile sequel, quindi non abbandonate le poltrone dopo l’inizino dei titoli di coda!
Le pellicola è perfetta per tutta la famiglia, soddisferà sia grandi che piccini.