Dopo il lungo viaggio durato 6 mesi attraverso tutta la saga di Dragon Ball Z, è arrivato il momento di immergersi nella serie di Dragon Ball GT, aguzzando però la vista verso i cofanetti di Dragon Ball Super previsti per fine mese.
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Inutile girarci attorno, nel pensiero comune Dragon Ball GT è il male supremo per quanto riguarda il franchise di Dragon Ball. La serie diretta da Osamu Kasai, non solo non è mai entrata ufficialmente nel canon nonostante la trama sia collegata direttamente agli eventi di Dragon Ball Z, ma è stata ufficialmente disconosciuta con l’arrivo di Dragon Ball Super. Per quel che mi riguarda, nonostante GT sia oggettivamente più scadente rispetto alle due serie precedenti presenta comunque alcuni momenti parecchio interessanti e che da bambino mi avevano fatto entusiasmare non poco. Goku bambino Super Sayan di 3° livello, il ritorno degli Oozaru (i sayan scimmioni), la trasformazione di 4° livello tanto per citarne qualcuno.
La trama è quella che tutti conosciamo. Ambientata cinque anni dopo gli avvenimenti di Dragon Ball Z, troviamo un’ormai vecchio e stanco Pilaf evocare il Red Shenron con le sfere del drago dalla stella nera (uscite magicamente da non si sa dove) che dopo aver fatto tornare Goku bambino si dileguano per tutto l’universo. Inizierà così il viaggio di Goku, Trunks, Pan ed il piccolo Gil alla ricerca delle sfere per far tornare adulto il nostro eroe. Durante il loro viaggio i quattro protagonisti della serie si imbatteranno prima nel malvagio Baby ed infine nei draghi malvagi scaturiti dalle sfere del drago corrotte a causa dei troppi desideri espressi nel tempo. Personalmente ho sempre rivisto la serie con piacere nel corso del tempo ed anche grazie a questa nuova edizione in homevideo ma posso tuttavia capire ed in gran parte condividere le critiche sull’uso della stessa identica formula narrativa già mostrata nelle serie precedenti ma soprattutto su come sono stati trattati alcuni personaggi, tra cui lo stesso Trunks reso molto più sempliciotto rispetto a quello del futuro che abbiamo imparato a conoscere su Z o lo stesso Vegeta che per raggiungere il livello di Goku è costretto ad usare la tecnologia di Bulma. I combattimenti sono stilisticamente e graficamente molto belli da vedere e lo stesso si può dire della colonna sonora. In conclusione Dragon ball GT metteva sulla carta diversi spunti parecchio interessanti su cui lavorare, ma che alla fine sono stati sfruttati male ed in maniera poco approfondita. Nonostante ciò la serie non credo sia completamente da buttare ma neanche da promuovere, rimane lì, in quella fascia di prodotti che se ti capitano sotto mano li guardi volentieri ma che difficilmente andrai a rivedere appositamente.
Passiamo ora ai dettagli tecnici dei cofanetti proposti da Yamato video. Per quanto riguarda il packaging esterno i due cofanetti riprendono esattamente la grafica vista su Dragon Ball Z includendo come sempre un esclusivo booklet di 16 pagine per ogni cofanetto al cui interno troviamo gli artwork dei personaggi e i riassunti degli episodi che sono stati divisi dal 1 al 35 su 7 dischi sul Box 1 e gli episodi dal 36 al 64 su altri 6 dischi nel Box 2. Purtroppo la qualità video degli episodi questa volta è veramente bassa, sopratutto paragonata a quella di Dragon Ball Z su cui avevano preso l’edizione rimasterizzata della serie. L’audio invece è come sempre doppio Italiano e Giapponese con i sottotitoli italiani. Inoltre nonostante sul retro del cofanetto sia indicata la presenza delle anticipazioni degli episodi tra i contenuti extra, non sono realmente presenti all’interno del disco su cui troviamo solo la sigla italiana e quella giapponese della serie.
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- Regista: Osamu Kasai
- Formato: Edizione limitata
- Regione: Regione 2
- Numero di dischi: 13
- Studio: Koch Media
- Data versione DVD: 17 nov. 2017