Il mondo orrorifico e paranormale di H. P. Lovecraft ha generato varie trasposizioni e un universo di produzioni vastissimo e che non accenna a terminare la sua espansione. Tra i prodotti di maggior apprezzamento figurano i giochi da tavolo che, però, presentano una struttura molto particolare e non sempre di facile organizzazione. Quest’oggi vi parliamo di Cthulhu: Death May Die – Paura dell’Ignoto, un titolo edito e prodotto in Italia da Asmodee, che si configura sia come espansione che come nuova base indipendente all’interno della celebre serie da tavolo.
Ufficialmente, infatti, si tratta della terza stagione dell’apprezzata saga Death May Die, ma al tempo stesso è giocabile come un normale gioco stand-alone e quindi totalmente fruibile anche da chi non possiede le precedenti scatole. A tal proposito, infatti, la confusione sta proprio nel fatto che il gioco base originale, Cthulhu: Death May Die, è conosciuto come prima stagione, mentre la seconda stagione è uscita sotto forma di espansione ed esiste anche una quarta stagione anch’essa sotto forma di espansione. Le due vere e proprie espansioni sono, ovviamente, giocabili solo se si possiede almeno una scatola base.
Possiamo quindi approcciarci a questa recensione considerando Cthulhu: Death May Die – Paura dell’Ignoto come l’introduzione di una nuova scatola base a distanza di circa 4 anni dalla prima. Anche questa, quindi, può essere arricchita da tutte le espansioni e le mini-espansioni che sono uscite in questi anni e che sono dedicate esclusivamente agli antagonisti principali del titolo, ovvero gli Antichi.
Come capire se si tratta di un gioco Base o di una espansione?
La principale differenza tra una scatola base e una espansione consiste nella presenza dei dadi e degli Antichi, entrambi componenti assenti nelle espansioni ma fondamentali per la giocabilità stand-alone. Ogni scatola include sei episodi modulari combinabili con qualunque Antico posseduto. Per giocare un’espansione semplice, tuttavia, Va però sottolineato che per giocare una semplice espansione è comunque necessario avere a disposizione una scatola base perché servono miniature specifiche e i sopracitati dadi.
Cthulhu: Death May Die – Paura dell’Ignoto, unboxing e materiali
L’unione tra Asmodee e CMON è sinonimo di alta qualità. Fin dalla scatola, di grandi dimensioni per contenere l’alto numero di componenti, è possibile apprezzare stampe di ottima fattura e un uso di buoni materiali. Una volta aperta, al suo interno si nota immediatamente la grande cura nella gestione degli spazi con utili organizer e mini-scatole per suddividere i vari Episodi della Stagione. Sebbene la confezione presenti una gestione modulare degli elementi, si fa sentire l’assenza di bustine protettive o appositi spazi per contenere segnalini e carte universali una volta defustellati. In poche parole Episodi e Antichi hanno apposite scatole, mentre carte base, segnalini base e componenti specifici Paura dell’Ignoto navigano allegramente per la scatola.

I componenti di gioco sono i seguenti:
- Plancia della Storia
- Plancia Ignoto a Due Facce
- 23 Carte Mostri Ignoto
- 16 Tessere a Due Facce
- 8 Carte Follia
- 12 Carte Reliquia Ignoto
- 3 Dadi Standard
- 5 Dadi Bonus
- 4 Carte Mito Ignoto
- 5 Basi Colorate
- 30 Tentacoli Indicatori
- 57 Segnalini
- 1 Scatola del Grande Antico Tsathoggua (comprende una miniatura di Tsathoggua, 2 miniature Discendente Informe, 26 Segnalini Affaticamento, 8 Carte Mito, 1 Carta Servitori, 4 Carte Stadio del Grande Antico)
- 1 Scatola del Grande Antico Azathoth (comprende una miniatura di Azathoth, 4 miniature Danzatore di Azathoth, 8 Segnalini Cosmico, 8 Carte Mito, 1 Carta Servitori, 4 Carte Stadio del Grande Antico)
- 10 miniature Investigatori
- 10 Schede Investigatori
- 10 miniature Cultisti
- 18 miniature Mostri
- 6 Scatole degli Episodi

Ciò che salta immediatamente all’occhio è la splendida realizzazione delle miniature. Quelle di grandi dimensioni, come quelle dei due Grandi Antichi, sono maestose, dettagliate e di grande effetto, ma ciò che colpisce maggiormente è la medesima cura applicata anche alle miniature più piccole e più complesse da modellare. Il risultato finale è un’incredibile fedeltà tra illustrazioni e miniature e, quindi, conseguente facilità nel setup. A tal proposito, dal punto di vista artistico, il lavoro è encomiabile grazie alla collaborazione con illustratori di grande fama come Karl Kopinski. Questo si traduce in illustrazioni che rafforzano l’atmosfera, ma con la presenza di icone e simboli chiari e facilmente riconoscibili.



La presenza di numerosi componenti di gioco è direttamente proporzionale alla necessità di grandi spazi per il dispiegamento di tutto il necessario per giocare. Al contempo, però, le tessere mappa sono spesso un po’ troppo piccole per contenere tutte le miniature e la loro forma irregolare può creare difficoltà nell’allestimento. In compenso il regolamento è chiaro, preciso e ricco di esempi visivi e testuali per aiutare sia nella comprensione delle tutt’altro che semplici e immediate regole di gioco sia nella disposizione degli elementi per il setup.
Setup e meccaniche di gioco
Cthulhu: Death May Die – Paura dell’Ignoto mantiene l’impianto cooperativo modulare delle edizioni precedenti. Si può giocare da 1 a 5 giocatori di età superiore ai 14 anni e la durata di una partita si attesta intorno ai 90 – 120 minuti. Il setup iniziale, tuttavia, fa aumentare notevolmente la durata poiché bisogna stare attenti agli spazi, al posizionamento delle tessere mappa, alla distribuzione delle carte, delle varie plance e dei segnalini. Ogni cosa deve essere messa nel giusto posto e con un corretto ordine e questo viene consigliato anche dal regolamento proprio perché altrimenti si potrebbero avere difficoltà durante la partita. Insomma, considerate di aggiungere almeno un’altra mezzora alla durata complessiva e leggere bene il regolamento.

Detto questo, passiamo sommariamente alle regole di gioco. Cthulhu: Death May Die – Paura dell’Ignoto mantiene le medesime regole del primo Death May Die, tuttavia introduce nuove dinamiche e moduli. Ogni partita prevede la combinazione di uno scenario e di un Antico, creando una sfida sempre diversa. Ogni turno si articola in quattro fasi:
- Effettuare Azioni (massimo 3)
- Pescare una carta Mito
- Indagare o Combattere
- Risolvere la Fine del Turno
Per quanto riguarda le Azioni, ne esistono 4 disponibili in tutti gli episodi e 2 uniche per ogni episodio. Alcuni effetti, poi, possono dare accesso ai giocatori ad azioni gratuite o speciali e inoltre alcune azioni possono essere effettuate solo su una casella sicura, ovvero priva di nemici. Le azioni base sono Corsa (ovvero il movimento della miniatura giocatore fino a un massimo di 3 caselle), Attacco verso un nemico, Riposo (consente di curare la tensione e/o le ferite) e Scambio (la possibilità di scambiare Oggetti o Compagni con altri Investigatori presenti nella stessa casella).


Le carte Mito, invece, presentano effetti molto spesso negativi appositamente studiati per rendere la vita dei giocatori un vero e proprio inferno. Vi sono effetti speciali che possono influenzare solo l’Investigatore di turno o chiunque gli sta intorno, evocazione di mostri e il temibile simbolo Evocazione del Grande Antico che, nel caso in cui se ne peschino 3, fa muovere il Grande Antico all’interno del tracciato dell’Evocazione determinando non solo la sua comparsa nella mappa di gioco, ma anche la sconfitta degli Investigatori quando raggiunge l’ultimo anello dell’Evocazione.
Indagare o Combattere dipende, invece, dal posizionamento di un Investigatore su una casella sicura o meno. Se non ci sono nemici, si Indaga e si pesca una carta Scoperta. Queste chiedono all’Investigatore di turno di fare qualcosa e a seconda della scelta può ricevere un oggetto, un compagno, dei bonus, ma anche dei malus. Se, invece, sono presenti uno o più nemici, il malcapitato Investigatore è costretto a difendersi dall’attacco.

Infine Risolvere la Fine del Turno consente di risolvere tutti gli effetti che si verificano alla fine del turno come per esempio andare a fuoco (pazienza, può capitare che un Investigatore vada a fuoco per varie terribili cause), controllare la pila degli scarti delle Carte Mito e controllare l’evocazione del Grande Antico.

La condizione di vittoria si ottiene sconfiggendo l’Antico nel suo ultimo stadio non prima di aver interrotto il riturale, mentre si perde in tre casi: se il tracciato di Evocazione si completa, se un Investigatore muore prima che il rituale sia interrotto, o se tutti i personaggi muoiono dopo aver interrotto il rituale.
Le novità di Paura dell’Ignoto
Paura dell’Ignoto porta in tavola le Regole Ignoto che possono essere aggiunte a qualsiasi partita di Cthulhu: Death May Die. Queste aggiungono due nuovi moduli opzionali, denominati Mostri dell’Ignoto e Reliquie dell’Ignoto, che incrementano sia la varietà che il livello di sfida. Per tali ragioni non sono consigliate per giocatori alle prime armi e il livello di difficoltà e strategia è talmente alto che la prima volta che si usano le Regole Ignoto, il regolamento consiglia di usare un solo Mostro Ignoto invece di 2.

Mostri Ignoto
Questa nuova meccanica introduce mostri aggiuntivi pescati casualmente da un mazzo dedicato. Si prepara una Plancia Ignoto, con uno o due slot per mostri e si attivano le relative carte Mito. Ogni creatura presenta comportamenti e attacchi specifici, e viene piazzata sulla mappa in modo casuale utilizzando il relativo token portale. Purtroppo, sono presenti Mostri Ignoto anche della scatola base della Stagione 1 e della Stagione 2 quindi se non si possiedono le miniature di tutte le stagioni, è bene rimuovere le carte relative prima della pesca casuale, per non compromettere l’immersione nel gioco.
Reliquie dell’Ignoto
Le Reliquie sono potenti artefatti che ogni giocatore sceglie all’inizio della partita. Offrono abilità speciali uniche, che diventano ancora più forti una volta raggiunto il terzo livello di Follia. Si tratta quindi di un sistema che, al contrario dei Mostri, abbassa leggermente la difficoltà, rendendo l’esperienza più equilibrata. Le Reliquie non sono oggetti e quindi non possono essere né scartate né scambiate.
Pregi e difetti
Cthulhu: Death May Die – Paura dell’Ignoto resta sempre un ottimo prodotto della serie Cthulhu: Death May Die. Si mantiene fedele alle atmosfere originali ed è capace di espandere il gameplay con moduli ben congegnati. L’introduzione di mostri ignoti e reliquie consente ai giocatori di personalizzare l’esperienza, adattando la difficoltà in base alle proprie preferenze.
La rigiocabilità è elevata: gli scenari sono ben scritti e la possibilità di abbinarli a qualsiasi Antico garantisce grande varietà. L’alea ha un ruolo importante, soprattutto nella pesca delle carte Mito, ma è mitigata da meccaniche di reroll intelligenti e strategiche. Anche la varietà degli Investigatori è ottima: sono 10, ognuno con delle caratteristiche uniche che consente di strutturare party diversificati e variegati. Non vi preoccupate di dover leggere necessariamente le peculiarità di ognuno prima della scelta, il gioco è ben studiato e consente di svolgere partite ottimali anche con Investigatori poco bilanciati.



Tra gli aspetti più apprezzati vi sono proprio le novità aggiunte tra cui il modulo delle Reliquie, che aggiunge combo interessanti e sinergie con le abilità degli investigatori. Anche i Mostri Ignoto funzionano bene, rappresentando una minaccia crescente ma non ingestibile, almeno nei turni iniziali.
Tuttavia, non mancano alcune criticità: innanzitutto, tolte le due aggiunte Ignoti, per chi ha giocato il titolo base di qualche anno fa, in questo manca una vera e propria innovazione. Considerando che si tratta di una nuova scatola base, le meccaniche di gioco sono le stesse di Cthulhu: Death May Die non invitando a un nuovo acquisto se non per avere nuove creature e nuove stagioni. Inoltre, il finale delle partite tende a essere ripetitivo, con la consueta corsa al corpo a corpo contro l’Antico che può risultare, alla lunga, monotona.

Altro aspetto che non aiuta è la difficoltà. Per i neofiti, il titolo tende a essere parecchio proibitivo e frustrante nelle fasi iniziali. Lo sbilanciamento tra la forza dei mostri, la corsa contro il tempo per l’Evocazione del Grande Antico e le scelte dei giocatori è evidente. Man mano che si familiarizza con le regole di gioco e si comprendono le mosse da compiere, ci si rende conto che anche il numero di giocatori incide sull’esperienza: in due il gioco risulta più impegnativo a causa della minore copertura sulla mappa e l’invasione costante dei mostri. Si capisce, quindi, come la configurazione ideale sia dai tre giocatori in su, con il numero ideale di 4 giocatori per avere un giusto equilibrio di difficoltà.
Conclusioni
Con miniature straordinarie e una produzione complessiva di alto livello, una narrazione coinvolgente e meccaniche solide e ben collaudate, il gioco riesce a eccellere su quasi tutti i fronti. Paura dell’Ignoto rappresenta, quindi, un’eccellente aggiunta alla linea Cthulhu: Death May Die, in grado di offrire sfide stimolanti e coinvolgenti, pur senza rivoluzionare del tutto la formula originale nonostante la lunga attesa dal Kickstarter potesse far presagire un grande capovolgimento di fronte. Squadra che vince non si cambia!