Nella giornata di ieri, 22 luglio 2025, Ozzy Osbourne, icona indiscussa della musica rock e heavy metal, si è spento all’età di 76 anni. La notizia è stata confermata dalla sua famiglia. La leggenda, ritenuta da molti immortale per la sua vita ricca di eccessi, era nata il 3 dicembre 1948 a Birmingham, in Inghilterra, ma nel 2020 aveva annunciato di essere affetto dal morbo di Parkinson, condizione che negli ultimi anni ne aveva progressivamente compromesso la salute.
Nonostante le difficoltà, appena poche settimane fa era salito nuovamente sul palco della sua città natale per un ultimo, commovente concerto insieme alla formazione originale dei Black Sabbath: Tony Iommi alla chitarra, Geezer Butler al basso e Bill Ward alla batteria.
Con il suo timbro vocale inconfondibile e il suo stile iconico, Osbourne ha contribuito in modo determinante a ridefinire l’immaginario del rock duro a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Infatti nel 1968 ha fondato quella che sarebbe diventata una delle band più influenti della storia della musica: i Black Sabbath. Il nome del gruppo fu ispirato dal film horror I tre volti della paura di Mario Bava, distribuito negli Stati Uniti come Black Sabbath e fu anche il titolo del loro primo album.
Il secondo disco, Paranoid, fu il successo definitivo. In totale pubblicarono 8 album, fino al 1979 quando tensioni interne, dipendenze e divergenze artistiche portarono nel 1979 all’allontanamento di Osbourne dalla band. Il suo debutto da solista, Blizzard of Ozz, segnò un’altra svolta fondamentale: accompagnato dal geniale chitarrista Randy Rhoads, Osbourne rinnovò il proprio sound e tra i brani più celebri spicca indubbiamente Crazy Train.
Impossibile non ricordare le sue eccentricità, come il controverso gesto del 1982 in cui, durante un’esibizione, morse la testa di un pipistrello lanciato sul palco, convinto che fosse un giocattolo di gomma. Molti non sanno, inoltre, che morse pure una colomba.
Nel libro Ozzy – La Storia di Ken Paisli, viene raccontato un episodio emblematico che contribuì a costruire la leggenda di Ozzy Osbourne. All’inizio degli anni ’80, durante un incontro con la dirigenza della CBS negli Stati Uniti per promuovere Blizzard of Ozz, Sharon Arden organizzò un’entrata scenografica: Ozzy avrebbe dovuto liberare due colombe bianche come gesto simbolico di pace. Ma, ubriaco, Osbourne ne afferrò una e le staccò la testa a morsi. L’episodio avvenne circa un anno prima del più noto incidente con il pipistrello sul palco, e questa volta fu un gesto intenzionale.
Negli anni Duemila, la sua figura tornò sotto i riflettori grazie a The Osbournes, reality show di grande successo trasmesso da MTV, che offriva uno sguardo disinvolto e spesso comico sulla quotidianità della sua famiglia.
Nonostante i problemi di salute e qualche acciacco fisico, Osbourne non smise mai di esibirsi, partecipando a tour mondiali, reunion e progetti discografici fino al 2022. È stato anche un importante promotore dell’heavy metal contemporaneo grazie all’Ozzfest, festival itinerante nato a metà degli anni Novanta che ha lanciato band come Korn, Slipknot e System of a Down.
Ozzy Osbourne lascia un’eredità musicale imponente e un segno indelebile nella cultura rock e metal. Con la sua voce sofferta, i testi visionari e la presenza scenica iconica, ha influenzato intere generazioni di artisti, contribuendo a plasmare un genere che ancora oggi conserva tracce del suo spirito ribelle e visionario.