DOOM + DOOM 2 – La Recensione

DOOM

DOOM + DOOM 2: aggiunte next-gen, anima old-school

id Software ha rilasciato, quasi a sorpresa, delle edizioni migliorate per due dei suoi sparatutto più amati: i primi due capitoli di Doom. Non è la prima volta che la software house fa un lavoro del genere, già infatti aveva fatto qualcosa di simile nel 2023 con Quake 2, tuttavia è interessante notare che questo è il secondo grande aggiornamento per entrambi i titoli. Il precedente, infatti, aveva introdotto diverse nuove funzionalità, come la selezione dei livelli, la possibilità di salvare e caricare rapidamente, il supporto per i 60 FPS su tutte le piattaforme e nuove campagne come No Rest for the Living, Sigil e i due pacchetti di mappe che compongono Final Doom.

Che novità apportano, quindi, le nuove versioni di DOOM e DOOM 2?

Innanzitutto, queste versioni offrono supporto per la risoluzione 4K a 120 Hz su console di ultima generazione e PC, multiplayer e co-op cross-platform, diverse opzioni di accessibilità (inclusa la modalità ad alto contrasto e la funzione text-to-speech/speech-to-text per il multiplayer), e il supporto per otto nuove lingue. Chi desidera più contenuti di DOOM può godere di una nuova campagna sviluppata in collaborazione da Nightdive, MachineGames e id Software. Inoltre, per gli appassionati del multiplayer, è disponibile un nuovo pacchetto Deathmatch con 25 mappe inedite. In totale, il pacchetto DOOM + DOOM 2 contiene qualcosa come 187 mappe e altrettante missioni, oltre a 43 scenari interattivi per il Deathmatch multiplayer.

Ma forse la novità più entusiasmante è la compatibilità con BOOM, che permette di condividere e scaricare mod direttamente all’interno del gioco. A completare il tutto, c’è una nuova colonna sonora remixata da Andrew Hulshult, che si affianca ai classici brani MIDI.

Al di là di queste grandi novità, DOOM e DOOM 2 sono due pietre miliari del genere FPS che meritano di essere giocati dai neofiti e rigiocati dai grandi appassionati. Il level design, i nemici e il ritmo di gioco rimangono straordinari anche dopo decenni, offrendo un’esperienza incredibilmente appagante. No Rest for the Living è sostanzialmente una versione ampliata di DOOM 2, con un maggior numero di nemici su schermo e qualche variazione nel design dei livelli. Final Doom rappresenta una naturale evoluzione della formula di DOOM, mantenendo un ritmo solido e introducendo nuovi concetti e sfide ambientali. Forse l’unico punto debole è Sigil, che pur non essendo un brutto capitolo, offre un’esperienza di DOOM leggermente sottotono. Tuttavia, merita comunque di essere giocato per i suoi effetti visivi sorprendenti e l’attenzione ai dettagli. Se voleste, poi, godere di qualcosa di più intrigante è disponibile anche Sigil 2 come mod di rilievo.

Nuove campagne e che qualità!

Tuttavia, chiunque rientri nel gioco si concentrerà probabilmente su Legacy of Rust, la nuovissima campagna. La storia vede il giocatore impegnato nel tentativo di riconquistare una base UAC perduta. Antiche minacce emergono, e anche se la trama è principalmente un pretesto per l’azione, presenta comunque alcuni elementi interessanti di narrazione ambientale. Mentre vi fate strada attraverso ambienti claustrofobici, affrontate ex umani, i Pinkies e i Ghoul (una nuova aggiunta) all’interno di un’ambientazione cruenta e brutale con soldati impalati e cumuli di cadaveri. Le nuove aggiunte spiccano, ma l’estetica classica di DOOM rimane intatta. Ciò che colpisce di più è la struttura unica di ogni livello. La Scar Base, ad esempio, è il punto di partenza verso le Sanguine Wastes, un paesaggio infestato di pozze di sangue dove i nemici sembrano annidarsi ovunque, creando un’atmosfera angosciante che si protrae nel tempo.

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Poi vi è Ash Mill che è più breve, ma non meno spaventosa. Qui ci si muove attraverso una segheria contorta e alberi disseccati, affrontando i nuovi Shocktrooper. Sebbene alcune sezioni possano sembrare leggermente fuori luogo, il resto del design è di alta qualità. Oltre a nuovi nemici, che si integrano perfettamente nel gioco, potrete trovare anche nuove divertentissime armi, ovvero la Calamity Blade e l’Incinerator.

Finalmente spazio alle mod, ma non senza difetti

Indubbiamente, DOOM è un gioco che ha visto un supporto incredibile da parte della comunità di modder nel corso degli anni, generando di tutto, dalle nuove campagne alle conversioni totali che cambiano radicalmente l’esperienza di gioco. DOOM è stato talmente rimaneggiato da poterlo giocare in uno schermo di un frigorifero Smart o addirittura in una calcolatrice e ora che il supporto per le mod è ufficialmente disponibile nel gioco, è possibile accedere a nuove mappe come quelle di Back to Saturn X Episodio 1 e 2 e DOOM ZERO, o a revisioni complete come Harmony e REKKR.

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Purtroppo, però, non è tutto oro quel che luccica poiché essendo compatibile solo con BOOM, non è possibile sperimentare alcune delle mod più popolari come GZDoom o Brutal Inoltre, per scaricare qualsiasi mod è necessario avere un account Bethesda valido. A ciò si aggiunge un browser delle mod esteticamente e funzionalmente che lascia molto a desiderare. Navigare tra le pagine è noioso e contorto e i filtri presenti devono essere reimpostati ogni volta che si esce dalla visualizzazione di una mod. Non vi è nemmeno una moderazione nell’aggiunta delle mod così che alcuni utenti hanno già inserito prodotti non creati da loro in barba al copyright.

Aspetti negativi anche sulla nuova colonna sonora che, sebbene sia comunque coinvolgente e ben ritmata, pecca particolarmente nel mixaggio. Le tracce, in alcuni casi, risultano troppo invasive, ma qualora si volesse passare alla colonna sonora originale in formato MIDI, il livello è invece troppo basso. Essendo la musica un elemento indispensabile per l’esperienza di gioco in DOOM, si spera che questi problemi possano essere risolti.

In conclusione, nonostante la presenza di alcuni difetti, DOOM + DOOM 2 donano un’esperienza di gioco incredibile. Il lavoro grafico, pur mantenendo un’aria vintage, ora appare più bello che mai. Le nuove aggiunte sono impeccabili, anche al netto di un Sigil non proprio brillante, e la nuova campagna da sola potrebbe giustificare il prezzo. Da rivedere, quindi, il browser delle mod con la speranza di vedere nel catalogo anche altre mod di altissimo livello presenti in altri store e da correggere assolutamente il mixaggio audio che sminuisce la nuova colonna sonora e non permette di godere appieno le frenetiche azioni di gioco.

DOOM
DOOM + DOOM 2
Pro
Graficamente impeccabile nonostante l'anima vintage
Nuove campagne di altissimo livello, soprattutto Legacy of Rust
Tante aggiunte interessanti e finalmente spazio alle mod
Contro
...tuttavia mancano quelle non ufficiali e il browser è da rivedere
Il mixaggio della nuova colonna sonora
8
Voto