Dragon Ball: Sparking! Zero, la Recensione

Budokai Tenkaichi torna sulle nostre console dopo 17 anni, ecco Dragon Ball: Sparking! Zero

Che Dragon Ball: Sparking! Zero sarebbe stato in linea con gli altri Budokai Tenkaichi bisognava capirlo fin dal teaser d’annuncio, che inquadrava una tv a tubo catodico e un Goku pronto a diventare Super Saiyan Blu. Purtroppo in questi mesi che ci hanno separato dall’uscita, è venuto a mancare il papà di Dragon Ball, Akira Toriyama, lasciando un’enorme vuoto in tutti i lettori e fan della serie animata. Dragon Ball: Sparking! Zero copre tutte le serie e i film dell’opera, compreso la nuovissima Daima (che sarà protagonista dei primi dlc), ed è disponibile su PlayStation 5, Xbox Series X e PC a partire dallo scorso 11 ottobre.
Spike Chunsoft è tornata quindi a spolverare Budokai Tenkaichi dopo 17 anni con quello che è a tutti gli effetti il quarto capitolo della serie, scopriamo insieme pregi e difetti di Sparking! Zero.

Versione Testata: Xbox Series X

Tutta la storia, anche la tua

Sparking! Zero ripercorre tutte le saghe principali di Dragon Ball Z e Dragon Ball Super, dividendo le campagne dedicandole ai protagonisti principali. La storia purtroppo è raccontata spesso tramite fermo-immagine, mentre i filmati sono priorità degli episodi Sparking, veri e propri What If dedicati all’universo di Dragon Ball. Per attivare questi bivi narrativi, dovremmo soddisfare delle condizioni specifiche, come sconfiggere l’avversario in poco tempo o battere un nemico quando la storia prevede il contrario.

Nell’anno domini 2024, avrei trovato più comodo se queste condizioni venissero specificate all’inizio dello stage e non in un sottomenù secondario. Soprattutto perché gli episodi Sparking sono i momenti più riusciti del Single Player, ed è un peccato possano essere persi per la poca chiarezza dei menù.

Fan di GT non temete, Sparking! Zero ha oltre 180 personaggi giocabili, e gli eventi di GT e dei film sono in una modalità dedicata, dove grazie a un editor, potrete creare gli scenari di vostro gradimento. Anche questi menù mi sono sembrati molto “vecchio stile” e come ogni altro elenco di gioco si poteva snellire. Questa modalità sarà una gioia per la community, che potrà caricare i propri episodi personalizzati e farli giocare ad amici e parenti.

Proprio a proposito del multiplayer locale, Sparking! Zero non permette a due giocatori nella stessa stanza di affrontarsi, a meno che non decidano di lottare nella Stanza dello Spirito e del Tempo, in tutte le altre arene, non è possibile giocare in locale ma solamente online. Una scelta dovuta quasi sicuramente al mantenere un determinato livello del comparto tecnico, ma che lascia comunque un po’ interdetti.

Un problema d’età

Pad alla mano, Sparking! Zero è davvero l’erede di Budokai Tenkaichi 3. Ogni personaggio ha a disposizione un tot numero di barre della vita, e bisognerà svuotarle con mosse sempre più spettacolari e scontri all’ultima goccia di sudore. Se siete cresciuti a pane e Tenkaichi non avrete alcun problema ad adattarvi, anche perché Spike Chunsoft ha inserito la configurazione classica dei pulsanti, così da non estraniarvi troppo.

Ma se siete nuovi arrivati potrete cimentarvi nei non troppo pratici tutorial, uno dei difetti più grandi del gioco. Alcune delle istruzioni sono poco chiare, e se sommiamo questo a una gestione fin troppo macchinosa dei menù, difficilmente vi ritroverete a rientrare e uscire più volte dallo stesso stage maledicendone la poca leggibilità.

È una sensazione che purtroppo avvolge tutto Sparking! Zero. Sembra davvero che oltre la grafica non si sia fatto alcun passo avanti nella gestione dei menù o dei tutorial rispetto a un titlo PlayStation 2. Se a questo aggiungiamo un comparto online ballerino, e delle ranked in cui la meccanica delle barre della vita non ha lo stesso effetto di una partita giocata nel proprio salotto, ci ritroveremo sempre gli stessi cinque eroi in tutte le lobby classificate.

Spike ha già annunciato un aggiornamento di ribilanciamento per l’online, per venire incontro alle ingenti critiche di questa settimana. Nonostante questi difetti, il titolo ha venduto tre milioni di copie in ventiquattro ore, simbolo di come Dragon Ball sia comunque immortale in ogni sua forma.

Nonostante i difetti già citati nella modalità storia, quando si combatte Sparking! Zero è proprio bello da vedere. Sembra di guardare una puntata dell’anime in cel shading e le mosse sono state ricreate nella maniera più fedele possibile. Lato musiche, oltre alle canzoni originali, vengono ripescati anche i temi vecchi di Budokai e le colonne sonore dell’anime, anche se queste ultime sono purtroppo per la maggior parte a pagamento. Niente da dire sul doppiaggio, che come al solito, è affidato alle voci originali della serie.

Dragon Ball: Sparking! Zero è il Budokai Tenkaichi 4 che tutti i fan della serie stavano aspettando. Spike Chunsoft si è limitata però a rinnovare l’aspetto grafico, riproponendo le stesse identiche meccaniche di quasi vent’anni fa. Questo da un lato farà contenti i puristi ma dall’altro si scontra con un utilizzo eccessivo degli stessi personaggi nelle partite online. Se cercate qualcosa di competitivo Sparking! Zero non fa per voi, mentre se volete solamente menare le mani con i vostri amici l’arena vi aspetta e non è mai stata così popolata.

Dragon Ball: Sparking! Zero è disponibile dallo scorso 11 ottobre su PlayStation 5, Xbox Series X e PC.

Pro
Tantissimi personaggi tra cui scegliere
Ottima l'idea dei What If
Tanto contenuto da sbloccare
Contro
Si poteva fare di più nella modalità storia
Menù e tutorial da rivedere
8
Voto