Deadly Premonition 2: A Blessing In Disguise – La Recensione

La follia di SWERY sbarca su Nintendo Switch

Francis York Morgan torna con un nuovo, misterioso, caso da risolvere in Deadly Premonition 2!

Chi conosce Hidetaka Suehiro, per gli amici SWERY, sa del suo controverso e peculiare percorso lavorativo. Il creativo director e sceneggiatore giapponese, dopo anni di lavori discutibili è salito alla ribalta con Deadly Premonition, un “particolare” survival horror che riscriveva e reimmaginava in chiave videoludica la serie TV che più di tutte ha definito la televisione degli anni ’90, Twin Peaks.

Dopo l’inaspettato successo di Deadly Premonition, per SWERY è scattata l’occasione di far conoscere al mondo le sue opere, evidenziando un fatto importante. Se il buon Hidetaka Suehiro può essere considerato nel suo piccolo un “genio” della scrittura e un buon regista, non si può dire altrettanto della sua capacità di concretizzare le idee che gli passan per la testa affidandosi per lo più a studi che, vuoi per inesperienza o mancanza di risorse, falliscono miseramente nel confezionare il gioco come ci si aspetterebbe.

 

 

Ed è forse questo uno dei primi timori che ci ha attraversato all’annuncio di Deadly Premonition 2. Un seguito fantasticato per anni dai fan, che dal prossimo 10 Luglio diventa realtà.

Oggi siamo qua a raccontarvi di questa nuova avventura, disponibile in esclusiva su Nintendo Switch, che vi permetterà di vestire ancora una volta i panni dell’affascinante agente speciale Francis York Morgan in Deadly Premonition 2: A Blessing In Disguise.

Previusly in Deadly Premonition

Alla sua uscita occidentale Deadly Premonition fu un vero e proprio caso mediatico. Il gioco di SWERY, ispirato all’opera televisiva di David Lynch, riscosse un successo che andò oltre l’inimmaginabile. Deadly Premonition riprendeva in toto la storia di Twin Peaks, ambientandola nella sperduta cittadina di Greenvale, dove la morte di una giovane ragazza celava tutta una serie di misteri, da strani culti ad entità paranormali, passando attraverso un cast che definire “particolare” è un eufemismo.

L’impronta horror, che ricalcava il fascino atavico di serie giapponesi come Silent Hill e Forbidden Siren era poi la ciliegina su una torta che si andava a scontrare con una realizzazione tecnica datata. Un titolo ai tempi classificabile come “so bad, so good”, dove il lato grottesco del gioco emergeva così tanto da farlo diventare uno di quei titoli di culto da provare almeno una volta nella vita.

Ma attenti a paragonare SWERY ad un Tommy Wiseau qualunque. Deadly Premonition non è The Room.

Nonostante i mille difetti qualcosa di buono è emerso ed è stato tramandato nei suoi lavori successivi, fino ad arrivare a questo Deadly Premonition 2: A Blessing In Disguise.

Welcome to Le Carré

L’attitudine di SWERY al cinema è una costante, e pure in questo capitolo traspare una chiara ispirazione al format televisivo, fatto di tempi più dilatati e sceneggiature che impongono l’uso e l’abuso di cliffhanger capaci di incollare il videogiocatore alla console. E la storia di questo seguito si apre con una nuova Laura Palmer che porta il nome di Lise Clarkson, una giovane ragazza trovata morta nella cittadina Le Carré, nel profondo sud della Luisiana.

Un omicidio che porterà l’agente Francis York Morgan ad indagare sui misteri che aleggiano su Le Carré, portando alla galla lo sporco della famiglia Clarkson, il potente casato che governa e regola la vita a Le Carré.

Fra personaggi che sembrano usciti dalla fiera dell’assurdo, il folklore radicato nelle terre del sud e un humor citazionistico a cui ormai SWERY ci ha abituato negli anni, Deadly Premonition 2 cerca nuovamente di crearsi una sua precisa identità narrativa, traendo questa volta spunto da un’altra serie che ha segnato il genere crime di questi anni 2000: True Detective.

Proprio come nella famosa serial HBO, Deadly Premonitions si sdoppia, raccontandoci due diverse linee temporali che affrontano il caso di Le Carré nel 2005, qualche anno prima degli eventi di Greenvale, e nel 2019, quando l’agente Aaliyah Davis riaprirà il “cold case” con il ritrovamento del corpo ancora intatto della giovane Lise Clarkson, brutalmente uccisa anni prima e conservato in una teca di ghiaccio.

Ancora una volta SWERY la sfanga con un racconto che alterna passato e presente, il cui finale è lontano dall’essere prevedibile, ponendoci come spettatori su due diversi punti di vista. Quello di York, nel 2005, intento a risolvere l’omicidio di Lise, e quello della nuova arrivata, l’agente Davis, che nutre più di un sospetto sugli esiti dell’indagine di Morgan, ormai invecchiato e consumato dalla malattia.

Deadly Premonitions 2 racchiude tutta l’essenza di SWERY, il suo “know how”, e la riversa in una sceneggiatura che si va a ricollegare strettamente con il primo capitolo (pur operando un’operazione di retconning rispetto alla Director’s Cut), e del quale non può farne a meno.

Simbolismi, misticismo, fino a toccare nuovamente la delicata sfera sessuale dei protagonisti, i personaggi di SWERY sono in ostaggio di un autore che sa come muoversi abilmente in una storia complessa e ben architettata.

E se l’agente Morgan si guadagna nuovamente le luci del palco con il suo carisma magnetico, le new entry di questa storia hanno tutte un buon potenziale per diventare le stelle di eventuali seguiti, se mai ci saranno.

The real true detective

Doveroso però usare il condizionale, perché l’aspetto narrativo di Deadly Premonition 2: A Blessing In Disguise è forse l’unica freccia nel suo arco.
Già dal trailer d’annuncio le cose non promettevano bene, e sono andate via via peggiorando ogni qualvolta veniva mostrato del nuovo materiale. Gioco alla mano, ci siamo ritrovati di fronte ad uno scenario che definire disastroso è dir poco. Ma procediamo con ordine.

Deadly Premonition 2 si apre nel presente, nel 2019, con l’interrogatorio di Morgan da parte dell’agente Davis e del suo partner Simon Jones, per far luce sugli eventi di Le Carré. Qua avremo un’inedita impostazione ludica a metà strada fra la visual novel e le avventure punta e clicca. In queste fasi investigative assisteremo ad un serrato faccia a faccia tra l’agente Davis e un reticente Morgan, un ballo a due nel quale ogni dettaglio che verrà a galla ci fornirà nuove informazioni per capire al meglio le vicende del passato.

Questi passaggi, che si alterneranno alle vicende del 2005, propongono un gameplay statico e tutto sommato graficamente godibile, e pur nella semplicità di un cel shading “sporco”, queste parti si lasciano giocare senza troppi problemi o intoppi.

Le grane iniziano invece tornati indietro nel tempo, per le strade di Le Carré, dove SWERY decide ancora una volta di riproporre una struttura aperta, un piccolo open world tutto da esplorare, con tanto di ciclo giorno/notte. Purtroppo le critiche al primo Deadly Premonition non devono averlo toccato minimamente, e ci riprova con risultati pessimi su tutta la linea. L’esplorazione della città è praticamente inutile sotto ogni aspetto, e viene resa ancora più tediosa da una performance tecnica di basso livello che mette in risalto un mondo completamente vuoto e senza il minimo appeal.

La questione non si limita alla semplice resa grafica, che è oggettivamente brutta, ma di un’infinità di problemi che affliggono Deadly Premonition 2 dalla testa ai piedi, come pop-up di elementi ambientali, texture dalla risoluzione indefinita e ambienti completamente spogli e privi di qualsiasi direzione artistica.

Presagi mortali

Durante le nostre indagini dovremo muoverci per la città alla ricerca di indizi o per interrogare qualche sospettato e potremo spostarci utilizzando uno skateboard, un mezzo di fortuna recuperato dopo che ci ruberanno la nostra auto. Ed anche in questo caso gli spostamenti vengono resi sfiancanti da un frame rate che scende sotto la soglia dell’accettabile, ed una fluidità schiacciata da una mancata ottimizzazione del motore di gioco. Fortunatamente, poco prima della fine del primo capitolo (a patto che riusciate ad avere la pazienza di arrivarci), il gioco vi offrirà la possibilità di utilizzare una sorta di viaggio rapido, a patto di aver visitato precedentemente la destinazione da raggiungere, sollevandovi in parte dal dovervi muovere per la città.

Pure il comparto audio non è esente da problemi di varia natura. Tralasciando un buon doppiaggio e una colonna sonora che riprende alcuni dei brani del primo capitolo aggiungendo quel tocco di southern music, fatto di country, rock’n’roll e jazz, spesso e volentieri capiterà di sentire York ripetere in continuazione le stesse frasi, o interrompere improvvisamente i suoi monologhi in caso di contatto accidentale con qualche oggetto del fondale.

Born on the Bayou

Se in qualche modo decidessimo di sorvolare su questa realizzazione così scadente, su una cosa non possiamo tacere, ovvero le decine di bug che affliggono Deadly Premonitions 2, molti dei quali capaci di “rompere” il gioco e i suoi fragili equilibri. Su tutti quelli legati all’uso del sacco a pelo, un item fondamentale per far avanzare il tempo di gioco e accedere ad eventi di storia in determinati orari del giorno. Durante le nostre partite abbiamo perso il conto del numero di “freeze” dovuti a questa meccanica, facendoci desistere e ritornando nella nostra stanza d’albergo a dormire, per evitare di dover riavviare il gioco per poter continuare.

Come se non bastasse, dopo un primo aggiornamento arrivato durante la nostra prova, che si sperava migliorasse in qualche modo le performance di Deadly Premonition 2, abbiamo invece scoperto un altro bug in fase di salvataggio presso i tanti save point, che porta il gioco a crashare con conseguente riavvio e perdita dei progressi fatti.

Come potete immaginare è stato, per chi vi scrive, un vero e proprio calvario che ha portato allo scontro diversi stati emozionali.

Da un lato il fascino e l’ammirazione per SWERY, per il suo modo di raccontare ed interpretare il videogioco, dall’altra la sua incapacità di saperlo servire al giocatore, avvalendosi di software house inadatte allo scopo.

Nell’era dove lo sviluppo indipendente ha dato dimostrazione gli ottimi risultati che si possono ottenere pur non avendo in mano praticamente nulla, Deadly Premonition 2 è solo lo specchio che riflette la cialtroneria degli sviluppatori, e nasce spontaneo chiedersi cosa li abbia spinti a pubblicare un titolo in queste condizioni, che allo stato attuale in cui scriviamo, è alla pari di un early access in “alpha”, quella fase in cui ancora non è ben chiara la direzione che prenderà il gioco e le idee vengono buttate a caso sperando di trovare quella giusta.

Perché anche quello che funziona a livello di gameplay è completamente datato come concept o del tutto superfluo ai fini della storia. Ed è questo il caso dei diversi minigiochi presenti, o la raccolta dei collezionabili. Meglio invece sul piano delle missioni secondarie, che a parte qualche rara eccezione relativa ai protagonisti principali non contribuirà in nessun caso ad aiutare ad espandere la narrativa.

Lo stesso si può applicare invece alla seconda porzione del gioco inerente la Profilazione Criminale Metafisica, il metodo di investigazione grazie al quale York potrà cogliere tutta una serie di dettagli normalmente celati all’occhio umano ed entrare in una sorta di piano parallelo che lo porterà ad affrontare varie mostruosità raccapriccianti, boss compresi.

Ritornano quindi come in passato le fasi shooting, nelle quali sconfiggere i nemici che cercheranno di ostacolare il camino che ci separa dalla verità, adesso leggermente più dinamiche con la possibilità di sparare e spostarsi contemporaneamente, o effettuare rapidi scatti per evitare gli attacchi rivolti a noi.

Fra presente e passato

Anche in questo caso il gameplay è basilare e ridotto all’osso, mentre il gunplay in fase di mira soffre di diversi problemi relativi alla precisione dello sparo, probabilmente soggetto alla poca fluidità del gioco (di cui accennavamo prima), rendendo difficile mirare la parte desiderata.

Nemici e boss però non rappresentano una vera sfida, e difficilmente finirete vittime dei loro attacchi a causa di un livello di difficoltà settato su valori fin troppo bassi. In particolar modo l’introduzione dei boss poteva rappresentare una novità interessante all’interno dell’economia del gioco, e pur facendosi apprezzare sul lato del design, risultano un’aggiunta nuovamente poco valorizzata.

C’è poi tutto un sottosistema di potenziamenti legati all’utilizzo di alcuni talismani ottenibili completando le missioni o raccogliendo oggetti da usare per craftarli, che conferiranno a York alcune abilità o incrementi di statistiche, ma in tutta sincerità è un’altra di quelle meccaniche abbozzate e buttate lì quasi a casaccio che non influenzano in maniera tangibile il gameplay di Deadly Premonition 2, ma che appaiono per l’ennesima volta un orpello di cui avremmo fatto sicuramente a meno.

Ed è un peso che poggia sulle 25/30 ore di di gioco necessarie per completare questo “pre-sequel”. Peso che traspare in ogni bug, in ogni elemento fuori posto o mal curato all’interno del gioco.

Una frustrazione che emerge specie in contrasto ad una storia che meriterebbe maggior supporto dal gameplay per uscirne migliore di quello che in realtà è.

E questa volta, a 10 anni di distanza dal primo Deadly Premonition, la sola storia non basta a farsi carico di tutti gli errori commessi in fase di sviluppo, che per quanto buona vive nell’ombra di quel primo storico capitolo e la carica di fin troppe aspettative. Troviamo poi il prezzo a complicare le cose. 50 euro per un titolo fin troppo farcito di problemi a livello tecnico, da risultare a tratti ingiocabile. Un atto di fiducia da parte dei giocatori, che viene infranto dalla bassa qualità del pacchetto offerto, e sul quale non può reggere la minima scusa.

Deadly Premonition 2: A Blessing In Disguise sarà disponibile in esclusiva su Nintendo Switch dal 10 Luglio.

Deadly Premonition 2: A Blessing In Disguise
Questa di Deadly Premonition 2 è stata una recensione molto sentita e sofferta. L'ammirazione e la stima provate per SWERY si scontrano a muso duro con una realizzazione che fa acqua da tutte le parti, sia sul piano tecnico che del gameplay. Mentre quest'ultimo, per quanto confusionario e poco coeso con il resto, riesce ad imbeccare qualcosa di giusto, sul fronte della realizzazione siamo dinnanzi ad uno dei giochi più problematici degli ultimi anni. E non si tratta di una semplice questione di grafica, ma di quality of life del giocatore. Deadly Premonition 2 soffre di troppi bug che portano a continui blocchi, tanto da rendere impossibile in alcuni casi progredire nell'avventura. Una situazione insostenibile per qualsiasi giocatore, che si ritrova di fronte un prodotto venduto a prezzo pieno che di fatto è al pari di una versione “alpha” che necessita ancora di lavoro da parte degli sviluppatori. E tutto questo è ancora più snervante pensando invece a quanto di buono fatto da SWERY in fase di scrittura, nella creazione e caratterizzazione dei suoi personaggi, e degli eventi assurdi che legano insieme le vite dei suoi “figli” virtuali. Ci piacerebbe dire, come nel caso del primo capitolo, di buttarvi sul gioco solo per la storia, di non considerare tutto il resto, di vivervi Deadly Premonition 2 nonostante tutto il resto. Ci piacerebbe consigliarlo solo ai fan di SWERY, così da chiudere il cerchio su un viaggio iniziato 10 anni fa, ma anche in questo caso resta difficile giustificare tale spesa. In tal caso affidatevi al vostro buon senso, consapevoli di quello che rischiate di trovare.
Pro
Il genio creativo di SWERY non delude mai
Francis York Morgan resta uno dei protagonisti migliori di sempre
Colonna sonora apprezzabile
Contro
Tecnicamente improponibile
Troppi bug che rompono il gioco
Gameplay vacchio e privo di idee funzionali
5
Voto